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𝗟𝗮 𝗡𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗙𝗲𝗻𝗶𝗰𝗲 𝗴𝗿𝗲𝗺𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗶 “𝗳𝗼𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶𝗲𝗿𝗶” 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗿𝗮𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝘁𝗼, 𝗯𝗲𝗻 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗽𝗮𝗰𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝘂𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 (𝟲𝟬𝟬 𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶), 𝗰𝗼𝗻 𝗻𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗽𝗿𝗲𝗽𝗼𝗻𝗱𝗲𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗲𝘀𝗮𝗿𝗲𝘀𝗲. 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗮 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗮𝗻𝗴𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲, 𝗥𝗶𝗰𝗰𝗶 𝗵𝗮 𝘀𝗰𝗲𝗹𝘁𝗼 𝘂𝗻 𝘁𝗼𝗻𝗼 𝗲 𝘁𝗲𝗺𝗶 𝗮𝗱𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗲𝘀𝗮𝗹𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝘀𝘂𝗼 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼 𝗮𝗹 𝗿𝗶𝘁𝗺𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗮𝗽𝗽𝗹𝗮𝘂𝘀𝗼 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝗺𝗶𝗻𝘂𝘁𝗶! 𝗡𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻 𝗿𝗶𝗳𝗲𝗿𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗱 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮 𝗽𝘂𝗿 𝗼𝘀𝗽𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼, 𝗶𝗻 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮, 𝗹’𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼, 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗶𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝗳𝗮𝗹𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼-𝗗𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗲𝘂𝗿𝗼𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗮𝗰𝗰𝗼𝘇𝘇𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝘁𝗿𝗲𝗺𝗮 𝗗𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮, 𝘀𝘁𝗶𝗹𝗲 𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗺𝗼𝗻𝗼𝗰𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗙𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗡𝘂𝗼𝘃𝗮. 𝗡𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻 𝗮𝗰𝗰𝗲𝗻𝗻𝗼 𝗻𝗲𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗮 𝘁𝗲𝗺𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮𝗻𝗼 𝗶𝗻𝗴𝗼𝗹𝗼𝘀𝗶𝗿𝗲 𝗹’𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗲 𝗺𝗲𝗻 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮, 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝟮𝟲 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗮𝗻𝗱𝗿𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝗺𝗮𝗿𝗲. 𝗡𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘀𝘀𝗼 𝘃𝗼𝘁𝗼 𝟲

di Sandro PANGRAZI

Ha scelto di vincere facile e parlare direttamente alla pancia dei propri non tifosi, il Matteo RICCI che ieri sera, dopo un’ora e venti di assoluto monologo, ha raccolto la sfida e accettato di rompere le uova nel paniere a Governator ACQUAROLI per il quinquennio 2025-2030.

Un RICCI che non ha lasciato troppo spazio alla questione-Osimo, in un teatro gremito di presenze non a caso pesaresi e di forestieri targati “Padova” giunti a La Nuova Fenice dall’intera regione con entusiasmo da vendere; diversamente dagli attivisti locali, tutti presenti ma oggettivamente in minoranza, per quanto intenzionati a farsi sentire a suon di applausi per il nuovo leader.

Monologo di 80 minuti per Matteo RICCI, interrotto da almeno 40 applausi (qualcuno parso risuonare di claque)

Non li abbiamo contati, ma andiamo vicino alla realtà nell’indicare in circa 40 le interruzioni da scrosciante battimano guadagnate da RICCI in circa 80 minuti, per una media di un applauso ogni due minuti!

Totalmente assente sia la Osimo che sopporta sulla propria pelle e carne viva il fallimento undecennale del Centro-Destra che soprattutto non pervenuta la Osimo che vota il nuovo partito di maggioranza: quelli che il 25 maggio andranno al mare ma che non è detto debbano ripetere la mossa pure il 29 settembre.

Per il resto, chiaramente, il pubblico convenuto a frotte (si parla anche di un pullman di attivisti partiti da Ascoli Piceno) e costituito nella sua interezza da aficionados della Sinistra a scorrere, era uscito di casa ben intenzionato ad applaudire, a prescindere, quasi ogni proposta, tra le principali elencate dal candidato Governatore nei suoi temi elettorali.

Piazza Marconi gremita di pubblico Dem da ogni angolo delle Marche; non pervenuti (addetti ai lavori a parte) gli osimani

E così è stato, dall’inizio alla fine, senza comprendere, il pubblico (ben oltre le 600 persone), probabilmente perché non indigeno, entrambi i passaggi salienti, peraltro i soli, dedicati da RICCI ad Osimo e alle questioni politiche della città ospitante con generosità.

Nel chiarire perché partire proprio dalla nostra città, presa a simbolo del doppio fallimento, 2024 e 2025 del Centro-Destra, RICCI si è fatto sfuggire, a carico degli osimani, l’etichetta di città mal governata dall’estrema Destra… lasciando intendere che a portare il peso della bancarotta politica non toccasse, come è toccato e toccherà di nuovo, ad ACQUAROLI… ma a Giunte monocolori, tipo Forza Nuova o Casa Pound e dintorni!

Con ciò mancando rispetto ad una città sinora retta, 80 anni su 80 anni, senza eccezione alcuna, anche durante il decennio di un PUGNALONI a perfetto agio nel ruolo di anfitrione, dal Centro del Centro del Centro della politica che pure RICCI personifica ma che ad Osimo non ha inteso riconoscere. Pazienza per i libri di Storia,

Matteo RICCI e Michela GLORIO nella passerella finale. RICCI ha di fatto escluso dalla narrazione la vicenda osimana salvo lo strafalcione sulla Amministrazione-PIRANI definita a favore di applauso di… estrema Destra!

L’altro messaggio, pure passato sotto silenzio in quanto non di facile lettura pensando insieme in un mix di pesarese, ascolano, maceratese e persino anconetano (presenti a teatro festanti dinosauri del passato come la MANCINELLI e STURANI o redivivi del calibro di LODOLINI, fisicamente irriconoscibile), è invece destinato, pur badando con cura a non nominarlo neanche per sbaglio, a Dino LATINI; un Presidente dell’Assemblea regionale, evidentemente, non così in disgrazia, nei calcoli di RICCI, rispetto al bottino di voti ancora nella disponibilità dell’antico leader civico (per altro impegnato, in contemporanea, ad Osimo Stazione per la vicenda della costruenda stazione merci a San Rocchetto).

Il messaggio tra le righe partito dal palcoscenico del teatro, forse come quello lanciato da Orsetti un paio di settimane fa, gettato nella mischia per vedere che effetto fa e quindi alquanto spericolato, riguarda proprio le alleanze di settembre.

RICCI riceve l’ultimo applauso prima della passerella finale di foto, strette di mano, baci e abbracci di un pubblico convinto e motivato a vincere, stile Pesaro

RICCI, in pratica, dopo aver lodato il via libera alla coalizione dei Grillini (peraltro parrebbe ancora da perfezionare con almeno un paio di cambiali richieste a garanzia dell’operazione), del movimento Verde e di Sinistra e dei vari sotto partiti e cespugli che vorranno starci (magari un po’ più affidabili di Rinasci Marche che proprio ieri, in Regione, ha ufficializzato col Consigliere Luca SANTARELLI – l’infermiere senigalliese, sospettato sfonda porte – il salto della quaglia, passando finalmente, dopo la mancata Lega, a rafforzare le fila di Noi moderati, quinta gamba di ACQUAROLI)  ha definitivamente aperto ai movimenti Civici affermando che sono i benvenuti “purchè disponibili a cambiare”.

E detto ad Osimo, nella città patria del Civismo, ad un movimento con voti su base provinciale e/o regionale… certamente RICCI non intendeva alludere e aprire le porte ai quattro voti di CIUFFO MOSCIO e del mondo ristretto rappresentato da ANTONELLI.

Chiuderemmo qui senza sottolineare altre “perle” volutamente sparate dall’europarlamentare-candidato che, dopo aver ricordato il nonno lavoratore in miniera a Charleroi… cittadina belga dove oggi atterra per raggiungere Strasburgo, si è lasciato andare a due o tre considerazioni strappa ulteriore applauso legate alla vicenda Atim, alle questioni sanitarie (con le Marche unica Regione a pagare non uno, non due ma addirittura tre Assessori alla Sanità che non combinano per uno( e infine concludendo con la ciliegina, a gratis, del prossimo gay pride a cui, gli organizzatori, non dovranno richiedere il patrocinio regionale in quanto al gay pride… andremo!

E giù applausi decisamente drogati da populismo a buon mercato.

Solo passerella finale (ma con foto, baci e abbracci) per Michela GLORIO, citata en passant dall’aspirante Governatore di Centro-Sinistra ma tutto sommato apparsa, come gli osimani, ospiti in casa propria…. Relegati ad un ruolo di secondo piano da una regia propagandistica targata Partito Democratico, obiettivamente rivedibile e da rivedere.

Suggerita dall’organizzazione questo scatto finale ad effetto tra RICCI e GLORIO che abbracciano idealmente Osimo e le Marche, con il teatro gremito sullo sfondo

Il dopo evento, lungo a smaltirsi (pubblico in piedi e palchetti occupati in ogni ordine, fino in loggionata), si è concluso con foto, baci e abbracci prolungati su una vittoria che dovrebbe partire da Osimo e che, in attesa, del dato elettorale, è passata per una salutare pizzata tra pesaresi presso “Quindici” in via Fonte Magna, facilmente raggiungibile a piedi anche per chi non conosce – come ha dimostrato – i meandri di Osimo.

QUI il tuo gradito commento:

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