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𝗜𝗻𝗰𝗮𝘀𝘀𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗲𝗿𝘁𝗮𝗻𝗮 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘇𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗮 𝘁𝗿𝗲 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶… 𝗺𝗮 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗲 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗲 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝘀𝗲𝗶 𝗺𝗲𝘀𝗶, 𝗶𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗼𝗯𝗯𝗹𝗶𝗴𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮, 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼𝗺𝗲𝗻𝗼, 𝗮 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗗𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀. 𝗟𝗮 𝗯𝗲𝗳𝗳𝗮? 𝗔 𝗡𝗮𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿𝗼 𝘀𝗶 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗼𝘃𝘂𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗹𝘂𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗿𝗲, 𝗮𝗱 𝘂𝗻 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗲 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗼, 𝗹𝗮 𝘁𝗮𝗯𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗿𝗰𝗶𝗮 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗰𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗮 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗲𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼

Due giorni per certificare la sicurezza della gru installata da tempo a Piazza Dante per il cantiere del Campana; in casa di inottemperanza all’ordinanza del Sindaco GLORIO, gli stessi due giorni – a partire da ieri, mercoledì 29 ottobre – verranno conteggiati anche per lo smontaggio completo della suddetta gru a torre che incombe da quasi un anno e mezzo sui parcheggi, sulla circolazione stradale e pedonale in centro storico, impattando malamente in una delle piazze più iconiche della città.

Il duro, diremmo inevitabile, anzi persin tardivo provvedimento sottoscritto ieri dal Sindaco, è il primo atto nuovo che la vicenda cantiere-Campana (a valere per un finanziamento di ben 8 milioni e 400.000 euro destinati dal Commissario per la Ricostruzione del terremoto 2016 CASTELLI) registra nell’ambito della solita storia, tutta all’italiana.

𝗣𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 5333 1750 9752 6856 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮

Vedasi itinere degli appalti pubblici, concessi non sulla logica della qualità dei lavori ma sotto il nefando input grillino del miglior ribasso!

Specialista ad offrire cantieri a gogò, facendo illusoriamente risparmiare la macchina pubblica, è – tra molte altre imprese – la società di costruzioni “Ingg. PENZI” di Maddaloni (Caserta), aggiudicataria con un ribasso del 30% circa dei lavori di riparazione e miglioramento sismico di Palazzo Campana.

Michela GLORIO, Sindaco dal 25 maggio con il minor gradimento degli osimani: 52.40% votanti.

Un affare? Non certo per il Campana e per gli osimani, ingabbiati da un anno e mezzo e oggi in attesa di qualcuno che dovrà, per forza, dir loro di aver pazientato invano, anzi inutilmente!

La restituzione della piazza e dello storico Palazzo restaurato a puntino, prevista da calendario tra novembre 2025 e gennaio 2026, non avverrà.

In cambio del tempo sprecato e dei soldi già spesi e incassati dall’impresa (circa il 40% dell’appalto, ovvero 3 milioni e spicci, risultano essere stati già riconosciuti alla società appaltatrice) Osimo e gli osimani avranno solo beghe legali e un Campana in gran parte inagibile chissà per quanti anni a venire!

Gilberta GIACCHETTI, Presidente Istituto Campana

I più attenti ricorderanno un articolo, dello scorso maggio, in cui il Campana, attraverso il Presidente Gilberta GIACCHETTI, rassicurava tutti sui timori, definiti infondati, di un blocco prolungato dei lavori, già notato a primavera.

Si diceva di lasciar perdere le voci e di giudicare con fiducia i fatti; fatti che si sarebbero tradotti nel sostanziale rispetto dei tempi previsti; disagio affrontabile se parametrato al vantaggio di avere, per i prossimi decenni, un Palazzo Campana tirato a lucido, cuore pulsante della cultura cittadina; e non solo.

Nella realtà il cantiere, iniziato con un ritmo di lavoro di circa una ventina di unità, ha iniziato a rallentare e a spopolarsi in linea diretta con i bonifici incassati dall’impresa casertana.

Man mano che gli avanzamenti dei lavori andavano avanti (e al sopraggiungere in conto corrente dei milioncini pattuiti al ribasso), edili ed ingegneri han preso a sparire, magicamente, dal cantiere… fino a ridursi a cinque o sei, diventati quattro, poi tre, infine due, da ultimo uno solo e da mesi zero operai al lavoro!

Da qui l’inizio delle preoccupazioni crescenti sul da farsi da parte di un Campana che, intervenuto in primavera per smorzare i primi mormorii e le crescenti polemiche, è comunque rimasto, per scelta politica, colpevolmente silenzioso sull’argomento.

𝗣𝗔𝗟𝗔𝗭𝗭𝗢 𝗖𝗔𝗠𝗣𝗔𝗡𝗔, 𝗙𝗔𝗟𝗦𝗢 𝗔𝗟𝗟𝗔𝗥𝗠𝗘 𝗣𝗘𝗥 𝗥𝗔𝗟𝗟𝗘𝗡𝗧𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗖𝗔𝗡𝗧𝗜𝗘𝗥𝗘𝗠𝗔𝗟𝗔𝗧𝗧𝗜𝗔 𝗗𝗘𝗟 𝗗𝗜𝗥𝗘𝗧𝗧𝗢𝗥𝗘 𝗗𝗘𝗜 𝗟𝗔𝗩𝗢𝗥𝗜… “𝗗𝗜𝗩𝗘𝗡𝗧𝗔” 𝗖𝗥𝗜𝗦𝗜 𝗗𝗘𝗟𝗟’𝗜𝗠𝗣𝗥𝗘𝗦𝗔!
Palazzo Campana letteralmente ingabbiato in una storia con lieto fine rimandato di chissà quanti anni…

Almeno sino ad oggi (anzi ieri) e alla clamorosa iniziativa che la GLORIO si è auto intestata con l’ordinanza, nel tentativo di battere il primo colpo a favore della città.

Cosa accadrà a giorni, anzi a ore? Se domani, allo scadere delle 48 ore, l’impresa edile casertana non sarà in grado di assicurare al Comune di Osimo di aver allestito a suo tempo una gru rispondente alle norme di sicurezza e di aver provveduto, nel corso dei 18 mesi trascorsi, a tutti gli interventi necessari ad assicurare la sicurezza dei lavoratori e la pubblica incolumità… ecco la tagliola di provvedere, entro le successive 48 ore, allo smontaggio completo della torre mobile.

I lavori di recupero ultimati erano attesi tra novembre e/o gennaio in arrivo…

Che la Ingg. PENZI, ad un anno e mezzo dall’installazione di un mezzo oltretutto non più utilizzato da mesi e mesi, possa certificare al Comune l’assenza di qualsiasi incombenza e farsi carico di ogni possibile rischio… parrebbe sin d’ora un’ipotesi da scartare, non foss’altro perchè la gru in questione appartiene alla Edilcom Gru di Caivano (Napoli), costretta a sua volta a rivolgersi ad uno studio legale napoletano per rientrare del proprio avere.

Il risultato ottenuto dalla GLORIO pare così’ sotto chiave: l’impresa dovrà sloggiare il cantiere entro domani (massimo lunedì mattina) o ad occuparsi dello sgombero toccherà direttamente all’Istituto Campana, entro sette giorni a partire da ieri, con costi a carico del Cda presieduto da GIACCHETTI.

GIACCHETTI che per il momento tace; non sappiamo se d’accordo o meno con l’iniziativa della GLORIO.

E se trascorsa una settimana, né l’impresa casertana e né l’Istituto Campana avranno ottemperato all’ordinanza di messa in sicurezza dell’area o sgombero?

“In mancanza del rispetto dei termini di cui alla presente ordinanza – si legge nel documento – questo Comune provvederà ad effettuare direttamente gli interventi, rivalendosi in danno nei confronti dei responsabili della mancata ottemperanza”.

𝗣𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗣𝗼𝘀𝘁𝗲𝗣𝗮𝘆 5333 1750 9752 6856 (𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜)

𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗯𝗼𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗜𝗯𝗮𝗻 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗣𝗔𝗡𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜 𝗜𝗧𝟳𝟵𝗝 𝟯𝟲𝟬𝟴 𝟭𝟬𝟱𝟭 𝟯𝟴𝟮𝟯 𝟯𝟴𝟬𝟵 𝟰𝟯𝟯𝟴 𝟭𝟮

QUI il tuo gradito commento:

Rosanna CENCI, vedova BONIFAZI

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