𝗗𝗮𝘁𝗮𝘁𝗶 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟭 𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗶 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶 𝗻𝗼𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗮. 𝗕𝗼𝗰𝗰𝗶𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗚𝘂𝗽 𝗦𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗣𝗶𝗲𝗿𝗺𝗮𝗿𝘁𝗶𝗻𝗶, 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶𝘃𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗣𝗺 𝗔𝗻𝗱𝗿𝗲𝗮 𝗟𝗮𝘂𝗿𝗶𝗻𝗼, 𝗱𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗼𝗿𝗮 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗿𝗶𝗯𝗮𝘁𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮𝘁𝗮 “𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼𝗽𝗼𝗹𝗶”, 𝘀𝘂 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘂𝗻𝘁𝗲 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘃𝗼𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗼, 𝗻𝗼𝗻 𝗵𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝘂𝘁𝗼 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶 𝗶𝗻 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶, 𝗻𝗼𝗻𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗮𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 “𝗶𝗺𝗽𝘂𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮”. 𝗩𝗮𝗱𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘃𝗮𝗱𝗮, 𝗲̀ 𝗲𝘃𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗼𝗿𝗺𝗮𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝘀𝗶𝗮𝘀𝗶 𝘃𝗲𝗿𝗱𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗴𝗶𝘂𝗻𝗴𝗲𝗿𝗮̀ 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼
130 arresti a Bari per una serie di gravi reati ipotizzati, tra cui la compravendita di voti che a maggio 2019 potrebbe aver falsato il Consiglio comunale in corso… e da noi nessuna notizia su “OSIMOPOLI 19”, tranne la conferma che l’inchiesta è ancora in corso.
La Giustizia ha certamente i suoi tempi e le priorità del caso (nel capoluogo pugliese di parla apertamente di infiltrazioni mafiose ben più gravi del “semplice” voto di scambio) ma resta il fatto che i cittadini siano uguali da Bolzano a Ragusa, tutti meritevoli – anche quelli di Osimo – di tutele grosso modo identiche. O quanto meno ci piace sperarlo.
Lo stato dell’arte narra che nel momento in cui a Bari la Polizia, su richiesta della Direzione antimafia, si muove con 1.000 agenti di Polizia operando arresti a decine e ingenti sequestri patrimoniali… ad Osimo, anzi in Tribunale ad Ancona, tutto ancora tace.
La qual cosa costituisce in se, a sapersi accontentare, una bella notizia: OSIMOPOLI ’19 e le strane assunzioni pubbliche, nel complesso a decine, verificatesi negli ultimi mesi della passata Amministrazione e fino, in pratica, alle ultimissime ore pre ballottaggio, non ancora state valutate. Ne in senso di archiviazione, ne sul versante penale di responsabilità.
Semplicemente le indagini risultano in corso. Ad una antica richiesta di archiviazione, formulata il 4 settembre dal Pm Andrea LAURINO, il Gup Sonia PIERMARTINI rispose il 6 maggio 2021 opponendosi al provvedimento attraverso l’attivazione della cosiddetta “imputazione coattiva”, norma in effetti non del tutto usuale, utilizzata nei casi di possibile sbocco dell’inchiesta e verso l’ipotesi accusatoria di rinvio a giudizio.
Detta più semplicemente, da allora Pubblico ministero e giudice dell’udienza preliminare avrebbero dovuto trovare modo e tempo di confrontarsi a quattro mani al fine di individuare gli eventuali imputati e formulare un possibile capo di accusa in grado di reggere a giudizio.
Insomma, ad Osimo qualcuno ha giocato sporco o le regole del gioco sono state pienamente rispettate? Dopo cinque anni restiamo in fiduciosa attesa. Nel frattempo le regole stanno per imporre alla politica locale di tornare a giocare.