𝗜𝗹 𝗰𝗮𝗽𝗼𝗴𝗿𝘂𝗽𝗽𝗼 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗙𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗱’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗲’ 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼, 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼, 𝗮 𝘃𝗮𝗹𝘂𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗶𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮𝗿𝗶𝗲 𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶. “𝗜 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗲𝗺𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗶𝗺𝗽𝗮𝘁𝗶𝗮 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗹’𝗶𝗻𝗴𝗲𝗴𝗻𝗲𝗿𝗲. 𝗠𝗶 𝗮𝘂𝗴𝘂𝗿𝗼 𝗼𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝗴𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝗶𝗲𝗻𝗼 𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗼 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼”
𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜
Il Centro-Destra regionale plaude all’inevitabile successo di Sandro ANTONELLI, incoronandolo sul campo Candidato a Sindaco di Osimo 2024.
Il primo a riconoscere la nuova leadership imboccata dalla Civiche, è il capogruppo in Regione Marche Carlo CICCIOLI (Fratelli d’Italia) che così ha sottolineato il cambio di marcia, anti LATINI, voluto dagli osimani.
“Debbo osservare, da subito, il gran numero dei partecipanti al voto. Ben 1.567 cittadini, un numero-record impensabile anche per una città come Ancona. Segno dell’interesse e della passione che la politica, da sempre, grazie al movimento civico, suscita nella vostra città”.
𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐫𝐦𝐚. 𝐇𝐚 𝐯𝐢𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐧𝐝𝐢𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐨𝐩𝐩𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐨.
“Ha vinto l’offerta politica più riconoscibile, quella ritenuta dai cittadini come la più condivisibile e più probabile. Credo che nessuno ad Osimo, sia tra quanti hanno preso parte al voto che tra coloro, anche di area, che si sono limitati ad osservarlo, possa oggi dirsi meravigliato. Ha vinto il favorito. E così è stato”
𝗣𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼-𝗗𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮, 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟰, 𝗽𝗼𝘁𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗼 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿 𝗯𝗲𝗻𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝗼’ 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗮𝗻𝗱𝗶𝗱𝗮𝘁𝗶…
“Nell’ingegner ANTONELLI i cittadini hanno visto stima politica e simpatia umana, qualità che possiamo senz’altro riconoscergli; nella dottoressa BORDONI a prevalere sono state le ragioni dell’impegno politico, profuso in anni di battaglie per Osimo Stazione e la città…mentre la dottoressa GIACCHETTI partiva obiettivamente sfavorita pur portando a casa quasi il 30% dei consensi. Direi che è stata una bella lotta, non con un chiaro vincitore… ma comunque benedetta da una affluenza significativa”.
𝗘 𝗼𝗿𝗮 𝗖𝗜𝗖𝗖𝗜𝗢𝗟𝗜, 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗮𝗰𝗰𝗮𝗱𝗿𝗮̀ 𝗶𝗻 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲𝗮𝗻𝘇𝗲, 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗲, 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶, 𝗼𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗮 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮?
“Detto che le primarie si sono svolte con grande anticipo e che un anno, in politica, equivale ad una era geologica… come Fratelli d’Italia e ritengo anche come Centro-Destra allargato abbiamo il dovere di prendere per buone le indicazioni e auspicare il realizzarsi di una grande alleanza (grosso modo come nel 1999 con l’avvento dei Civici al potere cittadino, abbinati all’allora Berlusconismo), capeggiata dall’ingegner Sandro ANTONELLI, capace di vincere di Comunali con largo margine, già dal primo turno. Ritengo l’obiettivo come un naturale evolversi delle cose”.
𝗗𝗼𝘃𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗰𝗶, 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝘀𝗽𝗮𝗰𝗰𝗮𝘁𝗶 𝗲𝘀𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗱𝘂𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗺𝗲𝗹𝗮, 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗳𝗮𝗿 𝘀𝗮𝗹𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗼… 𝗰𝗼𝗻 𝗴𝗹𝗶 𝗲𝘀𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮𝗿𝗶𝗲 𝗮 𝗱𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼?
“Ovviamente è uno scenario da non augurarsi. Credo che le parti in gioco, nell’accettare la sfida, abbiano messo in conto anche l’eventualità di non riuscire a vincere ma di collaborare, in ogni caso, al cosiddetto bene comune prevalente. Certo il voto non ha offerto un vincitore chiaro e netto; e questo, a caldo, potrebbe procurare qualche frizione interna ma davvero spero che a nessuno venga in mente di non accettare l’esito di un regolare confronto democratico. Spaccare le Civiche non porterebbe benefici ad alcuno”.
𝗗𝗮 𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗼, 𝗖𝗜𝗖𝗖𝗜𝗢𝗟𝗜, 𝘂𝗻𝗼 𝘀𝗴𝘂𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗶𝗻 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗶𝗻 𝗼𝘁𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘇𝗲. 𝗟𝗮 𝗽𝗼𝗹𝘁𝗿𝗼𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗻𝗼 𝗟𝗔𝗧𝗜𝗡𝗜, 𝗮𝗹 𝘃𝗲𝗿𝘁𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝘀𝘀𝗲𝗺𝗯𝗹𝗲𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘀𝗹𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮, 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗲𝗺𝗯𝗿𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗶̀ 𝘀𝗮𝗹𝗱𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘂𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼. 𝗟𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗶 𝗺𝗲𝘁𝗮̀ 𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗻𝗼𝘃𝗶𝘁𝗮̀?
“Le vicende della Regione verranno discusse a Roma, il 19 aprile prossimo, in seno alla maggioranza dei partiti di Centro-Destra che governano le Regioni giunte a metà mandato, tra cui le Marche. Si tratterà di mettere insiemi equilibri sovra regionali e onestamente non so ipotizzare i possibili risvolti (che interessano CICCIOLI proprio in chiave Presidenza, NdR.) su Ancona”.
Detto altrimenti, tutto è possibile. LATINI rischia davvero, nel breve volgere di due settimane, di mettersi in gioco, dopo Osimo anche ad Ancona. E senza la possibilità di dire l’ultima parola.