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𝗜𝗻 𝗺𝗮𝗻𝗲𝘁𝘁𝗲, 𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗲 𝗮𝗱 𝘂𝗻 𝗡𝗼𝗿𝗺 𝗶𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗲𝘀𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗹𝗮, 𝘂𝗻 𝟮𝟬𝗲𝗻𝗻𝗲 𝗻𝗮𝗽𝗼𝗹𝗲𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘀𝘂𝗿𝗮𝘁𝗼. 𝗦𝘁𝗲𝗳𝗮𝗻𝗼 𝗔𝗱𝗮𝗺𝗼, 𝗱𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗮𝗹𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲𝗿 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗮𝗻𝗼, 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝗺𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶 𝗲𝗿𝗮𝗻𝗼 𝗴𝗶𝗮̀ 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼, 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝘀𝗮𝗹𝗮, 𝗮𝗱 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝟴.𝟬𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 “𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗲”. 𝗔𝗿𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗿𝗶𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗻 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁𝗮̀ 𝗶𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼, 𝗶𝗹 𝗿𝗮𝗴𝗮𝘇𝘇𝗼 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝘂𝗻 𝗳𝘂𝗹𝗺𝗶𝗻𝗲𝗼 𝗙𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝗹𝘃𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗵𝗮 𝗱𝗼𝘃𝘂𝘁𝗼 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝟲 𝗼𝗿𝗲, 𝗽𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗻 𝗿𝗶𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝘃𝗶 𝗽𝗶𝗲𝗱𝗲

E per una volta un’anziana madre, ultra 80enne, si è dimostrata non solo ancora lucida e più che sveglia, ma persino ben più presente a se stessa e furba della “giovane” figlia di “appena” 59 anni!

E’ successo qualche settimana fa, in via Linguetta, tra Padiglione e la prima periferia, ma soltanto in queste ore il nome di Stefano ADAMO, 20 anni, truffatore del collaudato rito del “falso Carabiniere”, è uscito alla ribalta quale autore di una tentata truffa da 8.000 euro!

Nella foto di repertorio una fase di un arresto di un giovanissimo postino-truffatore; per fortuna manette assai meno rare

Il ragazzo, fino a giugno incensurato, di origini napoletane, era il cosiddetto “postino”, ovvero il tassello di colui, già inviato sul territorio dalle varie organizzazioni campane che gestiscono il racket dei call center truffaldini, incaricato di materializzare la truffa… andando a casa della persona adescata per ritirare la cifra convenuta o i gioielli e l’oro benevolmente accettati in permuta, chissà per quale auto convinzione nel cervello della vittima.

Ma stavolta è andata diversamente e forse proprio il fatto di trovarsi in casa insieme, madre e figlia, e non soltanto l’anziana designata. O forse ha giocato la giovane età di Stefano ADAMO che a 20 anni, nonostante il marchio di fabbrica “made in Napoli”, ha probabilmente accettato di correre un rischio doppio.

Fatto sta, per le brevi, che quando attorno le ore 14 è giunta la telefonata del call center narrante la solita storiella del marito autore di un grave incidente stradale, madre e figlia si sono giustamente allarmate… al punto che la figlia 59enne ha talmente insistito per ottenere dall’anonimo interlocutore, presentatosi come Carabiniere, un indirizzo del luogo del sinistro.

Cos’è il genio se non, insegnava MONICELLI, fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione? Una ricetta che i napoletani hanno da sempre nel proprio Dna e che stavolta è stato utilizzato al volo, come variante, spedendo l’apprensiva “figliola” ad Ancona, in una strada a caso, sede del sinistro.

Evidente lo scopo: isolare la vittima per passare al lato B della truffa, ovvero la richiesta salvifica di accettare 8.000 euro (in contanti o preziosi) necessari per transare all’istante una partita assicurativa altrimenti dipinta ben più consistente.

E’ a questo punto, però, fuori programma per fuori programma, che si è accesa la mente dell’anziana, insospettita neanche poco da una richiesta così insolita.

Che fare? Trattenuta al telefono fisso di casa come da copione, la nonnina scaltra ha escogitato sull’impronta un contro piano. Per prima cosa, con la scusa di un bisogno corporale urgente, è riuscita a motivare al centralinista (che pensava di averla intortata come decine di altre vittime) la necessità di recarsi in bagno… non prima, però, di aver estratto dalla tasca un cellulare con il quale si è messa in contatto col 112 e da qui, in pochi secondi, con la centrale operativa dei Carabinieri.

Insomma quando la nonna si è finalmente liberata per tornare a conversare col falso carabiniere al telefono fisso di casa… i veri Carabinieri, quel Nucleo operativo e radiomobile, erano già in via Linguetta; anzi nella sala di casa, pronti ad attendere l’arrivo dell’ignaro “postino”.

La lucidità di una ultra 80enne, abbinato al mestiere e alla rapidità di esecuzione del Norm di Osimo, hanno permesso di chiudere il cerchio

A questo punto, cosa dirlo a fare, per gli uomini diretti dal Luogotenente Giuseppe ESPOSTO è stato semplice come bere un bicchiere di acqua fresca, attendere il momento del perfezionarsi della truffa, ovvero il passaggio di denaro da una mano ad un’altra, per saltare fuori dal nulla e dichiarare Stefano ADAMO in stato di arresto, ammanettato in diretta, in super flagranza di reato.

Per il napoletano, vistosi accerchiato in un attimo da almeno tre o quattro “energumeni”, in divisa e non, è stato un colpo al cuore che ha impedito al 20enne, vergine di manette, qualsiasi reazione, arrendendosi senza opporre resistenza.

Stefano ADAMO, condotto in caserma. è effettivamente risultato incensurato, pendolare del crimine però, per conto di più call center.

Convalidato l’arresto e non essendoci motivo di essere trattenuto in carcere il ragazzo (su cui le indagini continueranno per chiarire eventuali responsabilità su altre truffe andate a segno nell’Osimano) è così stato rimesso in libertà… salvo essere colpito, il giorno dopo, da un provvedimento del Questore che gli ha intimato di lasciare Osimo all’istante (e comunque entro il tempo massimo di 6 ore!) e di non farci più ritorno per i prossimi anni.

Che dire? Anche le nonnette, a volte, possono battere per strategia e furbizia, oltre che per esperienza, figlie troppo apprensive e pure nipotini assai fiduciosi. Osimo lo ha appena dimostrato.

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