𝗗𝗼𝗽𝗼 𝗹’𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶𝘃𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲𝘁𝗮𝗿𝗶 𝗮𝗶 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶, 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗞𝗶𝗿𝗮 𝗲 𝗠𝗮𝘆𝗮, 𝗮𝗻𝗶𝗺𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗶 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗼𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝘁𝗼 𝗮𝗱 𝗶𝗻𝘃𝗲𝘀𝘁𝗶𝗴𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗴𝗶𝘂𝗻𝗴𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗱 𝗮𝗳𝗳𝗶𝗴𝗴𝗲𝗿𝗲, 𝗶𝗻 𝘇𝗼𝗻𝗮 𝗖𝗿𝗼𝗰𝗲𝗳𝗶𝘀𝘀𝗼, 𝗮 𝗱𝘂𝗲 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗴𝗮𝗺𝗯𝗮𝘁𝗼𝗶𝗼 𝗶𝗻𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼, 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗶𝘀𝗰𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝘁𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼
Carne macinata intrisa di liquido antigelo, per sua natura dolciastro. Un polpettone micidiale che, nel breve volgere di dieci giorni, ad inizio aprile, ha strappato alla gioia dei loro proprietari prima Kira ed infine Maya; due cagnoline terribilmente care ai loro umani che nulla hanno potuto per allievare loro due giorni di un’agonia atroce.
A distanza di cinque mesi da quei terribili giorni, subiti oltretutto all’interno di uno spazio teoricamente protetto come lo sgambatoio – che da via Cinque Torri scende verso il maxi parcheggio, sfociando in via Battisti, praticamente all’altezza del Crocefisso – qualcuno sabato sera ha appeso uno striscione, firmato Lillo e Buba, contenente un paio di frasi dal significato quantomeno criptico: “Ma ragazzi siete proprio sicuri?” – è possibile leggere.
Come se chi ha apposto quel messaggio, posto in linea d’aria a 100 metri dal posizionamento delle polpette al fluido antigelo per radiatori auto, voglia avvertire o indicare terze persone.
Ma avvertire chi? O indicare cosa? Non essendo la triste vicenda di Kira e Maya di particolare interesse per le forze dell’Ordine (i Carabinieri, ricevuta la denuncia e gli indizi di colpevolezza, archiviarono l’indagine non potendo contestare nulla al presunto colpevole), mentre la Polizia locale, nonostante le promesse a vuoto dell’Amministrazione PUGNALONI (vedi telecamere impossibili da installare), non risulta sia mai stata investita ufficialmente della questione… radio Fante sussurra che numerosi amanti degli animali, si siano improvvisati, da mesi, “investigatori”.
A furia di chiedere, origliare, alzare antenne e sbirciare nella privacy… questo gruppo anonimo sarebbe sul punto di chiudere le artigianali “indagini” fai-da-te… avendo messo a punto una sorta di identikit della malvagia persona.
Come è naturale facciamo estrema attenzione a non sbilanciarsi in particolari non verificabili, evitando persino qualsiasi riferimento al sesso, maschile o femminile, dell’indicato presunto colpevole.
Resta il fatto che il o la avvelenatrice delle due cagnoline dovrebbe non essere persona non del tutto sconosciuta nel quartiere dove lo striscione è stato, a bella vista, affisso, a mò di monito.
Ci piace concludere con un ricordo della dolce cagnolina Kira, postato su Facebook, a pochi giorni dalla barbara uccisione con l’acido, da Danilo FELICIANI, suo più caro amico a due zampe.
“Voglio condividere i ricordi e le emozioni che ho provato – ha scritto l’osimano, 65 anni – in compagnia della mia adorata cagnolina Kira; soprattutto a beneficio di chi ha condiviso con noi questi dieci anni.
Kira mi ha lasciato alcuni giorni fa (3 aprile, NdR.) e solo ieri ho saputo che la sua morte è stata causata dalla malvagità di qualche spregevole individuo.
È stata la settimana più lunga, vuota e dolorosa della mia vita; sono letteralmente devastato.
Da quando non c’è più Kira, la casa è vuota: ogni gesto che faccio mi ricorda e mi riconduce a lei.
Mi rendo conto solo ora che moltissime azioni quotidiane erano in funzione di Kira o fatte con lei; e adesso farle senza mi appaiono totalmente inutili.
Kira riempiva tutti gli spazi con la sua presenza, come se fosse stata un gigante; mentre era solo un corpicino di 8 chili scarsi.
Tanti ricordi si accavallano nella mia mente; mille emozioni indescrivibili. E il dolore di non poterle più provare e ripeterle è immenso, pari alla perdita di una persona cara; perché Kira non era solo un cane, era una figlia e soprattutto la mia compagna di vita e di giochi.
Qualcuno si domanderà, come sia possibile soffrire così tanto per un cane, a tal punto da paragonarlo ad un umano; e penserà che io sia esagerato nelle mie reazioni.
In effetti non ho mai pensato che Kira fosse solo una cagnolina… ma che in lei ci fosse anche molto di umano. come sicuramente in me c’è molto di canino. Bastava un gesto, uno sguardo e subito ci intendevamo; adoravamo fare le cose sempre insieme e insieme abbiamo condiviso tutte le esperienze, in sintonia totale.
Io ero Kira e Kira era me! Io le ho dato tanto ma lei mi ha dato tutto.
Qualcuno in questi giorni mi ha detto che comprende il mio dolore, perché Kira era veramente la mia ombra.
Ma vi sbagliate, sia pur in buona fede; Kira non era la mia ombra ma il sole che mi inondava di luce e calore…”.