𝗧𝗿𝗮𝘀𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗿𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗮𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝘂𝗻 𝘃𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝗲𝗿𝗼𝗻𝗮𝘂𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗴𝗹𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗺𝗼𝗻𝗶𝘁𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘁 𝘁𝗿𝗮𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼, 𝗹𝗮 𝗽𝗶𝗰𝗰𝗶𝗻𝗮 – 𝟮 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗮 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 – 𝗱𝗼𝘃𝗿𝗮̀ 𝗮𝗳𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲, 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗮𝗹𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗮𝗹𝗶𝗱𝗼𝗿𝗼, 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮 360° 𝗱𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗹𝗲𝗴𝗮𝘁𝗶 𝗮𝗹 𝗺𝗮𝗰𝗰𝗵𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝘀𝗮𝗹𝘃𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗘𝗰𝗺𝗼. 𝗜𝗹 𝗽𝗮𝗽𝗮̀ 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗡𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗕𝗶𝗻𝗰𝗶: “𝗥𝗶𝗻𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼 𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗮 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲. 𝗜𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶 𝟰𝟮 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶, 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗠𝗶𝗿𝗶𝗮𝗺 𝘀𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗼, 𝗮𝗹 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗼”
E dopo 42 giorni di intense preoccupazioni sanitarie di tutti i tipi, la piccola Miriam, due anni a gennaio, è tornata a “sorridere” tra le braccia di mamma Elisa e di papà Nicola BINCI.
Ricorderete, il mese scorso, la notizia del volo dell’Aeronautica militare, da Falconara Marittima fino al Bambin Gesù di Roma, per sottoporre la piccola a cure specialistiche seguite ad una polmonite post trapianto di fegato.
Affetta dalla nascita da una rara malattia genetica, risolta a febbraio con un delicato innesto con un organo sano, la bimba recanatese (ma con papà osimano), è stata dimessa dal Bambin Gesù proprio questa mattina, avendo recuperato condizioni di salute non più a rischio.
Purtroppo la necessità di essere assistita a lungo, per ben sette giorni, attraverso macchinario Ecmo per gli effetti da infezione batterico-virale da immunosoppressione, ha comportato per Miriam l’insorgere di problemi collaterali da affrontarsi prossimamente in altro centro specializzato.
Già a partire dalla prossima settimana è in programma un nuovo ricovero, stavolta presso il centro specializzato di Palidoro, distaccato Bambin Gesù, per affrontare, ci si augura definitivamente, una riabilitazione a 360 gradi.
“Diciamo che possiamo ritenerci già fortunati – ha commentato con soddisfazione papà Nicola, senza nascondersi il cammino ancora da compiere – di aver riportato a casa Miriam in braccio.
Ora si tratterà di affrontare, da ricoverati presso un centro super specializzato, la fase in particolare di riabilitazione alla masticazione a cui Miriam si sottoporrà già dai prossimi giorni. Purtroppo conoscevamo i rischi che l’utilizzo prolungato dell’Ecmo avrebbe potuto comportare quale “effetto collaterale”, ma non c’erano altre possibilità di scelta.
Dobbiamo piuttosto ringraziare tutti, ma davvero tutti, in ambito sanitario; l’intero sistema a funzionato alla meraviglia facendo trovare a Miriam la cosa giusta da fare al momento giusto. Sappiamo che purtroppo non è sempre e per tutti così ma nostra figlia ha davvero ricevuto il meglio possibile, sperando che presto, tutto questo, sarà alle spalle come un brutto ricordo, comunque positivo.
Essere stati accolti, al meglio, da una struttura di valenza internazionale come quella di Roma – ha concluso il papà – ci consente ora di affrontare il futuro, a Palidoro, da priorità, saltando lunghissime file di attesa altrimenti non gestibili a casa, con fondate speranze per Miriam di recuperare la piena efficienza… anche se, certamente, il cammino da compiere, per tutti noi, sarà ancora impegnativo”.
Una speranza a cui Osimo e Recanati, accomunate nella vicinanza e solidarietà alla famiglia BINCI, si stringono nel fare il tifo per il Miriam!