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𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲: 𝗹𝗼 𝗦𝘁𝗮𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗰𝗮 𝗼𝗿𝗲, 𝗺𝗶𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗼 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶 𝗺𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮 𝗱𝗶 “𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶”, 𝗲𝘀𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝟮𝟬; 𝗲 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗮 𝗮 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗮𝗻𝗼𝘁𝘁𝗲. 𝗘𝗿𝗴𝗼 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝗿𝗴𝗶𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗲𝘅𝘁𝗿𝗲𝗺𝗶𝘀 𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮, 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟮𝟰 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗿𝘁𝗲𝗱𝗶̀, 𝗰𝗼𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝗲𝗴𝗿𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼. 𝗥𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗶𝗹 𝗻𝗼𝗱𝗼 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲: 𝗿𝗶𝘁𝗶𝗿𝗼 𝗱𝗶𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗮? 𝗧𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗶𝗽𝗼𝘁𝗲𝘀𝗶 𝗶𝗻 𝗯𝗮𝗹𝗹𝗼

ULTIME 24 ORE DI TRATTATIVE NO STOP. COME FINIRA'?

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Potrebbe essere l’ultima volta (ma è tutt’altro che detto) che possiamo gustarci la dotta spiegazione politica del Consigliere RIDIGOLETTO CINGOLANI

La più grande scena-madre della politica osimana si è dunque consumata, a Palazzo comunale, lasciando passare il messaggio gradito a PIRANI: “Tutto è concluso, andate in pace”.

Una sorta di pokerissimo (poker di Assi più yolly) con cui PIRANI spera, in queste ore residue, di ribaltare a proprio favore la partita.

Sempre che, nella sfida in corso da mesi tra PIRANI e ANTONELLI, il Sindaco non abbia deciso di bleffare sino alla fine, sperando di essere creduto.

LATINI, dice la storia, non è di certo tipo a cui manca il fegato necessario per andare a vedere e verificare sul tavolo verde le reali carte in mano all’avversario.

E oltretutto, quanto a poker d’Assi, tutto lascia supporre che siano capitato in mano al leader Civico che al leader di se stesso.

Come finirà, dunque? Sarebbe più esatto dire: a che ora finirà?

Questa mattina, a domanda in argomento, PIRANI si è affrettato a comunicare che per lui la partita, ovvero la scadenza dei 20 giorni di ripensamento garantiti dallo Statuto, termina martedì alle ore 14; ore 14 in quanto le pec ai Consiglieri comunali con la notizia delle dimissioni sono partite il 14 novembre alle ore 12.46

Ora consultando lo Statuto, non troviamo traccia né di ore, né di minuti e neanche di secondi ma soltanto di giorni pieni, nella fattispecie 20… del resto le dimissioni non è una corsa a tappe da misurarsi cronometro in mano.

Può sembrar poco ma potrebbe anche costituire la chiave di svolta: un conto è decadere (se questo sarà davvero) alle 14 di domani e un conto è farlo alla mezzanotte di martedì… la differenza è sostanziale di ben 10 ore… un arco di tempo, ad Osimo, si potrebbero fare e disfare almeno un paio di Amministrazioni, figuriamoci una sola!

Ecco perché l’orario, mezzanotte anziché le 14, rischia di contare assai. Anche perché sono in pieno svolgimento, tra le parti, le ultime grandi manovre di avvicinamento dove, dopo sei mesi di parole, non si dovrà passare alle chiacchere (!) – ricordate il fortunato scivolone di PUGNALONI in campagna elettorale 2019? – ma al ritiro delle dimissioni e almeno ad una bozza di accordo minimo.

Se ne parlerà, questo è certo, tra le diverse ambascerie, per tutta notte… mentre non è escluso che domani, in qualsiasi orario, a tirare le somme che regalerà la inevitabile fumata bianca, non debba registrarsi l’ennesimo incontro storico tra i due, faccia a faccia.

Nell’attesa, confermiamo che stamani PIRANI ha recitato da primo attore provetto, la scena madre del Sindaco incompreso, tanto buono quanto non amato, tanto capace quanto ostacolato dai brutti e cattivi.

Nell’ennesima pantomima, l’unica verità che PIRANI ha lasciato ai posteri è la conferma che davvero lui sente bravo, capace, praticamente indispensabile.

Su questo possiamo essere tranquilli e dormire sereni. Peccato che a non dormire altrettanto bene è colui che dovrebbe proprio salvare noi e Osimo, insistente fino alla rottura del disco sulle dimissioni a gratis del Consigliere CARPERA… in modo da garantire all’Amministrazione, col subentro in Consiglio comunale di Giorgia CAPOMAGI, il sospiratissimo 13° Consigliere con cui affrancarsi da LATINI.

Non se ne farà nulla, da idioti anche solo pensarlo, non essendo la richiesta né praticabile e giuridicamente risibile (come dire a qualcuno, esci di casa e vengo io…).

Dunque in assenza di novità, da una parte e dall’altra, perché questa brutta vicenda delle dimissioni dovrebbe scoppiare come una bolla di sapone?

Per due motivi: A) i Sindaci vanno a casa alla scadenza, mai un attimo prima, essendo troppo bello ritrovarsi su una poltrona ad affrontare questioni altrui; B) Fratelli di Italia, perdendo Osimo, perderebbe per sempre la città (e non è poco) e perderebbe anche la Regione (assai molto).

In frigo le solite bottiglie di Prosecco per festeggiare…??

Chi ritiene l’evento possibile, pur con l’insipienza nota della classe politica della Fiamma, alzi la mano.

Tanto vale concentrarsi sui temi dell’accordo, molto più umano che politico, vero scoglio da superare in questa notte no stop.

Ritirare le dimissioni per fare cosa? Giungere a Pasqua e poi cadere sul Bilancio Previsione ’25? L’ipotesi, onestamente, non ecciterebbe neanche un ergastolano appena graziato e a caccia disperata di donne.

Ritirare le dimissioni e azzerare l’Amministrazione per ripartire da zero, manuale CENCELLI alla mano, sarebbe la cosa migliore e più giusta da concordare ma temiamo che i due contendenti abbiano davvero voglia di sotterrare l’ascia di guerra.

Quale opzione percorribile resta in campo? Resta la tregua bene armata da sottoscrivere fino Capodanno 2025 e quindi un intero anno.

Una sorta di armistizio che prevede per i Latiniani l’appoggio alla Amministrazione, per tutto il 2025, senza tante imboscate… ricavando in cambio il sostegno elettorale di PIRANI, ANTONELLI, GINNETTI e Cerchio magico compreso, ad una fattiva campagna elettorale pro-LATINI.

Se i patti verranno rispettati PIRANI potrebbe strappare il pass fino al 2029 e LATINI godersi altri 5 anni la Regione Marche.

Diversamente riaccendere la guerra sarebbe un tutt’uno; e stavolta senza prigionieri.