𝗩𝗼𝗹𝗼-𝘀𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗿𝗼𝘂𝘁𝗶𝗻𝗲 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲𝗴𝗶𝗼𝗿𝗴𝗶𝗼-𝗩𝗶𝗹𝗹𝗮 𝗠𝘂𝘀𝗼𝗻𝗲-𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲𝗴𝗶𝗼𝗿𝗴𝗶𝗼, 𝗱𝗲𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗼 “𝗧𝗮𝗸𝗲 𝗮𝗻𝗱 𝗴𝗼” (𝘁𝗼𝗰𝗰𝗮 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗲𝗻𝗼 𝗲 𝗿𝗶𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝘃𝗼𝗹𝗼), 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗶𝗿𝗮𝗰𝗼𝗹𝗼. 𝗨𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶 𝗲 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗼 𝘂𝘀𝗰𝗶𝘁𝗶 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶. 𝗟’𝗲𝗿𝗿𝗼𝗿𝗲 𝘂𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶𝘁𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗶𝘀𝗼 𝘀𝗽𝗲𝗴𝗻𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗼𝘁𝗼𝗿𝗲
Sbaglia manovra e atterra sul campo attiguo alla pista dell’avioclub “Madonna di Loreto” di Villa Musone (Recanati)!
E’ successo ieri pomeriggio attorno le 16, primo giorno dell’anno, quando un fermano di Grottazzolina con a bordo un allievo di Monte Urano, alzatisi poco prima in volo dall’avio golf club di Piane di Montegiorgio (Fermo), ha puntato su Villa Musone per una programmata operazione di addestramento denominata “Take and go”.
In pratica, secondo programma, l’ultraleggero, pilotato da David ANGELINI (31enne di Grottazzolina) con al seguito il praticante Diego RAMADORI (allievo di 19 anni, di Monte Urano), avrebbe dovuto atterrare al “Madonna di Loreto” per poi rialzarsi immediatamente in volo alla volta del ritorno al campo base di Montegiorgio.
Una operazione di routine, appunto di volo-scuola, che per fortuna si è risolta con la sola grande paura dei due occupanti e pochi danni, sia fisici che al velivolo, finito sottosopra dopo aver scarrocciato sul terreno agricolo.
L’errore umano parrebbe essere alla base del fuori pista (letteralmente), con il campo incolto scambiato dall’alto per il punto di atterraggio, per altro nei pressi, diviso da un fossato semi alberato posto a circa 300 metri dal luogo in cui l’aereo è effettivamente disceso.
A complicare le cose ai due aviatori anche la circostanza della contemporanea avaria al sistema acqua-aria andato in tilt a causa del congelamento del liquido, evento che ha comportato lo spegnimento non previsto del motore e quindi l’impossibilità di riprendere quota una volta constatato di aver clamorosamente non azzeccato la pista.
Così una volta toccato terra, è bastato che una ruota del carrello sfiorasse il canalone alberato per disarcionare il pilota dai comandi e per poi finire la corsa, un attimo dopo, testa-sopra.
Per fortuna la carambola che ha mandato sottosopra l’ultraleggero è avvenuta a velocità contenuta, addirittura senza causare grandi danni al mezzo che, una volta rovesciato su se stesso, nonostante il pieno di carburante ancora disponibile e il pericolo di incendio, si è adagiato con le ali sottosopra senza prendere fuoco.
Una eventualità, quella delle fiamme, in questi casi assai probabile e che, per fortuna, ha risparmiato i due ragazzi, consentendo soccorsi agevoli ai due occupanti, usciti con qualche graffio, praticamente illesi dall’abitacolo.