𝗧𝗿𝗮𝘀𝗳𝗲𝗿𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗺𝗮𝗻𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗺𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗻𝘂𝗰𝗹𝗲𝗼 𝗢𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼. 𝗦𝗽𝗲𝗱𝗶𝘁𝗶 𝗮 𝗣𝗼𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 𝗚𝗶𝘂𝘀𝗲𝗽𝗽𝗲 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗚𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗩𝗲𝗻𝗼𝘀𝗮, 𝟰𝟱 𝗲 𝟯𝟴 𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗿𝗶𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶, 𝗶𝗻 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝘁𝗿𝗲 𝗺𝗲𝘀𝗶, 𝗱𝗶 𝗯𝗲𝗻 𝟰𝟬 𝘁𝗿𝘂𝗳𝗳𝗲 𝗮𝗶 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗻𝗲. 𝗜𝗹 𝗹𝗮 𝗮𝗹𝗹’𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝘂𝗻 𝗲𝗽𝗶𝘀𝗼𝗱𝗶𝗼, 𝗱𝗮𝘁𝗮𝘁𝗼 𝟮𝟬 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗮𝗱 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼, 𝗮𝗶 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝟴𝟯𝗲𝗻𝗻𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝟱𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼. 𝗖𝗶𝗿𝗰𝗮 𝟮𝟬𝟬.𝟬𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼, 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲, 𝗶𝗹 𝗯𝗼𝘁𝘁𝗶𝗻𝗼 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗱𝗮𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝗮𝗿𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝘁𝗿𝗲 𝗺𝗲𝘀𝗶. 𝗜𝗻𝗱𝗮𝗴𝗶𝗻𝗶 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗵𝗶𝘂𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗲𝗿𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘂𝗶 𝘁𝗲𝗹𝗲𝗳𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝗿𝗶
“Casa GIULIODORI? Innanzi tutto, signora, buongiorno! Sono il Maresciallo GORGORONI, Giuseppe GORGORONI, Comandante della Caserma Carabinieri di Osimo. Debbo comunicare in via urgente informazioni che riguardano suo nipote.
Trattandosi ovviamente di una telefonata registrata mi corre l’obbligo di doverla preliminarmente identificare. Lei è la signora? Nonna di? Ecco è proprio del signor Francesco CANALINI che dovrei parlarle…
La pregherei di non agitarsi perché, fortunatamente, al signor Francesco non è successo nulla di grave. Suo nipote mezz’ora fa, è stato coinvolto un incidente d’auto investendo una ragazzina in attraversamento sulle strisce.
La pattuglia sul posto riferisce che il ragazzo sta bene… ha riportato solo qualche graffio e tanta paura. Purtroppo la ragazzina ora si trova in ospedale, a Torrette… la stanno operando d’urgenza. Se la caverà ma ha riportato una frattura scomposta ed ha sbattuto la testa sull’asfalto.
Risulta che suo nipote sia in regola con l’assicurazione ma che i genitori della ragazzina investita stiano facendo storie e abbiano già contattato un avvocato.
Ora il signor Francesco ci incarica di farle presente l’accaduto invitando a mettere insieme quello che può rimediare in casa, contanti o oggetti d’oro, da offrire alla controparte nella speranza di una soluzione bonaria. Però subito, prima che si rivolgano davvero ad un avvocato e le cose diventino più difficili.
Chiaramente noi ci siamo permessi di fare da tramite per venire incontro alla richiesta accorata di suo nipote che, nel caso, manderà un suo amico a minuti per ritirare e consegnare la somma e/o i preziosi necessari. Qualsiasi cifra può essere utile. Cosa debbo riferire al signor Francesco?”.
Licenza di cronaca a parte… è questo, in genere, il canovaccio adottato da decine e decine di associazioni truffaldine, in genere con sede a Napoli e manovalanza già sul territorio da depredare, che quotidianamente anziane e anziani (con maggior frequenza per le donne) si ritrovano a fronteggiare – al telefono e poi in casa – in genere riportando la peggio.
Tra queste vittime designate anche una 83enne osimana, residente in via Cristoforo Colombo, che il 20 novembre scorso è stata alleggerita di contanti e monili per un valore di circa 500 euro.
Un caso, quello dello scorso autunno, che diede il la investigativo ai militari del Norm osimano, diretti dal Comandante Giuseppe ESPOSTO, non a caso uno dei reparti operativi più valenti, nell’Arma, a livello regionale.
In effetti se oggi due attempati scugnizzi napoletani – Giuseppe POSTIGLIONE, 45 anni e Giovanni VENOSA, 38 anni – sono tornati ad affollare il carcere di Poggioreale, il merito ascritto esclusivamente alle minuziose e serrate indagini portate avanti dai militari osimani… senza attendere che procedessero altri.
E si perché dalle informazioni raccolte – verificate e messe insieme sul conto dei due, il primo col compito di bussare alla porta e raccogliere il convenuto, il secondo con compiti di palo e autista – è emerso che POSTIGLIONE E VENOSA, in combutta con i telefonisti rimasti al momento ignoti, possano essere responsabili di ben 37 truffe e altre 3 tentate per un totale significativo di ben 40 episodi, tutti concentrati da fine novembre a marzo.
E tutti concentrati sul nostro territorio, colpito a livello provinciale ben 17 volte, 29 conteggiando anche il Maceratese e la città di Urbino!
Cinque soltanto a Jesi, tre Fabriano e Recanati, due Ancona, Loreto e Castelraimondo, una volta ciascuno a Falconara Marittima, Montemarciano, Filottrano, Cerreto d’Esi, Urbino, Macerata, Caldarola, Matelica, Potenza Picena e Cingoli, oltre ovviamente all’anziana osimana.
Ma la coppia, spostandosi da Napoli ogni volta prendendo a noleggio auto sempre diverse e di grossa cilindrata, non amava solo la nostra regione avendo colpito, con la stessa tecnica, 5 volte anche in Abruzzo (tre a Vasto e due San Salvo in provincia di Chieti) e 6 volte in Puglia (due a Ostuni nel Brindisino, due a Manfredonia nel Foggiano e una volta a Bari città e sino a Sternatia nel Leccese) per la cifra tonda di 37+3 truffe, tra messe a segno e solo tentate.
Episodi che i Carabinieri hanno stimato monetizzare in circa 200.000 euro complessive, apprezzando ogni truffa riuscita almeno 5.000 euro tra contanti e oggetti di valore.
Già conosciuti dalle forze dell’Ordine locali e di Bagnoli in particolare, Giuseppe POSTIGLIONE e Giovanni VENOSA, così, l’altra sera, quando hanno bussato alla porta i Carabinieri veri di Osimo, non sono apparsi particolarmente sorpresi, se non per il fatto che ad ammanettarli e condurli in cella, a Poggioreale, per una volta non fossero i soliti Carabinieri noti ma facce nuove partite dalle Marche; territorio che troppo facilmente la manovalanza campana considera di caccia facile, sottovalutando o meglio ignorando la valentia investigativa dei nostri militari.
Le indagini sui 40 raggiri di cui POSTIGLIONE e VENOSA sono accusati, sono così state fatte proprie dal Gip del Tribunale di Ancona che, su richiesta della Procura dorica, ha emesso la doppia ordinanza di custodia cautelare.
Resta da chiudere il cerchio, non semplice, sui telefonisti “mandanti” di POSTIGLIONE e VENOSA in casa delle anziane pesantemente alleggerite.
Verifiche non semplici da portare a termine in quanto le varie “batterie” operative non vanno certamente allo sbaraglio ma, ovviamente, procedono con ogni possibile cautela cambiando ogni giorno scheda Sim di utilizzo, di volta in volta intestata a persone inesistenti, decedute o totalmente estranee ai fatti.