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𝗗𝗼𝗽𝗼 𝗹𝗮 𝗳𝗮𝗹𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗲𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗣𝗮𝗹𝗲𝗿𝗺𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗦𝗮𝗹𝘃𝗶𝗻𝗶, 𝗳𝗶𝗴𝘂𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗮 𝘀𝘂𝗯𝗶𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗹𝗹𝗼𝗿𝗮 𝗣𝗿𝗼𝗰𝘂𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗮𝗽𝗼 𝘀𝗶𝗰𝗶𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗲 𝗿𝗶𝗺𝗮𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗶… 𝗟𝗼 𝗩𝗼𝗶, 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼 𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮, 𝗰𝗶 𝗿𝗶𝗳𝗮̀ 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗰𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗹𝗶𝗯𝗶𝗰𝗮, 𝗮𝗹𝘇𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗻𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝗯𝗶𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝗶𝗿𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗖𝗮𝗽𝗼 𝗱𝗶 𝗚𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼, 𝗮𝗹 𝗠𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗚𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮 𝗲 𝗚𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮, 𝗱𝗮𝗹 𝗠𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝘀𝘂𝗼 𝘃𝗶𝗰𝗲. 𝗟’𝗮𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗲𝗱 𝘂𝗹𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗯𝗿𝘂𝘁𝘁𝗮 𝗽𝗮𝗴𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗶𝗻 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝗮𝗿𝗰𝗮𝗶𝗰𝗼, 𝗼𝗿𝗺𝗮𝗶 𝗱𝗮 𝗿𝗶𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝗿𝗲, 𝗰𝗵𝗲 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝘂𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗶 𝗴𝗮𝗿𝗮𝗻𝘁𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗳𝗮𝗺𝗮 𝗲 𝗶𝗺𝗽𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗮𝗶 𝗺𝗮𝗴𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗶, 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗲 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲

In un Paese “normale”, meritevole senza dubbio alcuno di essere definito normale, il signor Francesco LO VOI, 68 anni, dopo la figuraccia mondiale rimediata il mese scorso a Palermo con il processo intentato al Ministro dell’Interno Matteo SALVINI sul pretestuoso caso Open arms, si sarebbe significativamente scusato – con l’interessato, con l’Italia e gli italiani tutti – per poi dimettersi dall’incarico di Procuratore Capo di Palermo mezzo secondo dopo.

E magari risarcito, purtroppo solo simbolicamente, lo Stato per il grave danno di immagine da addebitarsi in via esclusiva ad imperizia grave di chi ha voluto a tutti i costi subire la figuraccia di esporre l’Italia ad auto indagarsi… per una imputazione che non poteva sussistere già a livello di intendere e volere di un ragazzino 14enne.

Il Procuratore capo di Roma LO VOI

L’Italia uscita dal Fascismo e madre di una Costituzione figlia dei tempi, purtroppo mette sullo stesso livello di potere quello legislativo (attribuito al Parlamento nel fare le leggi), esecutivo (far rispettare le leggi demandando il Governo) e giudiziario (ovvero determinare la punizione di chi tali leggi non le osserva) arrogando ai giudici un potere indipendente e – a oggi – insindacabile da alcuno, specie a fronte degli insuccessi giudiziari più gravi.

Ora il signor LO VOI ci rifà indagando oltre al solito ministro dell’Interno, anche il suo vice (e già sarebbe più che sufficiente) ma anche quello che sarebbe, in teoria, il suo “datore di lavoro”, vale a dire il Ministro di Grazia e Giustizia, per arrivare all’obiettivo vero del Primo Ministro Giorgia MELONI, Capo del Governo.

L’avviso di garanzia fatto recapitare, ieri, alla Premier Giorgia MELONI e a gran parte del Governo italiano!!!

La colpa di costoro? Aver agito nell’interesse esclusivo dell’Italia nel rispedire, impacchetto ed infiocchettato, un indesiderabile capace di scatenarti, in caso contrario, una invasione al giorno delle frontiere dell’Europa; pazienza se non corrispondessero a quelle dell’Italia.

Tutto questo, vorremmo specificarlo a chiare lettere al signor LO VOI al quale, nonostante gli illustrissimi titoli, sembra sfuggire di mano la nozione della banale realtà: dai tempi di Romolo e Remo, in Italia, tutto questo lavoro di valutazione preventiva delle “opportunità” si chiama “ragion di Stato”.

E tanto basta. E avanza.

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𝗗𝗔 π—’π—šπ—šπ—œ π—’π—§π—§π—œπ— π—œπ—­π—­π—”π—§π—” π—Ÿπ—” π—©π—˜π—Ÿπ—’π—–π—œπ—§π—”β€™ π——π—œ 𝗖𝗔π—₯π—œπ—–π—”π— π—˜π—‘π—§π—’ π——π—˜π—Ÿ π—¦π—œπ—§π—’
Pierino BARBALARGA

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