𝗧𝗲𝘀𝘁𝗶𝗺𝗼𝗻𝗶𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗲 𝗳𝗶𝗹𝗺𝗮𝘁𝗶 𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗶𝗻𝗲 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝘂𝗿𝗮 𝗳𝗼𝗹𝗹𝗶𝗮 𝘃𝗶𝘀𝘀𝘂𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗖𝗼𝗽𝗽𝗮 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮, 𝘀𝗲𝗿𝗶𝗲 𝗖. 𝗜𝗻𝘃𝗮𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼, 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗣𝗼𝗹𝗶𝘇𝗶𝗮, 𝗮𝗿𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗲 𝗳𝗲𝗿𝗶𝘁𝗶 𝗮 𝗿𝗮𝗳𝗳𝗶𝗰𝗮, 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗮 𝘀𝗼𝘀𝗽𝗲𝘀𝗮 𝘁𝗿𝗮 𝘂𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗮𝗰𝗰𝗼 𝗲 𝗹’𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗹𝘁𝗿𝗮𝘀 𝗰𝗮𝘁𝗮𝗻𝗲𝘀𝗶. 𝗗𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮: 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝘀𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗵𝗲𝗿𝗮̀ 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶𝗺𝗮 𝗴𝗮𝗿𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗮𝘁𝗮𝗻𝗶𝗮, 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗲𝗱𝗶̀ 𝟮𝟴 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼? 𝗘 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼, 𝗰𝗼𝗹 𝗺𝗲𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝘀𝘀𝗮 𝗠𝗮𝗿𝘁𝗮𝗻𝗮, 𝗯𝗮𝘀𝘁𝗲𝗿𝗮̀ 𝘂𝗻 “𝘀𝗼𝗹𝗼” 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝘁𝗼𝗽 𝗮𝗹 𝗖𝗶𝗯𝗮𝗹𝗶… 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗲𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗲𝗾𝘂𝗮? 𝗢 𝗮𝗹 𝘀𝗼𝗹𝗶𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮 𝘀𝗶 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗱𝗲𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲𝗿𝗮̀ 𝗶𝗻 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶, 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗲 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶 𝗱𝗶?
C’è grande curiosità, in seno all’Osimana e anche negli ambienti cittadini meno attenti alle cose Giallo-Rosse, per conoscere a quanti secoli di squalifica verrà condannato il Cibali per i gravi fatti di Padova-Catania dell’altra sera.
Se sputacchiare un guardalinee e lanciargli addosso un cocktail di urina e birra, entrambe alla spina, sono valse all’Osimana una inibizione iniziale del Diana per 18 mesi… gli incidenti assai più gravi imputabili ai supportes siciliani dovrebbero essere misurati dal Giudice sportivo, in via ugualitaria, col metro dei secoli!
E’ bastato un solo ultras, durante l’intervallo della finale di Coppa Italia di serie C, per mettere in crisi le misure di sicurezza normalmente adottate allo stadio Euganeo.
Il teppista catanese, superato di slancio una porta a vetri che da immediato accesso al terreno di gioco (varco peraltro presidiato da un inutile steward che si è guardato bene dal fronteggiare l’incursore) ha avuto vita facile nell’aprire dall’interno lo sbarramento, favorendo l’invasione del terreno di gioco a decine e decine di facinorosi, eccitati dall’idea di buttarla in cagiara.
Si era nell’intervallo del match e questo ha permesso alla Polizia di fronteggiare i siciliani, volti allo scontro fisico con i colleghi patavini, e di procedere ad una decina di arresti di solo “assaggio”.
Scene, giurano i cronisti, mai viste- In campo e fuori. Le numerose immagini presenti in rete sono giusto a confermare il ribrezzo per quanto inscenato, senza motivo, dai tifosi etnei.
Ora il 2 aprile, allo stadio “Angelo MASSIMINO”, più noto all’Italia calcistica con l’antico nome di CIBALI -scusa Ameri, clamoroso al Cibali – si giocherà la finale di ritorno della Coppa Italia andata in onda in Veneto.
Si giocherà? Non dovrebbe giocarsi. Lo stadio, già noto per le vicende dell’omicidio RACITI nel 2007 (Ispettore di Polizia ucciso dagli ultras catanesi dopo i disordini post Catania-Palermo) secondo il metro inaugurato a Massa Martana dovrebbe restare chiuso almeno fino a giovedì 31 agosto 2124! E stavolta la data non dovrebbe essere figlia di un refuso di qualche dattilografa sbadata, non corretto da schiere di funzionari, non funzionali. Ma la punizione pura e semplice, più connaturata alla realtà di fatti da condannare aspramente.
Ogni anno, mese e giorno in meno rispetto ai prossimi 100 anni di attività sportiva limitata (a porte chiuse e in campo neutro), denuncerebbero una pesistica diversa e assai sospetta tra Osimana e Catania!
Lieti di essere smentiti.