𝗔𝗹𝗳𝗿𝗲𝗱𝗼 𝗥𝗼𝗺𝗼𝗹𝗼 𝗭𝗼𝗹𝗶, 𝟱𝟴 𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗼𝗿𝗶𝗴𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗶𝗰𝗶𝗹𝗶𝗮, 𝗻𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟭𝟱 𝘀𝗶 𝗲𝗿𝗮 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮𝗻𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗮𝗱 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗻𝗮 𝗾𝘂𝗮𝘁𝘁𝗿𝗼 𝗺𝗲𝘀𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝘃𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗶𝗻 𝗮𝗺𝗯𝗶𝘁𝗼 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲, 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗶𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗔𝗻𝗰𝗼𝗻𝗮. 𝗔 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝗿𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝘃𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗲 𝗱𝗶 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗻𝗼𝘇𝘇𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗵𝗲 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗮𝗰𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗵𝗼𝘁𝗲𝗹 𝗱𝗶 𝗦𝗲𝗻𝗶𝗴𝗮𝗹𝗹𝗶𝗮. 𝗟’𝗮𝗿𝗿𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗲 𝘀𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗹𝘂𝘀𝘀𝘂𝗼𝘀𝗮 𝘃𝗶𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗙𝗶𝗹𝗼𝘁𝘁𝗿𝗮𝗻𝗼
Arrestato il cugino dello sposo nel bel mezzo della cena di matrimonio! E’ successo sabato sera all’interno della splendida villa settecentesca Centofinestre di Filottrano (ex Conti CARRADORI), lussuoso teatro del si.
Mai Alfredo Romolo ZOLI, 58 anni, da oltre otto latitante a Monaco di Baviera, in Germania, avrebbe potuto pensare di finir così male per il suo anticipato rientro in Italia. Ancora un anno e poco più all’estero e l’Italia non sarebbe più stata interessata a punirlo, per legge, per avvenuta prescrizione della pena.
L’uomo, di origini siciliane, tra il 2002 e il 2003, all’epoca residente in provincia di Ancona, si era reso protagonista di una serie di vicende familiari culminate, anni dopo, nel 2015, in una leggera condanna a quattro mesi per lesioni personali in ambito familiare; sentenza divenuta definitiva oltre otto anni fa.
ZOLI per sottrarsi al carcere, anziché richiedere misure alternative, pensò bene di “emigrare” all’estero, trovando appoggio in Germania e quindi la possibilità di rifarsi una vita, non disturbato dall’Italia vista la lieve entità della pena.
Certo il 58enne siciliano non avrebbe dovuto accettare l’invito per le nozze del cugino o almeno evitare di abbinare il rientro in Patria con qualche giorno di vacanza, sulla spiaggia di Senigallia. Preso alloggio in un hotel della Spiaggia di Velluto con i propri documenti tedeschi, per i Carabinieri della città Roveresca è stato un gioco da ragazzi incrociare i dati e scoprire che Herr ZOLI era la stessa persona invano ricercata in Italia per tanti anni.
Tornati in hotel per eseguire l’arresto, i militari hanno così appreso che il fuggitivo aveva appena lasciato l’albergo per raggiungere Filottrano e unirsi alla serata di gala nuziale in villa. E che festa! Un grandioso parco con giardini all’italiana contorna, oggi come secoli fa, la villa che fu residenza di campagna degli allora Marchesi ACCORRETTI. E poi il teatro di verzura più importante delle Marche, deliziosi appartamenti al secondo piano… bellissimi saloni finemente arredati, insomma il luogo perfetto per un soggiorno esclusivo, da ricordare.
E che certamente Alfredo Romolo ZOLI ricorderà per sempre; al pari degli ignari sposi e dello stuolo degli invitati, rimasti letteralmente senza parole all’arrivo discreto dei Carabinieri di Osimo e di Senigallia. I militari operanti, avvezzi al mestiere e certamente attenti ai particolari e alle circostanze inusuali della situazione, hanno pensato bene di non disturbare troppo e controllare a distanza, discretamente, l’andamento del party notturno.
Una volta però esaurito anche l’ultimo botto relativo ai fuochi artificiali sparati in onore degli sposini, un sotto ufficiale ha suonato al cancello palesandosi con i lampeggianti stroboscopici, non certo a festa, a rischiarare l’oscurità.
Alfredo Romolo ZOLI dovrebbe aver compreso al volo, fin dal drin, di aver commesso un errore imperdonabile e che quegli ospiti in divisa, non invitati, non erano certo in villa per notificare un regalo tardivo di nozze; gli sposini e i numerosi invitati, invece, parenti e amici, ammutoliti, si sono chiesti a lungo, con gli occhi, cosa fosse successo; e il perché di quel fuori programma, ancorchè discreto, mai atteso.