𝗦𝘂 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗖𝗮𝗽𝗼𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗺𝗶𝘀𝘂𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗧𝗿𝗶𝗯𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗔𝗻𝗰𝗼𝗻𝗮 𝗵𝗮 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟮𝟳𝗲𝗻𝗻𝗲, 𝗼𝗿𝗶𝗴𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗟𝘂𝗰𝗲𝗿𝗮 𝗺𝗮 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝗩𝗶𝗹𝗹𝗮 𝗠𝘂𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗟𝗼𝗿𝗲𝘁𝗼. 𝗟’𝘂𝗼𝗺𝗼, 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗮𝗴𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗳𝗶𝗹𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗲𝗽𝗶𝘀𝗼𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶𝗹 𝗽𝗮𝘁𝗿𝗶𝗺𝗼𝗻𝗶𝗼 – 𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗶 𝗮 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 – 𝘀𝗶 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮 𝗮𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗿𝗲𝗰𝗹𝘂𝘀𝗼 𝗮𝗶 𝗱𝗼𝗺𝗶𝗰𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗶 𝗲 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗿𝗮’ 𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁𝗮’ 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗼𝗽𝗼 𝗮𝘃𝗲𝗿 𝗰𝗵𝗶𝘂𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼
Le reiterate condotte illecite perpetrate da Fabio PERICOLO, 27 anni, originario di Lucera, nel Foggiano – colpito ora da provvedimento di sottoposizione alla misura della “Sorveglianza speciale” con obbligo di dimora a Loreto, Comune di residenza – iniziarono circa sette anni fa, nel 2016, quando appena 20enne, il giovane venne deferito all’Autorità giudiziaria per la prima volta per il reato di minacce; devianza criminale sostanzialmente protratta ininterrottamente sino ad oggi.
Una escalation di reati, soprattutto contro il patrimonio, come furti in abitazione, porto d’armi, illecito utilizzo e falsificazioni di carte di pagamento; oltre a registrare a suo conto anche violazioni di altre misure di prevenzione e il compimento, ulteriore, di reati predatori.
In altre parole Fabio PERICOLO, in sette anni, ha ampiamente dato lustro alla locuzione latina, nomem omen, che individua giù dal nome un presagio nel proprio destino; in questo caso di pericolo pubblico.
Ciò nonostante, anche dopo l’ultimo arresto effettuato a gennaio dai Carabinieri osimani del Norm, la permanenza in carcere del giovane è stata giudicata, dagli ultimi Gup di Fermo e Ancona chiamati a pronunciarsi sulla detenzione, come misura troppo afflittiva, rimettendo il giovane in libertà già poche ore dopo l’avvenuto ammanettamento.
Uniche prescrizioni, obbligo giornaliero di firma e di dimora a Villa Musone di Loreto, Comune di residenza negli ultimi due anni.
A correggere la linea buonista scelta dalla magistratura giudicante, ha pensato il Tribunale di Ancona, sezione misure di prevenzione, sollecitato ad esprimersi dalla puntuale relazione del Questore Cesare CAPOCASA
Come ampliamente dettagliato nella proposta a firma del Questore, a seguito dell’Istruttoria svolta dalla divisione Anticrimine, il comportamento tenuto nel tempo da Fabio PERICOLO ha messo in concreto pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica, ingenerando – specie a Loreto – un grave allarme sociale.
Ciò in considerazione delle plurime violazioni accertate nei precedenti arresti subiti e reiterati nell’ultima segnalazione di gennaio, per aver preso parte alla commissione, nottetempo, di plurimi furti ai danni di abitazioni nella zona della Val Musone e nel Comune di Loreto.
Gli elementi raccolti dal Questore hanno portato a ritenere l’inquadramento di Fabio PERICOLO quale soggetto abitualmente dedito alla commissione di delitti, idonei a produrre profitto e soprattutto porre in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica.
Considerate le condanne già riportate e l’attuale segnalazione del pugliese per plurimi furti, è apparso indifferibile per il Questore proporre l’adozione di misure ulteriori che consentano una effettiva limitazione della pericolosità del ragazzo.
Tutta questa attività, peraltro, si è concretizzata in coincidenza con l’aggravamento della posizione di PERICOLO, passato nel frattempo dall’obbligo di firma e di dimora agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.
Dunque? La sezione “misure di prevenzione” del Tribunale dorico ha accolto, il 22 marzo scorso, la proposta del dottor CAPOCASA ritenendo sussistenti gli elementi di pericolosità sociale dettagliati nella richiesta di applicazione, ritenendo dunque ragionevole formulare un giudizio, fondato su elementi di fatto rappresentati dalle pregresse condanne penali e dai carichi pendenti, da cui emerge l’elevata probabilità che PERICOLO commetta in futuro ulteriori delitti della stessa specie.
Nei confronti di Fabio PERICOLO è così stata disposta l’applicazione della misura si Sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, determinata in due anni di soggiorno a Loreto e in limitazioni ulteriori della libertà, specie notturna.
I due anni di Sorveglianza speciale però, vista la condizione di detenuto in casa, dovranno attendere; l’applicazione della misura difatti scatterà per Fabio PERICOLO solo una volta esaurito il presente stato di carcerazione di fatto.
“Un altro tassello nella costruzione della sicurezza e della tranquillità della nostra comunità – ha commentato il Questore CAPOCASA – è stato posto. E’ proprio dai reati predatori che l’allarme sociale e la richiesta di sicurezza si fanno più forti, rendendo indispensabile un intervento netto e tempestivo a tutela della collettività”.