𝗜𝗻 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗹𝗮 𝗕𝗼𝗿𝗱𝗼𝗻𝗶 𝗵𝗮 𝗶𝗻𝘂𝘁𝗶𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗳𝗮𝗿 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗔𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗣𝘂𝗴𝗻𝗮𝗹𝗼𝗻𝗶 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶𝘀𝘀𝗲𝗻𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗙𝗮𝗯𝗶𝗼 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 “𝗟𝗮𝗺𝗽𝗲𝗱𝘂𝘀𝗮 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗛𝗼𝘁𝗲𝗹 𝗛𝗼𝘂𝘀𝗲”; 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗶 𝟭𝟴𝟵.𝟱𝟮𝟲,𝟯𝟳 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗶 𝗺𝗮 𝘀𝗰𝗶𝗮𝗹𝗮𝗰𝗾𝘂𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗱𝗶 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶. 𝗜𝗹 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶𝘃𝗶𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗿𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼-𝗦𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗲𝘃𝗶𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗹𝘀𝗶𝗮𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼, 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗺𝗮𝗶 𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝗼!
15 minuti di tempo sprecato quello concesso dall’Assessore PELLEGRINI, sotto lo sguardo annoiato del Sindaco, alla clamorosa vicenda della Lampedusa osimana dell’Hotel House.
Inviare 1.081 assegni circolari ad altrettante famiglie non intestatarie del contratto acqua potabile è sembrato, ad ascoltare l’Assessore, assolutamente cosa normale.
Insomma lo stesso pensiero copia e incolla in auge nel Partito Democratico quando ad intervenire è l’amministratore MARCHETTI.
Riassumendo e allargando la risposta al retro pensiero non pronunciabile in pubblico: “I soldi non sono mica nostri ma di quei fessi degli Italiani, in maggioranza pure di Destra; che ce frega?”.
Di seguito il testo completo dell’intervento a replica della Consigliera BORDONI, sin troppo buona con simili facce toste.
“I dati riportati dall’Assessore ha esordito la BORDONI – sicuramente rientrano nell’iter previsto dalla Legge, qualora non si individui con certezza i soggetti da beneficiare col bonus
Purtroppo nel caso di specie manca per intero il presupposto di base. L’Amministratore delegato di Astea MARCHETTI omette .di ricordare che all’Hotel House – da oggi per Osimo, una Lampedusa vera e propria – le famiglie residenti non dispongono proprio dei contatori installati, ovvero non sono collegati ad alcun acquedotto!
Perché questo? Perché nel 2015 Astea ha rimosso tuti i contatori presenti nel maxi condominio di Salvo D’Acquisto, 8 di Porto Recanati, a causa dell’alta morosità registrata negli anni precedenti!
Tanto è vero che gli stessi residenti (parliamo di oltre 2.000 persone, mediamente clandestine, presenti senza titolo nella mega struttura) hanno ripristinato un pozzo (vicinissimo alla rete fognaria del complesso, NdR:) e in autonomia utilizzano questa acqua. Ovviamente senza richiederla ad alcun distributore, men che meno Astea.
Quindi, PELLEGRINI, al di la della normativa e di come funziona l’iter di legge o i vari programmi informatici per arrivare ai 1.081 nominativi, Astea quale ultimo anello della catena burocratica, sapeva e sa bene che nel condominio di Salvo D’Acquisto non ha alcun cliente da rimborsare in quanto non ci sono, ripeto, da 8 anni, i contatori! L’erogazione dell’acqua non è proprio possibile, neanche volendo fare un miracolo!
Per essere più chiari, se davvero non si vuole comprendere, è come se mi arrivasse un assegno a titolo di rimborso per la tua auto elettrica… quando chi meglio di me sa che viaggio a benzina!
Una cosa che non si può sentire, credo! Un italiano, in cittadino, una persona normale… tutti noi che paghiamo l’acqua e tutte le altre possibili ed immaginabili salatissime bollette, non possiamo tollerare una cosa del genere! Ne va di mezzo uno dei principi base della democrazia, della civile convivenza… o davvero scherziamo?
Non si può sentire la storia di un condominio che non ha allacciato neanche un solo contatore, beneficiare da Astea, che è lo stesso soggetto che nel 2015 li ha rimossi uno ad uno, riconoscere loro quasi 190.000 di soldi pubblici e commentare “tanto non sono mica nostri…”.
Ma che significa? I soldi, Astea, Comune, Provincia, Regione, Stato o Europa… sono sempre i nostri!
Le stesse persone dell’Hotel House, sentite domenica scorsa dall’inviata della trasmissione “Fuori da coro”, hanno confermato. La maggior parte hanno detto: “Si, si… abbiamo ricevuto l’assegno. 100 euro, 200, 300 euro… chi ricorda più!”.
E ancora: “Per cosa vi è stato dato? Non lo sappiamo…”. Perché nessuno sa immaginare attraverso quale manna dal cielo questi assegni siano piovuti a chi, abitualmente, oltre a non pagare le tasse… si arrangia dal primo all’ultimo giorno dell’anno.
E noi a chi non ha mai pagato una sola goccia d’acqua riconosciamo anche un bonus sociale a sostegno!?!?!?
E allora ritorno ad Astea per la quale mi rifiuto di credere all’impossibilità di operare una selezione tra i veri aventi diritto e quindi non rimborsare i 189.526,37 euro complessivi regalati a pioggia.
Sta innanzi tutto nell’etica insita in un qualsiasi pubblico amministratore (o forse non sarebbe più indicato identificare Fabio MARCHETTI quale “disastratore”?, NdR.) che dovrebbe saper bene di maneggiare soldi della comunità e non propri. Soldi che non possono essere gettati dalla finestra o regalati per il solo gusto di vedere che effetto fa!
Quanta gente perbene non riesce a pagare puntualmente l’acqua? Quante persone oneste debbono ogni mese scegliere cosa far restare indietro solo “vantando” un Isee più alto a quello previsto per il bonus!
Quella di MARCHETTI e questa odierna di PELLEGRINI non sono risposte che Osimani per bene, la stragrande maggioranza, quelli che rispettano le regole, possono più tollerare!
Non è possibile far finta di niente di fronte ad un MARCHETTI che sostiene: “Non è colpa mia” o “E io che so…” o anche “Così fan tutti!”. Ma stiamo scherzando davvero? Chi ci amministra è responsabile di quanto dispone per i cittadini o no?
I soldi pubblici vanno utilizzati per il bene pubblico, con consapevolezza e senso di responsabilità verso chi i soldi li mette a disposizione pagando le tasse. O per il Pd non funziona più così? Quanto accaduto è inammissibile. Assolutamente inammissibile. Pura vergogna.
Come è inammissibile e da vergogna sono state le risposte ottenute, sia da MARCHETTI che questa sera da PELLEGRINI.
Non è possibile amministratore una città un comprensorio – ha concluso la BORDONI con molta amarezza – con una simile mancanza di responsabilità verso i cittadini che tutti i giorni si comportano doverosamente.
Purtroppo è dimostrato come in questa gravissima vicenda il senso di responsabilità è davvero mancato, fin dal primo istante”.
Comune di Osimo Convocazione Consiglio 29 settembre 2023 – YouTube Ascolta la registrazione dell’intervento in Consiglio comunale di Monica BORDONI