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𝗠𝗮𝗻𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗮 𝗦𝗮𝗻 𝗥𝗼𝗰𝗰𝗵𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝘁𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼 𝗮 𝗿𝘂𝗯𝗲𝗿𝗶𝗲 𝗶𝗻 𝗮𝗯𝗶𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲. 𝗜𝗻 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝗺𝗲𝘀𝗶 𝗶 𝗖𝗮𝗿𝗮𝗯𝗶𝗻𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗰𝗼𝘀𝗶̀ 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗼 𝗯𝗲𝗻 𝘁𝗿𝗲 𝗯𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗻𝗱𝗼𝗹𝗮𝗿𝗶 𝗱’𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗔𝗱𝗿𝗶𝗮𝘁𝗶𝗰𝗼, 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗱𝗶𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗮𝘇𝘇𝗶𝗮 𝗽𝗼𝗺𝗲𝗿𝗶𝗱𝗶𝗮𝗻𝗮 𝗶𝗻 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼. 𝗜𝗹 𝗽𝘂𝗻𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝘀𝗼 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗿𝗲𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗟𝘂𝗼𝗴𝗼𝘁𝗲𝗻𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗘𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼, 𝗵𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗺𝗶𝗻𝗶𝗺𝗼 𝗶 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝗻𝗱𝗼𝘀𝗶 𝗯𝗮𝗹𝘂𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗲𝗳𝗳𝗶𝗰𝗮𝗰𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶 𝗿𝗲𝗮𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗱𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶

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di Sandro PANGRAZI

In attesa del processo di appello (contro una condanna a 4 anni, 4 mesi e 40 giorni rimediata un anno e mezzo fa dal Tribunale di Roma per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti) aveva pensato di ammazzare il tempo inventandosi ladruncolo di serie C, per quanto intenzionato a salire presto di livello.

Tra poco è Natale, p𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 5333 1750 9752 6856 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮

Per avviare questa nuova attività Dik TAFA, 28 anni, albanese residente a Frosinone, si era affidato all’istinto – ovvero depredare il ricco e tranquillo territorio tra la Val Musone e la Vallesina – e ai servizi offerti on line da booking nel reperire, sin da domenica 7 dicembre, una tranquilla sistemazione in un B&B nella campagna di San Rocchetto, presso il Cònero apartment di via Morandi.

Un luogo effettivamente tranquillo e insospettabile anche se preso in affitto da tre giovani albanesi, senza donne e/o bambini al seguito.

A seguire il 28enne Dik TAFA in questa avventura anche due connazionali, già in Italia pur senza fissa dimora, con molto a tempo a disposizione non avendo alcunchè da fare in Italia: trattasi del cugino minore Artur TAFA 23 anni e del coetaneo Bledi CERA a completare la combriccola creata per l’occasione.

Dik TAFA, però, nello scegliere l’Osimano come epicentro dei suoi nuovi, loschi traffici, non sapeva che il territorio prescelto, per quanto ricco e tranquillo, costituisce da sempre tutt’altro che una preda facile per principianti.

Tantomeno informati dei recenti precedenti, erano i suoi colleghi che, pur albanesi, non avevano preso nota dell’arresto in flagrante, nelle ultime settimane, da parte degli uomini del Luogotenente del Norm Giuseppe ESPOSTO, di un doppio poker di connazionali oltre adriatici, dediti al furto in abitazione.

𝗗𝗜𝗘𝗖𝗜 𝗟𝗨𝗦𝗧𝗥𝗜 𝗗𝗜 𝗖𝗔𝗥𝗥𝗜𝗘𝗥𝗔 𝗔𝗟 𝗦𝗘𝗥𝗩𝗜𝗭𝗜𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗦𝗜𝗖𝗨𝗥𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗘 𝗗𝗘𝗜 𝗖𝗜𝗧𝗧𝗔𝗗𝗜𝗡𝗜𝗔𝗟 𝗟𝗨𝗢𝗚𝗢𝗧𝗘𝗡𝗘𝗡𝗧𝗘 𝗡𝗢𝗥𝗠 𝗚𝗜𝗨𝗦𝗘𝗣𝗣𝗘 𝗘𝗦𝗣𝗢𝗦𝗧𝗢 𝗟𝗔 𝗠𝗘𝗗𝗔𝗚𝗟𝗜𝗔 𝗠𝗔𝗨𝗥𝗜𝗭𝗜𝗔𝗡𝗔
IL Comandante Norm Giuseppe ESPOSTO neo premiato alla carriera con la Medaglia MAURIZIANA e artefice degli ultimi tre arresti quadrupli!

Insomma dilettanti o poco più. Dilettanti che, comunque, pur concentrate in pochi giorni di lavoro, hanno creato diverse turbative a quanti, nel rientrare a casa, han dovuto prendere atto della spiacevolissima sensazione della propria vita, più che delle poche cose, sottratta, a nudo, violata.

Era accaduto a Loreto e poi a Filottrano e infine anche ad Osimo, almeno in un paio di abitazioni, a San Sabino e nei pressi di via Ungheria.

Identiche modalità e orario di esecuzione dei colpi, con i tre albanesi ad entrare in azione sul calar delle prime ombre del pomeriggio, favoriti dall’assenza in casa del proprietario.

Per spostarsi da e per la base di San Rocchetto, gli extracomunitari si erano premuniti con un’auto presa a noleggio e anche di un paio di targhe clonate, in grado di sviare, almeno momentaneamente, gli effetti delle telecamere intelligenti in grado di monitorare e tener memoria delle auto in entrata e uscita da un territorio.

Per entrare in casa, poi, anche negli appartamenti meglio custoditi, non mancava nell’armamentario degli albanesi anche una bella e pesante mazza, tronchesi, cacciaviti e quanto serve a “convincere” una finestra riottosa ad aprirsi dall’esterno.

Quanto basta e avanza per mettere in allarme i Carabinieri del Norm cittadino, consapevoli di aver a che fare, sotto Natale, con il lavoro straordinario di troppa gente dedita al furto.

Messi a confronti i dati provenienti a dicembre dalla provincia e da quella confinante maceratese, i militari hanno stretto progressivamente il cerchio attorno alla presenza a San Rocchetto di questi tre albanesi, senza titolo a Castelfidardo.

E’ bastato avviare un monitoraggio discreto di cosa facessero, tutto il giorno, nel tranquillo e signorile appartamento preso in affitto, guarda caso, per 15 giorni e sino alla data del 21 dicembre se… la sera prima il terzetto non fosse stato messo alla prova della resa dei conti da un piccolo esercito di 22 Carabinieri!

I militari del Norm, coadiuvati dai colleghi di Castelfidardo e per l’occasione persino da un agguerritissimo e folto “squadrone” di Carabinieri del Sio (Squadra intervento operativo del 4° battaglione normalmente di stanza a Mestre), si sono messi alle calcagna dei malviventi, monitorandone per una cinquantina di chilometri gli spostamenti in auto: da San Rocchetto sino a Castelbellino, per poi virare su Cupramontana e Chiaravalle prima di far ritorno alla base.

Qui i due TAFA e il compare CERA non hanno avuto neanche il tempo per scendere dall’auto che si sono visti accerchiare da una selva di uomini in divisa e mimetica, ognuno incuriosito di sbirciare all’interno degli ampi borsoni trasportati e – già che c’erano – all’interno dell’abitazione.

La conferma di aver colto nel segno ha così trovato ampia conferma con un ricco bottino rintracciato tra auto ed appartamento: un centinaio gli oggetti rinvenuti, tra cui ben 23 orologi (alcuni anche di un certo pregio), vari monili in oro e una piccola somma di 600 euro in contanti.

Non moltissimo (in quanto si ritiene che i tre albanesi abbiano purtroppo avuto il tempo di commercializzare il meglio degli oggetti di valore) ma quanto è bastato e avanzato ai Carabinieri per sostenere dinanzi al giudice la doppia accusa di furto e riciclaggio.

Tra poco è Natale, p𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 5333 1750 9752 6856 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮

L’udienza di convalida, ieri mattina in Tribunale ad Ancona, ha così confermato le manette per Dik TAFA, Artur TAFA e Bleri CERA, con i tre ritenuti dal giudice meritevoli, anziché tornarsene a Frosinone e/o in giro per l’Italia a delinquere, di trascorrere in cella almeno le festività natalizie e fine anno.

QUI il tuo gradito commento eventuale:

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