𝗥𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗼𝘁𝘁𝗲𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗹𝘇𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗴𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗲 𝗺𝘂𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶𝘁𝗼! 𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝘀𝗮𝗻𝗴𝘂𝗲 𝗺𝗮 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗮 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗱𝗲𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗮 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝗿𝗲, 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗲𝗿𝗿𝗼𝗿𝗶 𝗳𝗮𝘁𝗮𝗹𝗶. 𝗗𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗶𝗱𝗮 𝘂𝘀𝗰𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟭𝟱, 𝗶𝗹 𝗹𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿 𝗱𝗶 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗵𝗮 𝗶𝗻𝗮𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮𝘁𝗼, 𝗮𝗹 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼, 𝘂𝗻 𝗽𝗮𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗮𝗽𝗽𝗮… 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗽𝗲𝗿𝗼̀ 𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗥𝗼𝘀𝗮 𝗮 𝗣𝘂𝗴𝗻𝗮𝗹𝗼𝗻𝗶! 𝗙𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗲, 𝗱𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼, 𝗮 𝗿𝗶𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝗿𝘀𝗶
L’ultima volta che Achille GINNETTI, Assessore alla Cultura uscente, si presentò all’esame delle urne da Civico fu il 25 maggio 2014. Con “Osimo Democratica il medico rimediò la fiducia di 250 pazienti finendo 7° in una ideale classificazione di merito interno.
Alle spalle di Monica BORDONI (359, attuale capo Gabinetto del Presidente LATINI), Sandro ANTONELLI (324 e attuale candidato a Sindaco di liste fuoriuscite), Stefano SIMONCINI (318 con Osimo ti amo), Graziano PALAZZINI (290, mister preferenza Casenuove), Gilberta GIACCHETTI (260, attuale Presidente dell’Istituto Campana) e Roberto FRANCIONI (252 con Su la Testa).
Pari merito sostanziale con GINNETTI, sia Mirco GALLINA che Emanuele CARPERA (al tempo Su la Testa) con 249 consensi.
Anno 2015: elezioni Regionali. Dino LATINI, in scadenza con un listino made RUTELLI pro SPACCA, decide di non ricandidarsi. Pendenti i ricorsi al Tar e al Consiglio Stato per il riconteggio delle schede del 2014 (alla fine premianti PUGNALONI per sole due preferenze), le Civiche preferiscono non impegnarsi lasciando aperta la decisione a livello personale.
Ciascun singolo decise per se. E Achille GINNETTI decise di partecipare, ben sapendo della estrema difficoltà del progetto. Servivano almeno 3.200 voti e una serie di incastri favorevoli. Serviva ovviamente anche la capacità di traino che, all’interno delle Liste civiche fondate nel 1992, solo LATINI avrebbe potuto attingere.
Trovato ospitalità- nella lista socialista “Uniti per le Marche” in appoggio a CERISCIOLI, l’esperienza finì come doveva finire. Cioè male.
Superata agevolmente la candidatura di facciata di Giobbe COVATTA, GINNETTI chiuse le Regionali al terzo posto dietro Moreno PIERONI (3.197 consensi e futuro Assessore) e dietro persino l’allora Sindaco di Castelfidardo Mirco SOPRANI (1.370), terzo e non secondo per una manciata di voti mancanti, appena 28.
1.845 i voti mancanti che i Civici molto difficilmente avrebbero potuto mettere insieme, anche in caso di via libera e sdoganamento ufficiale di GINNETTI, come richiesto dall’interessato.
Insomma il risultato ottenuto avrebbe dovuto risultato chiaro: le liste civiche latiniane, in un periodo di media potenza, scollinata la forza massima possibile degli anni d’oro, possono permettersi do partecipare alla corsa regionale, con grande fatica e solo se a supporto del proprio leader. Spazi per trasformare in propri consensi in realtà personali di Dino LATINI… non ce ne sono.
Clicca qui: https://osimooggi.it/ginnetti-19-anni-in-politica-16-al-potere-uscita-dalle-civiche/
Non aver compreso il messaggio costituisce, a nostro giudizio, un primo “tallone di Achille” a cui GINNETTI non ha però saputo mettere una pezza neanche negli anni successivi.
Fin qui l’antefatto che sul finire del 2015 portò l’attuale promesso sposo di Sandro ANTONELLI ad uscire dal movimento e a fondare Progetto Osimo e quindi Osimo futuro, civiche che ammiccavano e ammiccano più a Sinistra che al Centro.
Con quale risultato, ad oggi? Partecipazione alle Comunali ’19, ottenimento di un discreto quanto inutile 11.30% (pari a 2.262 consensi) ma soprattutto via libera esplicita, al ballottaggio, ad un migliaio di elettori.
Dovendo liberamente votare, senza indicazioni ufficiali, tra LATINI e la conferma di “Attila” PUGNALONI… il risultato subliminale sarebbe risultato chiaro persino ad un bambino.
Il “condottiero barbaro” ebbe la meglio contro il campione del civismo, strappando il pass per 152 voti. 152 voti concessi gratis da GINNETTI a PUGNALONI, senza uno straccio di accordo o promessa da mantenere. Anzi, senza neanche proferire la parolina grazie!
Venendo ai giorni nostri, cos’altro è successo, a ormai 9 anni dalla decisione di abbandonare la casa civica? Movimento che nell’ottobre del 2001 aveva accolto e premiato GINNETTI con la Presidenza del Consiglio comunale… nonostante l’elezione in Consiglio nell’allora Pds?
E’ successo che una quarantina di giorni fa Dino LATINI ha offerto, attraverso comuni amicizie, la candidatura a Sindaco a GINNETTI anche da parte civica.
E che OSIMO OGGI, inanellando l’ennesimo scoop, abbia poco dopo chiarito che LATINI era pronto a fare tutti i passi indietro necessari, senza richiedere a GINNETTI nulla in cambio a livello personale.
Insomma una Santa alleanza tra LATINI e GINNETTI che, molto probabilmente, sarebbe andata vicinissima a vincere già al primo turno.
Una proposta, però, come GINNETTI ci ha confermato, non presa in considerazione neanche per un solo istante, in quanto ritenuta troppo bella per essere vera e quindi impossibile da condurre in porto. Se non addirittura valutata come proposta-trappola!
Da qui il presupposto obbligato per accettare una autentica scommessa a grande rischio: puntare tutto su ANTONELLI o morire politicamente
Una sorta di va o spacca da affrontarsi con un movimento invecchiato, in parte non d’accordo sul da farsi, non rinnovato ai giovani e prettamente animato da pensieri e parole datate e non più adatte alle esigenze comunicative di un pubblico sempre meno intercettabile.
Un rincorrere a rimediare l’errore precedente, a partire dall’uscita clamorosa dal Pds 22 anni fa, che hanno prodotto nuovi errori, suggerito mosse azzardate, portato a premi intermedi neanche consolatori.
Quali pensieri avrebbero dovuto suggerire, col senno di prima, un GINNETTI più freddo e sereno dopo la deludente prova elettorale alle Regionali 2015?
Avrebbe dovuto soltanto utilizzare la santa pazienza, necessaria a volte per riprendere un filo interrotto forte di nuovi argomenti da spendere.
In primis va evidenziato come GINNETTI, nel 2015, abbia tentato la carta regionale sull’onda di un clamoroso insuccesso elettorale civico e PUGNALONI insediato sul trono; evento destabilizzante se ce n’è uno… che certo ha indebolito il consenso.
Ciò sottolineato, restando con gli altri in trincea e preparando la rivincita… ecco che il 2019, come hanno sentenziato i dati con 152 voti di scarto, avrebbe riportato le Civiche al potere in città e a nuova forza politica.
Di conseguenza in conseguenza, il successivo 2020 non avrebbe visto LATINI pensare minimamente alla scelta in Regione, liberando di fatto spazio a quel GINNETTI che avrebbe ben potuto riprovarci partendo però da un abbrivio di forza.
Di conseguenza in conseguenza in conseguenza… oggi 2024 avremmo Dino LATINI Sindaco, Achille GINNETTI almeno Assessore regionale e Osimo avrebbe duemilaventiquattro problemi in meno sul da farsi, in vista dell’8 giugno.
Tutta colpa del famoso tallone!