𝗜𝗹 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗼𝘁𝗮 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗲 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗲 𝗶𝗹𝗹𝘂𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗮𝗻𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝘀𝘁𝗼𝗽 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝗮𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶 “𝘀𝗲𝗻𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶”, 𝘀𝗲𝗽𝗽𝘂𝗿 𝘀𝗯𝗶𝗮𝗱𝗶𝘁𝗶. 𝗜 𝟱𝟬𝗲𝗻𝗻𝗶, 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗼𝗹𝗹𝗮𝗻𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮. 𝗗𝗼𝗽𝗼 𝗮𝘃𝗲𝗿 𝘀𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝗮𝗹𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘀𝘂 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶, 𝘁𝗿𝗮𝗻𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘂 𝘀𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗶, 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗴𝗶𝗻𝗼 𝘀𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗶𝗹 𝗯𝗶𝘀! “𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗵𝗼 𝘀𝗯𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝘁𝗼? 𝗖𝗲𝗿𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗺𝗽𝗮 𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲…”. 𝗘𝘀𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗶𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶
di Sandro PANGRAZI
E dopo l’annunciato addio, alla politica politicante, di Achille GINNETTI… un altro pezzo da 90 della società osimana, Stefano SIMONCINI, parrebbe orientato a seguirne le orme.
Parrebbe orientato significa che l’ex Presidente del Consiglio starebbe seriamente valutando, in queste ore, lo stop al proprio impegno a favore della città.
Diversamente dal leader di Progetto futuro – out per sopraggiunti limiti di età e per il susseguirsi di insuccessi politici che potrebbero consigliare, a quanti dovessero restare attivi nel movimento, la trasformazione da civismo a centro studi politici – SIMONCINI, assai meno anziano del collega, abbandonerebbe in preda alla delusione accumulata in questi ultimi mesi di campagna elettorale e di tentata amministrazione, purtroppo spesi sul cavallo troppo sbagliato.
Si dirà. Mai accorgersi prima di cosa si sta facendo? Farsi venire almeno il dubbio – l’interrogativo vale per entrambi i personaggi – che Francesco PIRANI oltre la propria azienda non era, non è e non sarà mai in grado, per carenze umane e politiche, di amministrare altro?
Pare di no. Per capirlo in pieno, sperando che basti, c’è voluta una sonora “ciavattata” tra denti e gengive, con perdita grave di molari e incisivi.
Chi, di sicuro, non è ancora pago del cazzotto in bocca ricevuto, è invece Sandro ANTONELLI. L’altra sera, nell’altro bunker, quello di GINNETTI, è andata in onda una puntata surreale dei soliti noti, con lo stesso ANTONELLI e l’inseparabile cugino Damiano a recitare alla perfezione la parte dei bravi ragazzi, quelli buoni e bravi e col ciuffo sempre ben pettinato.
Nessuno a ricordare loro che giusto da una settimana Osimo era brutalmente caduta sotto i loro stessi colpi; caduta con vergogna per l’eccesso di ANTONELLI e del suo affamato Cerchio poco magico, zeppo di ingordigia mista ad incompetenza e bramosia di incarichi e onori e gloria eterna.
Insomma Sandro e Damiano se la sono cantata e ballata da soli, allegramente, applauditi persino dalla claque campocavallese, incuranti ben oltre la figuraccia rimediata nel recentissimo nefasto passato… insomma come una schiera di tante verginelle, pronte ad immolarsi di slancio sul fuoco del primo amore.
Se c’era chi nutriva dubbi, può dirsi accontentato: a Sandro e a Damiano il ko tecnico appena subito ha storto appena un baffo, pardon il ciuffo… pronti a rialzarsi in piedi per riprendere a correre a perdifiato.
A proposito di correre. Ad un certo ad ANTONELLI, preso com’era dalla verve oratoria, è scappato di bocca, per un solo attimo, di essere disponibile, glielo chiedesse la città, a riproporsi a Sindaco il prossimo giugno!
Si è trattato di un solo attimo, subito zittito da un moto a sorpresa e disappunto e curiosità dei presenti (che certo non immaginavano tanta spavalderia dopo appena una settimana), increduli o esterrefatti di fronte all’annuncio.
In pratica se Damiano PIRANI ha rivendicato ai suoi di non avere responsabilità per quanto accaduto, ma di essersi limitato a starsene buono buono in Consiglio comunale a guardare, senza chiedere nulla in cambio dei 350 voti portati alla causa del cuginetto ingegnere meccanico… l’aspirante ricandidato Sindaco ha scaricato su tutti le colpe del fallimento, distribuendole a destra e a manca ma non certo anche o soprattutto a se stesso.
Il suo solo sbaglio? Parafrasando un celebre “Carosello” degli anni ’60, ANTONELLI ha alla fine ammesso: “Anche io ho commesso un errore – passandosi una mano tra i capelli – non ho usato la brillantina Linetti!”… per dire che se proprio l’ex civico dovesse fare ammenda di qualcosa, forse correggerebbe il suo rapporto deficitario con la stampa!
Ma va’… chi l’avrebbe mai potuto immaginare? Eccone un altro!