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โ€œCasa GIULIODORI? Innanzi tutto, signora, buongiorno! Sono il Maresciallo GORGORONI, Giuseppe GORGORONI, Comandante della Caserma Carabinieri di Osimo. Debbo comunicare in via urgente informazioni che riguardano suo nipote.

Trattandosi ovviamente di una telefonata registrata mi corre lโ€™obbligo di doverla preliminarmente identificare. Lei รจ la signora? Nonna di? Ecco รจ proprio del signor Francesco CANALINI che dovrei parlarleโ€ฆ

Giovanni VENOSA, 38 anni, napoletano, palo e autista dell’associazione truffaldina ai danni di anziane, sgominata dal Norm osimano. L’uomo, insieme a Giuseppe POSTIGLIONE, 45 anni, di cui non disponiamo immagini, dovrร  rispondere alla Procura di Ancona di 40 truffe, di cui 37 riuscite!

La pregherei di non agitarsi perchรฉ, fortunatamente, al signor Francesco non รจ successo nulla di grave. Suo nipote mezzโ€™ora fa, รจ stato coinvolto un incidente dโ€™auto investendo una ragazzina in attraversamento sulle strisce.

La pattuglia sul posto riferisce che il ragazzo sta beneโ€ฆ ha riportato solo qualche graffio e tanta paura. Purtroppo la ragazzina ora si trova in ospedale, a Torretteโ€ฆ la stanno operando dโ€™urgenza. Se la caverร  ma ha riportato una frattura scomposta ed ha sbattuto la testa sullโ€™asfalto.

Risulta che suo nipote sia in regola con lโ€™assicurazione ma che i genitori della ragazzina investita stiano facendo storie e abbiano giร  contattato un avvocato.

IL comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile che ha brillantemente condotto l’inchiesta e concluso i due arresti. Una volta di piรน il Norm osimano si conferma reparto di eccellenza a livello regionale

Ora il signor Francesco ci incarica di farle presente lโ€™accaduto invitando a mettere insieme quello che puรฒ rimediare in casa, contanti o oggetti dโ€™oro, da offrire alla controparte nella speranza di una soluzione bonaria. Perรฒ subito, prima che si rivolgano davvero ad un avvocato e le cose diventino piรน difficili.

Chiaramente noi ci siamo permessi di fare da tramite per venire incontro alla richiesta accorata di suo nipote che, nel caso, manderร  un suo amico a minuti per ritirare e consegnare la somma e/o i preziosi necessari. Qualsiasi cifra puรฒ essere utile. Cosa debbo riferire al signor Francesco?โ€.

Da una anziana osimana 83enne, truffata il 20 novembre scorso per 500 euro col sistema del falso Maresciallo, si sono avviate le indagini culminate con i due arresti, imputati di aver agito sul posto. L’inchiesta punta ora i fari sui “mandanti” telefonisti, sempre napoletani, complici fondamentali dei raggiri

Licenza di cronaca a parteโ€ฆ รจ questo, in genere, il canovaccio adottato da decine e decine di associazioni truffaldine, in genere con sede a Napoli e manovalanza giร  sul territorio da depredare, che quotidianamente anziane e anziani (con maggior frequenza per le donne) si ritrovano a fronteggiare โ€“ al telefono e poi in casa โ€“ in genere riportando la peggio.

Tra queste vittime designate anche una 83enne osimana, residente in via Cristoforo Colombo, che il 20 novembre scorso รจ stata alleggerita di contanti e monili per un valore di circa 500 euro.

Un caso, quello dello scorso autunno, che diede il la investigativo ai militari del Norm osimano, diretti dal Comandante Giuseppe ESPOSTO, non a caso uno dei reparti operativi piรน valenti, nellโ€™Arma, a livello regionale.

In effetti se oggi due attempati scugnizzi napoletani โ€“ Giuseppe POSTIGLIONE, 45 anni e Giovanni VENOSA, 38 anni โ€“ sono tornati ad affollare il carcere di Poggioreale, il merito ascritto esclusivamente alle minuziose e serrate indagini portate avanti dai militari osimaniโ€ฆ senza attendere che procedessero altri.

E si perchรฉ dalle informazioni raccolte – verificate e messe insieme sul conto dei due, il primo col compito di bussare alla porta e raccogliere il convenuto, il secondo con compiti di palo e autista โ€“ รจ emerso che POSTIGLIONE E VENOSA, in combutta con i telefonisti rimasti al momento ignoti, possano essere responsabili di ben 37 truffe e altre 3 tentate per un totale significativo di ben 40 episodi, tutti concentrati da fine novembre a marzo.

E tutti concentrati sul nostro territorio, colpito a livello provinciale ben 17 volte, 29 conteggiando anche il Maceratese e la cittร  di Urbino!

Gli arresti portati a segno confermano il reparto operativo osimano punta di diamante contro la delinquenza del territorio, nostrana e importata

Cinque soltanto a Jesi, tre Fabriano e Recanati, due Ancona, Loreto e Castelraimondo, una volta ciascuno a Falconara Marittima, Montemarciano, Filottrano, Cerreto dโ€™Esi, Urbino, Macerata, Caldarola, Matelica, Potenza Picena e Cingoli, oltre ovviamente allโ€™anziana osimana.

Ma la coppia, spostandosi da Napoli ogni volta prendendo a noleggio auto sempre diverse e di grossa cilindrata, non amava solo la nostra regione avendo colpito, con la stessa tecnica, 5 volte anche in Abruzzo (tre a Vasto e due San Salvo in provincia di Chieti) e 6 volte in Puglia (due a Ostuni nel Brindisino, due a Manfredonia nel Foggiano e una volta a Bari cittร  e sino a Sternatia nel Leccese) per la cifra tonda di 37+3 truffe, tra messe a segno e solo tentate.

Episodi che i Carabinieri hanno stimato monetizzare in circa 200.000 euro complessive, apprezzando ogni truffa riuscita almeno 5.000 euro tra contanti e oggetti di valore.

Giร  conosciuti dalle forze dellโ€™Ordine locali e di Bagnoli in particolare, Giuseppe POSTIGLIONE e Giovanni VENOSA, cosรฌ, lโ€™altra sera, quando hanno bussato alla porta i Carabinieri veri di Osimo, non sono apparsi particolarmente sorpresi, se non per il fatto che ad ammanettarli e condurli in cella, a Poggioreale, per una volta non fossero i soliti Carabinieri noti ma facce nuove partite dalle Marche; territorio che troppo facilmente la manovalanza campana considera di caccia facile, sottovalutando o meglio ignorando la valentia investigativa dei nostri militari.

Le indagini sui 40 raggiri di cui POSTIGLIONE e VENOSA sono accusati, sono cosรฌ state fatte proprie dal Gip del Tribunale di Ancona che, su richiesta della Procura dorica, ha emesso la doppia ordinanza di custodia cautelare.

Il canovaccio utilizzato dai telefonisti per intortare le vittime di turno; la fantasia e l’inventiva davvero non fanno difetto alla malavita campana

Resta da chiudere il cerchio, non semplice, sui telefonisti โ€œmandantiโ€ di POSTIGLIONE e VENOSA in casa delle anziane pesantemente alleggerite.

Verifiche non semplici da portare a termine in quanto le varie โ€œbatterieโ€ operative non vanno certamente allo sbaraglio ma, ovviamente, procedono con ogni possibile cautela cambiando ogni giorno scheda Sim di utilizzo, di volta in volta intestata a persone inesistenti, decedute o totalmente estranee ai fatti.

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