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𝗟𝗮 𝗖𝗮𝘀𝘀𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗵𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗜𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗶𝗻𝗻𝗲𝘀𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟭𝟴 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗲𝘅 𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗖𝗮𝗿𝗼𝗹 𝗖𝗶𝗰𝗶𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶. 𝗡𝗲𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗱𝗿𝗶𝗲𝗻𝗻𝗶𝗼 𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗙𝗮𝗯𝗶𝗼 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗟𝘂𝗶𝗴𝗶 𝗚𝗶𝗮𝗰𝗰𝗼, 𝗹𝗮 𝗔𝘀𝘀𝗼 𝗵𝗮 𝗶𝗻𝗱𝗲𝗯𝗶𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶 𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 𝟭𝟱𝟮.𝟬𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝘁𝗶. 𝗟’𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗱𝗼𝘃𝗿𝗮̀ 𝗶𝗻𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗳𝗮𝗿 𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗮 𝟭𝟬𝟬.𝟬𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗲𝘀𝗲 𝗹𝗲𝗴𝗮𝗹𝗶 𝗮𝗰𝗰𝘂𝗺𝘂𝗹𝗮𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝘁𝗿𝗲 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗶 𝗱𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼. 𝗟𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮𝗻𝗶: “𝗖𝗵𝗶 𝘀𝗯𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗽𝗮𝗴𝗮?”

Costituita nel lontano ottobre 2004 da una felice intuizione nel secondo mandato a Sindaco di Dino LATINI, la Asso Srl, trasformatasi in azienda speciale nel gennaio 2014- ha perso nel tempo la spinta sociale che avrebbe dovuto caratterizzarla.

Pensata con l’obiettivo di centralizzare in un’unica organizzazione l’espletamento di tutti i servizi sociali forniti dal Comune, la nuova Asso, nuova non tanto per la mutata denominazione ad azienda speciale ma nuova per l’indirizzo politico che prima Fabio MARCHETTI (luglio 2014-ottobre 2015) e quindi Luigi GIACCO gli hanno impresso, sotto la super visione del Sindaco Simone PUGNALONI, si è trasformata nel tempo in una azienda “fuori mercato”, al punto di riconoscere ai propri dipendenti, circa 150 di cui non moltissimi coperti da assunzione a tempo indeterminato, retribuzioni nettamente più basse, prive oltretutto della copertura sociale dei lavoratori presso Inps ed Inail.

Tutto questo, appena confermato in tre gradi di giudizio (fino alla ordinanza civile 26276 di Cassazione, emanata il 27 giugno con pubblicazione slittata all’11 settembre scorso) tutti sfavorevoli alla politica anti sociale scelta e praticata dalla Asso per l’intero primo mandato PUGNALONI, giugno 2014-maggio 2019.

Nella tranquilla e pacifica Osimo, nulla di politicamente aberrante sarebbe mai emerso – specie per una Amministrazione di Centro-Sinistra che sul sostegno ai lavoratori fonda o dovrebbe fondare, almeno a parole, parte dell’attenzione ricevuta alle Comunali 2014 . se la Asso, a forza di non rispettare i contratti occasionalmente stipulati con le varie forze lavoro incontrate sul mercato, non si fosse imbattuta nell’orgogliosa e giustamente ostinata lavoratrice, Carol CICILIANI.

Una giovanissima Carol CICILIANI, all’epoca 28 anni, a cui va il merito esclusivo della vicenda. La Asso dovrebbe oggi scusarsi pubblicamente

Oggi 33 anni, educata alla vita da papà Carabiniere, la donna (residente a San Sabino) all’epoca venne inquadrata dalla Asso come educatrice di infanzia in un asilo nido; non avesse inutilmente “osato” di vederci chiaro, chiedendo conto in amministrazione, una, due, tre volte, del perché e del per come di quegli strani pagamenti ricevuti a fine mese… oggi la Asso si ritroverebbe in cassa 152.000 euro di “marchette” sottratte ai propri lavoratori e non dovrebbe far fronte a circa 100.000 euro, forse più, di spese legali da girare sulle spalle degli contribuenti osimani, di Sinistra e di Destra, passando per il Centro.

Come possano aver sopportato, poi, questo indegno stato di cose, personaggi specchiati della politica sociale della Sinistra osimana -come Fabio MARCHETTI (oggi Amministratore delegato Astea) e soprattutto politici del calibro dell’Onorevole Luigi GIACCO (da sempre attento alle questioni dei più deboli e sfortunati, come gli ospiti del Filo d’Oro) riesce difficile persino da immaginare

Ma torniamo ai fatti di causa. Dicevamo che nulla delle gravi irregolarità contabili (commesse al pari di una banale azienda privata con pochi scrupoli pur di far quadrare il bilancio) sarebbe oggi noto e conclamato se una giovane donna, Carol CICILIANI, sfidando il politicamente corretto imposto col ricatto occupazionale alla totalità delle maestranze Asso, non si fosse ribellata al diktat di abbassare la testa.

Stanca di non ricevere risposte ai perché una volta riceveva buoni lavoro emessi, che so, da “Noi anziani” e in altre occasioni risultava alle dipendenze di qualsiasi altra fantasiosa struttura sociale, la CICILIANI si è rivolta all’Ispettorato del lavoro per chiedere di verificare la bontà di quanto a lei, e a tutti gli altri lavoratori Asso, sembrava strano.

Con una differenza sostanziale: nessuno ha condiviso l’operazione in solitario della pedagogista, operatrice in un nido. Tutti e sottolineiamo tutti, hanno preferito non solo abbassare la testa e rassegnarsi ad essere sfruttati dalla politica salariale del duo MARCHETTI & GIACCO, supervisionata da PUGNALONI… ma, su passa parola fatto girare all’interno della Asso, hanno progressivamente isolato la CICILIANI, colpevole di aver osato reclamare null’altro che il rispetto dei propri inviolabili diritti di lavoratrice.

Risultato? All’operatrice nido, scaduto l’ultimo contratto, il rapporto di lavoro non è più stato, stranamente rinnovato; in compenso nel 2018 è partita l’inchiesta di lavoro che ha portato al pesante sanzionamento, confermato in Tribunale, beatificato dalla Corte di Appello ed infine innalzato agli onori degli altari dagli Ermellini.

L’On. Luigi GIACCO, succeduto a MARCHETTI alla presidenza Asso; qui particolarmente soddisfatto per la prima elezione di PUGNALONI

A raccoglierne i frutti, molto parzialmente di quanto accaduto, l’allora Consigliera comunale Maria Grazia MARIANI, decisamente la più battagliera a Palazzo con interrogazioni e richieste multiple di spiegazioni mai approdate, però, al beneficio della sostanza.

La stessa CICILIANI, con il compagno Luca PALPACELLI, 39 anni, tentarono, poco dopo, l’avventura politica sostenendo in Lista – maggio 2019 – la stessa MARIANI all’interno di Difendi Osimo.

Avendo però scelto di non pubblicizzare il proprio coraggioso, quasi eroico atteggiamento, assunto con il richiesto e ottenuto coinvolgimento dell’Ispettorato del Lavoro, sia la CICILIANI che PALPACELLI non riuscirono ad incassare nulla del proprio impegno sociale e civile.

Ad incassare, invece, saranno i silenziosi compagni e le spaurite compagne di lavoro della CICILIANI, come la MARIANI, ieri pomeriggio, ha annotato su un post Facebook maliziosamente intitolato “Chi sbaglia paga?”.

“Era il 2018 e alla luce degli accertamenti da parte dell’Ispettorato del Lavoro – narra la MARIANI, oggi attiva con Fratelli di Italia – avevo chiesto in Consiglio comunale di regolarizzare i dipendenti della Asso. Il collegio dei Revisori dei conti aveva del resto invitato alla massima attenzione e cautela.

Simone PUGNALONI Sindaco, al solito, minimizzava.

Fabio MARCHETTI, primo Presidente Asso nel primo quinquennio di PUGNALONI

Ora apprendiamo che la Asso ha perso tutte le cause nei tre gradi di giudizio. E che è stata pure condannata a pagare le spese legali sostenute da anni da Inps e Inail.

Non dovremmo dimenticare come i soldi che spenderà ora Asso, sia i 152.000 euro da rifondere, sia le ingenti spese legali, sono soldi degli osimani.

Mi auguro che l’Amministrazione comunale chieda conto ai funzionari e agli amministratori, che negli anni hanno causato l’ingente danno erariale, di riparare la propria politica. Per una ragione molto semplice: “Chi sbaglia paga!”

Le irregolarità sono emerse perché una giovane lavoratrice ha avuto, da sola e contro tutti, il coraggio di segnalare “prassi tanto nebulose quanto sospette” adottate dalla Asso nell’assolvimento dei propri dipendenti/collaboratori. Sospetti più che fondati viste le decisioni di una sfilza di giudici.

Peccato che quella ragazza non abbia più potuto lavorare con la Asso!

Si spera non venga almeno dimenticata dai tanti lavoratori che, per suo merito esclusivo, si ritroveranno versati, a breve, maggiori contributi Inps ed anche gli arretrati maturati; e magari, alzando un po’ la testa, ben potrebbero pur pretendere il ricalcolo degli stipendi!”.