𝗔 𝟭𝟵𝟰 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝘃𝗼𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗳𝘂𝗺𝗮𝘁𝗮 𝗯𝗶𝗮𝗻𝗰𝗮 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝟵 𝗴𝗶𝘂𝗴𝗻𝗼. 𝗜𝗹 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝘀𝘀𝗲𝗺𝗯𝗹𝗲𝗮 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗼𝗳𝗳𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝘁𝗿𝗼𝗻𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝟮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗮𝗹𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗙𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮, 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼. 𝗜 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶 𝘀𝗶𝗺𝗯𝗼𝗹𝗶, 𝗹𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗲 𝘂𝗼𝗺𝗶𝗻𝗶 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗶, 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗿𝗲 𝗟𝗮𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗽𝗮𝗿𝗲𝗴𝗴𝗶𝗮 𝗹’𝗼𝗳𝗳𝗲𝗿𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝗿𝗲 𝗹𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗲, 𝗮𝗹 𝟳𝟬%, 𝗱𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗶 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮
Tre “partiti” nuovi di zecca da lanciare in campo giusto sotto lo striscione dell’ultimo chilometro; un logo di riferimento unico (in luogo degli storici gabbiani stilizzati, lasciati in eredità ai nostalgici delle Liste civiche) e soprattutto la benedizione politica di Francesco ACQUAROLI a nome dell’intero Centro-Destra marchigiano.
Con queste credenziali politiche Dino LATINI di appresta a dar vita all’operazione che dal 9 giugno 2024 dovrebbe contrassegnarne la nuova fase politica.
Archiviati 35 anni di Civismo che, nel bene e nel male hanno segnato la vita amministrativa della città (e in parte della Regione), LATINI a 62 anni si abbevera al gerovital della politica candidandosi per la sesta volta (ma prima volta del nuovo ciclo) a Sindaco di Osimo.
Noto l’antefatto con la decisiva coltellata sferrata alla schiena, tanto per cambiare, dalle miopi pretese dell’ennesimo carneade Sandro ANTONELLI: dichiarare improvvisamente finita la leader ship del padre-fondatore per procedere ad assurde elezioni primarie!
Primarie, quelle del 1° e 2 aprile scorsi, che nella narrazione, avrebbero dovuto liberare la forza democratica della base (soffocata per un lunghissimo decennio da due sanguinosissime sconfitte con PUGNALONI), regalando però al vincitore solo un gran castello di carta, privo di fondamenta.
Liberatosi del passato e leccate le ferite, il vecchio condottiero osimano si è trovato ad inventarsi una nuova pelle, scegliersi ll futuro (ad Osimo o ad Ancona o a Roma?) e guardarsi attorno nella speranza di non sbagliar mossa e scegliere la carta più appropriata da giocarsi al tavolo della politica.
Il lieto fine è già noto. E gli osimani lo conoscono già, fin da luglio, quando OSIMO OGGI raccolse il testamento politico di LATINI e annunciò agli addetti ai lavori una ridiscesa su Osimo del leone ferito che non sembrava più possibile.
A meno di 200 giorni dal voto, con la politica cittadina incartata su se stessa, alla ricerca della prima mossa altrui, i giochi per un ritorno a Palazzo comunale di Dino LATINI appaiono ormai definiti.
Tutto poggia e giostra, oltre alla necessaria chiusura verso ANTONELLI e i pochi suoi, sui rinnovati, rinsaldati, certificati buoni rapporti politici, personali e di partito, con i restanti partiti di Centro-Destra; Fratelli di Italia su tutti, Francesco ACQUAROLI più di tutti.
In passato, nel 2014 e nel 2019, proprio la corsa a perdere giocata da Alleanza nazionale (con Carlo CICCIOLI regista) e la voglia di farsi del male della Lega (giusto Alessandrini?) poterono regalare al Centro-Sinistra due ballottaggi e altrettante vittorie colte sul filo di lana dell’ultimo voto brogliato; pardon oggi pare si debba dire taroccato. Ma cambia poco.
Poi la clamorosa rivincita del settembre 2020 alle Regionali e l’ancor più inaspettata poltrona numero 2 a livello regionale e soprattutto quattro anni di buon lavoro unanimemente riconosciuto, gettarono le basi per realizzare un puzzle che, abbinato all’assenza forzata dai giochi di PUGNALONI, pare davvero disegnare l’appuntamento di primavera come una formalità.
In pratica il 9 giugno, sotto le insegne di Dino LATINI Candidato a Sindaco di se stesso e del Centro-Destra (la stessa cosa dovrebbe accadere 60 chilometri più a nord con l’Assessore regionale AGUZZI voglioso di tornare Sindaco di Fano), gli Osimani avrebbero da scegliere tra la lista, il simbolo e gli uomini di Fratelli di Italia, idem per la Lega e scopa per Forza Italia. LATINI, di suo, ci metterà la faccia, l’impegno, l’esperienza e un rinnovato desiderio giovanile, tipo 3oenne; oltre a tre liste nuove al 100% e dedicate al mondo giovanile, al mondo del lavoro e volontariato e alla società civile. In tutto una 50ina di nuovi personaggi da proporre al gradimento e al giudizio della città.
E dei vecchi colonnelli che sarà? Non tutti saranno archiviati definitivamente e senza appello. Solo con quanti vorranno vivere comunque, l’esperienza in solitario della propria dedizione alla causa Antonelliana, non ci sarà dialogo.
La speranza è che il protagonista del golpe di aprile comprenda di aver giocato, combattuto ma perso. Sgombrando senza incertezze il campo da una partecipazione di bandiera, il cui massimo consentito sarebbe regalare una possibilità di ballottaggio al Centro-Sinistra, attraverso lo sfizio di sottrarre al Centro-Destra voti utili per una vittoria al primo turno.
Un pericolo, quello del ballottaggio, che nel 2024 pare davvero senza cittadinanza. Il Centro-Destra, infatti, a differenza del ’14 e del ’19 quando correva di rincorsa e su più livelli, stavolta ci mette la faccia.
Non vincere il 9 giugno non solo sarebbe un problema politico grande ma comporterebbe, per LATINI e AGUZZI, restarsene al proprio posto in Regione, deludendo decine di affamati eredi!
Ultime da Ancona e da Fratelli di Italia in vista del Congresso provinciale alla Fiera, domenica prossima.
L’On. GOSTOLI, indicato da Giorgia MELONI a subentrare a se stesso da Commissario provinciale a Coordinatore, prima ha fatto presente al partito una disponibilità a tempo (massimo due anni) per poi, misurate le smorfie, recedere dalla corsa.
Carlo CICCIOLI, sempre più lanciato verso le Europee del 9 giugno, pare a questo punto aver ricevuto disco verde per l’elezione a nuovo Coordinatore regionale per acclamazione.
Anche se a decidere candidati e schieramenti dei Comuni al voto (Osimo è il più importante della provincia di Ancona), sarà pur sempre l’ultima parola di diritto ad ACQUAROLI.
Governatore che, interrogato a riguardo alle 22.53 di martedì sera, ha riferito ai tesserati osimani di avere “su Osimo le idee chiare…”.