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𝗖𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘁 𝘀𝘂 𝗙𝗯 𝗹’𝗶𝗻𝗴𝗲𝗴𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗼𝗰𝗮𝘃𝗮𝗹𝗹𝗼 𝘀𝗶 𝗲’ 𝗼𝗽𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝗱𝗮𝘁𝗮, 𝗯𝗮𝗹𝗲𝗻𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗶𝗻𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗼 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮 𝗦𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗶𝗻𝗲𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹 𝗹𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗰𝗼. 𝗟’𝗮𝗹𝗹𝗮𝗿𝗺𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗿𝗲𝗰𝗲𝗽𝗶𝘁𝗼

No all’annullamento delle primarie e – sullo slancio – persino via libera da parte di Sandro ANTONELLI al superamento storico della leader ship di Dino LATINI in seno al movimento Su la Testa e alle altre liste civiche!

Questa la risposta che il candidato a Sindaco maschio alle prossime primarie del 1° e 2 aprile (contro la candidata femmina Monica BORDONI, figurando la GIACCHETTI solo come specchietto elettorale) ha reso pubblica in un post Fb intitolato “Avanti con le primarie senza paura…”.

Avvicinato più volte affinchè l’ingegnere di Campocavallo (già Assessore allo Sport con SIMONCINI Sindaco) rinunciasse a seppur legittime ambizioni personali e, per il bene del movimento, abbracciasse l’idea una scelta ragionata e condivisa, su ANTONELLI ha alla fine prevalso il calcolo e il freddo ragionamento.

Ovvero il desiderio di far valere la ragione dei numeri (che al momento parrebbero pendere dalla sua parte grazie alla spinta di agenti interni ed esterni convergenti) pur consapevole di portare Su la Testa fin sull’orlo del baratro politico.

Da Sandro ANTONELLI, 56 anni, già Assessore allo Sport dal 2009 al 2014, no ad una soluzione interna condivisa

Questo il testo originale postato da ANTONELLI nei giorni scorsi: “Le primarie sono il sale della democrazia, a maggior ragione per un movimento come le Liste Civiche che sin dalla sua fondazione ha fatto suoi principi oggi molto in voga, come uno vale uno e tutti possono dare il proprio contributo politico.

Prima di qualsiasi confronto o esame è normale che ci sia un po’ di paura, ma non si deve mai temere il giudizio degli elettori, soprattutto quando si è cercato di dare il massimo e ci si è sempre comportati correttamente.

Parlare di possibili giochi di potere, di interventi esterni alle primarie dimostra poca fiducia nell’intelligenza di chi sarà chiamato volontariamente ad esprimersi sul candidato civico.

Chi vince avrà il compito di guidare il movimento; chi perde – gli o le – darà una mano, come ha fatto BONACCINI con la SCHLEIN nel Pd.

Gli osimani sanno ragionare con la propria testa e il loro cuore, i loro voti e non quelli di cortigiani e cacicchi vari determineranno il candidato delle civiche perché sono molti di più delle cosiddette manine che operano nell’ombra.

Avanti quindi con la decisione già presa e avvallata dallo stesso fondatore Dino LATINI.

Io 𝐦𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐧 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧𝐚 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐢𝐭𝐭à e per spazzare via questo clima che ricorda il peggio del peggio della cattiva politica!”.

Se non una rivoluzione tutta intera… almeno qualcosa di allarmante, già preordinato e messo a punto da ANTONELLI per entrambe le ipotesi, sia in caso di probabile vittoria che di possibile sconfitta.

Nel primo caso l’ingegnere, oltre a reclamare la onesta collaborazione della BORDONI, si auto eleggerebbe, oltre a Sindaco virtuale, anche a successore di un LATINI destinato ormai ad incarnare il bene della società osimana a più alti livelli ma di fatto defenestrato dal dettare la linea cittadina.

Avremmo quindi Liste civiche non più grandemente ancorate al tradizionale elettorato (70%) di Centro-Destra ma aperto più che mai – con quell’uno vale uno – a raccogliere le briciole del fronte opposto; con tutti i guai del caso.

Grossi guai teorici… in quanto prima ancora di uno scellerato spostamento a Sinistra, a far naufragare il trentennale progetto latiniano e spaccare per sempre il fronte moderato, basterebbe e avanzerebbe l’insuccesso di Monica BORDONI.

Ma che ANTONELLI non scherzi e proponga per davvero, attraverso la propria candidatura, una svolta di superamento della linea tracciata fin dal ’94 dal duo LATINI & SIMONCINI, è tutto il resto del programma enunciato agli osimani.

Gli osimani sanno ragionare con la propria testa e il loro cuore – ha sottolineato ANTONELLI svelando i propri propositi – i loro voti e non quelli di cortigiani e cacicchi vari determineranno il candidato delle civiche… perché sono molti di più delle cosiddette manine che operano nell’ombra”.

E se non fosse ancora chiaro, propugnando una svolta nell’idea stessa di città pensata fin’ora, ANTONELLI ha concluso: “Avanti quindi con la decisione già presa e avvallata dallo stesso fondatore Dino LATINI. Io 𝐦𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐧 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧𝐚 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐢𝐭𝐭à e per spazzare via questo clima che ricorda il peggio del peggio della cattiva politica!”.

Detto che non risulta ad alcuno e tantomeno è santificato da documenti in proposito che il silenzio di LATINI sulle primarie equivalga, automaticamente, all’assenso verso la bontà del progetto di ANTONELLI (anzi i tentativi sotto banco degli sherpa, benchè naufragati uno dopo l’altro, testimoniano la gravità del pericolo avvertito pienamente) affiora sullo sfondo un’unica consolazione.

Seppur in grave ritardo le truppe latiniane, finora a guardare l’andamento strano delle cose, stanno prendendo coscienza, con l’avvicinarsi dell’appuntamento, che il 25 luglio non è più una ipotesi remota ma ormai un pericolo chiaro e limpido dietro l’angolo.

Ovviare in tempo al baratro del 1° aprile, seppur in extremis, è ancora possibile. Fino all’ultimo. Ma toccherà avere coraggio e mettersi in gioco; smettere di attendere alla finestra per scendere invece nell’arena e – sfoderando attributi propri del leader – ridurre a più miti consigli il toro imbufalito.

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