𝗔 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼, 𝗮𝘁𝘁𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗹𝗲 𝟮𝟯 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼, 𝗱𝘂𝗲 𝗴𝗿𝘂𝗽𝗽𝗶 𝗱𝗶 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗲𝗻𝗻𝗶 𝘁𝘂𝗻𝗶𝘀𝗶𝗻𝗶, 𝗱𝗶 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗲 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗳𝗶𝗱𝗮𝗿𝗱𝗼… 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗮 𝗺𝗲𝗻𝗮𝗿 𝗹𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗶𝗮 𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗳𝗮𝗿𝗲. 𝗔𝗱 𝘂𝗻 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗽𝘂𝗻𝘁𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗹𝗮𝗺𝗮 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗼 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶, 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗼 𝗮 𝗳𝗲𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗹’𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗰𝗶𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝘂𝗴𝗮 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗹𝗲. 𝗜𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗡𝗼𝗿𝗺 𝗵𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝘀𝗼𝗰𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗮𝗹𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗮𝗱𝘂𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶, 𝘀𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗴𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼𝗿𝗲. 𝗟𝗮 𝗳𝗶𝗻𝘁𝗮 𝗺𝗲𝗿𝗮𝘃𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗲 𝗹𝗮 𝗳𝗮𝗹𝘀𝗮 𝘀𝗼𝗿𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶 𝘀𝗶 𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝗴𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗶 𝗻𝗼𝘁𝘁𝘂𝗿𝗻𝗶, 𝗻𝗲𝗶 𝘄𝗲𝗲𝗱-𝗲𝗻𝗱, 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝗹𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗹𝗼𝗰𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗖𝗼𝗺𝗺𝗶𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗮𝘁𝗼
Spunta il coltello in una banale discussione tra minorenni; un fendente va a segno e colpisce l’avversario ad una coscia prima del fuggi-fuggi generale.
E’ successo poche ore fa in centro città, esattamente a Piazza Nuova, all’altezza del Monumento ai Caduti. Un luogo, quello dei giardini pubblici, che da tempo ha ripreso ad essere inserito nelle mete dei giovani maranza di oggi, vaganti specie nel week-end, dal Corso alla Piazza e fino alla passeggiata.
Anche ieri sera, verso le 22.30, è stato così; con gruppetti di giovani e giovanissimi italiani di seconda generazione – in questo caso tunisini – ad inanellare “vasche” per il centro storico in attesa di decidere cosa fare nel resto della notte appena iniziata.
Roba da non sentirsi tranquilli solo ad incrociarli vista l’età media – tutti minorenni, anche di molto – e il gran numero dei radunati, in genere almeno una dozzina.
Ad aggravare il tutto, come in particolare le cronache chiariscono, specie d’estate, quando sulla stessa strada si ritrovano gruppi provenienti da località diverse e quindi “nemiche” a prescindere.
Giusto appunto Castelfidardo. Un derby paesano che osimani e fidardensi doc, ormai, non “giocano” neanche più allo stadio a colpi di sfottò o scazzottate… figuriamoci se disputato coltello in mano.
Ieri sera tutto è iniziato per futili motivi, sembra per l’apprezzamento invasivo su una ragazza. Un pretesto, quello della “donna”, da sempre sufficiente a scatenare risse, ieri sera per fortuna contenuta ai due “fidanzati” presunti.
Di fatto è iniziato con uno scambio di parole sempre più pesanti, accuse, atteggiamenti sempre più provocatori, fino al menar delle mani, nella notte, attorniati ed incitati dai rispettivi gruppi, fusi in uno.
Sarebbe finita probabilmente come tante altre volte in passato, con qualche ceffone del più forte sul malcapitato, quando uno dei due ha improvvisamente estratto da dosso un coltello!
Una lama, contro un avversario disarmato, che il tunisino di origine non si è limitato a mostrare al “nemico” a scopo intimidatorio ma fatto volteggiare nell’aria più volte fino a colpire l’altro all’altezza della coscia. In maniera non gravissima ma comunque affondando nella carne.
Al grido di dolore del ragazzo, subito il cerchio che racchiudeva la scena, si è immediatamente aperto in una fuga generale che ha lasciato a terra, sanguinante, il minorenne di origine nordafricana.
Ad allontanarsi per primo, indisturbato, proprio l’altro tunisino di seconda generazione, responsabile del ferimento.
Il resto lo hanno fatto i soccorsi e i Carabinieri del Norm che in breve hanno risolto l’accaduto.
Trasportato al pronto soccorso il ragazzo è stato medicato e – viste le circostanze – trattenuto in osservazione qualche ora senza denunciare altri colpi subiti.
Il feritore, invece, grazie alle informazioni raccolte sul posto, è stato rintracciato in breve da una pattuglia del Norm, identificato e sottoposto ad interrogatorio nella vicina caserma.
Trattasi, come già detto, di gruppetti di nuovi italiani, socialmente molto pericolosi in quanto preda della noia e motivati da spirito di rivalsa sia verso connazionali che, in particolare, italiani.
Gente che, anche nella tranquilla Osimo, “ammazza” sempre più spesso il tempo in piccoli furti, in violenze e in rivendicazioni fatte in nome o della differenza cittadina di origine (Osimo e Castelfidardo nel nostro caso) o per motivazioni ancor più futili, purchè ci sia da menar le mani.
Diverse le reazioni sorprese dei genitori giunti in caserma, in piena notte, a riprendersi figli di 14-15-16 anni… in pratica abbandonati dalle rispettive famiglie e affidati al gruppo, come è normale debba avvenire oggi… salvo lamentarsi, poi, della mancanza di controlli.
Detto che non è possibile per un padre e una madre del 2025 disinteressarsi della sorte di un ragazzino (che a mezzanotte dovrebbe essere a letto anziché menar le mani o sferrare coltellate in un altro Comune!), non è neanche possibile abbandonare il territorio alla qualsiasi che intenda “conquistarlo”.
Almeno nei week-end il centro storico e i luoghi di aggregazione di questi bull fai-da-te dovrebbero essere presidiati da Polizia locale e agenti del Commissariato, da anni ridotto a timbrare passaporti e smontare a fine giornata lavorativa, come un normale ufficio.
Nel primo caso (quello legato alla Polizia locale) manca però completamente un valido “manico” ad indicar la strada ai colleghi (intenti esclusivamente a multare, con previsione di super multare gli automobilisti allo scopo di fare cassa); per il Commissariato, invece, il problema è invece ormai “storico” con persino le ronde notturne, pubblicizzate a parole nei comunicati di un tempo, sparite dal rendiconto informativo alla stampa.
Tornando all’accoltellamento è probabile che tutto, visto anche l’ambiente extracomunitario, di origine tunisina, per le famiglie dei due interessati (nati entrambi in Italia), finisca in un nulla di fatto occorrendo specifica denuncia; nel caso lesioni aggravamento e porto abusivo di arma impropria.
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