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𝗣𝗶𝗼𝘃𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝗯𝗮𝗴𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗦𝗽𝗔 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗱𝗱𝗮𝗹𝗼𝗻𝗶, 𝗶𝗻 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮̀ 𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗟𝗼𝗺𝗯𝗮𝗿𝗱𝗶𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗮𝘀𝗶𝗹𝗼. 𝗔𝘁𝘁𝗲𝘀𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗮𝗹𝗹’𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗚𝗹𝗼𝗿𝗶𝗼. 𝗩𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗼𝗿𝗿𝗲 𝗲 𝗾𝘂𝗶𝗻𝗱𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗲𝘅 𝗰𝗮𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗲?
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di Sandro PANGRAZI
In attesa di lunedì e di conoscere, alla scadenza dell’ultimatum sindacale, il soggetto che si farà carico della rimozione della gru nel cantiere di piazza Dante, la società di costruzioni ingg. PENZI perde i pezzi anche in giro per l’Italia, vedi Comune di Voghera, città in provincia di Pavia da dove i casertani, giusto un paio di mesi fa, sono stati messi alla porta dal Comune per grave inadempienza contrattuale nella costruzione di un asilo.

Dando per altamente improbabile la circostanza di una impresa in grado di poter e/o volersi assumersi la richiesta responsabilità di assicurare la pubblica incolumità riguardo l’intenso traffico pedonale e automobilistico ai margini della piazza (certificando nero su bianco l’assenza di rischi circa la permanenza in cantiere di una attrezzatura non utilizzata da mesi), non resta che attendere le mosse dell’Istituto Campana sul fa farsi, ovvero circa il possibile accesso alla medesima procedura di risoluzione delle obbligazioni convenute e sottoscritte; ciò avendo sempre chiaro in mente che i lavori di recupero e consolidamento statico di Palazzo Campana sono stati eseguiti, grosso modo, solo per metà dell’intervento progettato… e che necessariamente, se si andrà a voltare pagina, a soffrirne non sarà solo la procedura, allungata di molto nei tempi, ma l’intera città culturale e commerciale (che gravita sulle iniziative, gioco forza mancate, dell’istituto) nonché l’immagine stessa di Osimo, deturpata per un periodo aggiuntivo – oltre allo stop già subito – che nessuno è oggi in grado di quantificare.

𝗣𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 5333 1750 9752 6856 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)
𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮
Insomma, nella migliore delle ipotesi, per il Campana e per Osimo saranno, come spiega la Belva umana a Fracchia, “volatili per diabetici”… specie volendo considerare “l’infortunio” patito in città dall’impresa edile di Maddaloni non come un episodio a se stante ma – indulgendo al peccato Andreottiano di pensare male – come il possibile fratello gemello, quindi un sistema, di quanto accaduto alla stessa impresa, negli stessi giorni, in terra lombarda.
Il 25 giugno scorso il Comune di Voghera (Pavia) ha infatti notificato all’impresa Ingg. PENZI SpA il provvedimento di risoluzione del contratto, per grave inadempimento della ditta di Maddaloni che aveva vinto l’appalto per la realizzazione di un asilo in grado di ospitare 90 bambini. Base d’asta 2 milioni e 160.000 euro.
“Fin dall’inizio del progetto – spiega l’Assessore ai Lavori pubblici Giancarlo GABBA – l’Amministrazione di Voghera si è impegnata con la massima diligenza e tempestività per espletare tutte le procedure necessarie a garantire la corretta gestione della gara d’appalto, l’affidamento e l’esecuzione delle opere, collaborando costantemente con Invitalia, centrale di committenza Ministeriale incaricata, per assicurare che l’intero iter procedesse nel rispetto delle tempistiche e delle prescrizioni previste dal Decreto ministeriale dell’ottobre 2022”.
L’aggiudicatario dell’accordo quadro, la società Costruzioni Ingg. PENZI spa di Maddaloni (Caserta), in effetti iniziò il cantiere nella primavera dello scorso anno.
“Purtroppo, nonostante i numerosi richiami formali, le riunioni operative e i ripetuti ordini di servizio emessi – spiega ancora GABBA – l’appaltatore incaricato ha accumulato in breve tempo un ritardo significativo nei lavori.
La ditta ha fornito diverse rassicurazioni, anche durante gli incontri fissati in Prefettura, a Pavia, nei primi mesi di quest’anno, ma nessuna delle misure promesse per recuperare i ritardi è stata effettivamente attuata dall’impresa casertana.
Questo – continua Gabba – ha portato a una situazione in cui il ritardo accumulato è risultato irrecuperabile e, malgrado gli sforzi compiuti dal Prefetto e dagli uffici comunali, i rapporti con la PENZI si sono irrimediabilmente deteriorati.
Per questo motivo, il 25 giugno scorso, nel pieno rispetto delle procedure previste dal Codice dei contratti, l’Amministrazione di Voghera ha notificato all’impresa il provvedimento finale di risoluzione del contratto, per grave inadempimento dell’appaltatore”.

𝗣𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 5333 1750 9752 6856 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)
𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮
Per la cronaca, tornando ad Osimo, la firma del contratto tra la Presidente Gilberta GIACCHETTI e l’ingegner Ernesto PENZI – valevole 4 milioni e 244.103 euro a fronte di un ribasso del 22.17% pari ad un “risparmio” aleatorio di 1 milione e 107.787 euro – avvenne al Campana, ad aprile 2023, trovando copertura nell’ambito dei fondi messi a disposizione dall’ufficio regionale della Ricostruzione post terremoto 2016. Apertura effettiva del cantiere in piazza Dante solo circa un anno dopo, nella primavera 2024; situazione di grave disagio quotidiano da cui la città non è ancora uscita.
Pazientando sui lavori, l’obiettivo del restauro: consentire all’’Istituto e al Palazzo di tornare ad essere interamente visitabili e attivi in tutte le loro funzioni, a partire dal recupero definitivo dell’ala ovest (sede della Biblioteca comunale CINI) e complessivamente dei tre piani dell’edificio, in particolare il terzo, da tempo chiuso al pubblico.

Piano che dovrebbe essere destinato, in considerazione delle pregiate sale esistenti, a mostre e ed altre attività dell’Istituto, restituendo così il piano Nobile, il secondo, alla Pinacoteca e alla storia della famiglia Campana, consentendo da ultimo l’avvio di uno “spazio immersivo” dedicato alla visualizzazione, anche tecnologica, delle Grotte poste al di sotto del Palazzo.
Così sulla carta, nonostante la messa a disposizione dei milioni necessari; nella sostanza, purtroppo, nessuno alle condizioni date, sa oggi nemmeno ipotizzare strada e tempi, utili per la indifferibile uscita dallo stallo forzato.
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