𝗗𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗚𝘂𝗮𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲, 𝗮𝗻𝘇𝗶𝗰𝗵𝗲́ 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗮𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗟𝗮𝗿𝗴𝗼 𝗧𝗿𝗶𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗰𝗮𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗩𝗮𝗰𝗰𝗮𝗿𝗼, 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗿𝗼𝘃𝗮𝗻𝗮 𝗮𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗽𝗼𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗶𝗺𝗯𝗼𝗰𝗰𝗮𝗿𝗲 𝘃𝗶𝗮 𝗕𝗮𝘁𝘁𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗲 𝘀𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗯𝗶𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘃𝗶𝗮 𝗭𝗮𝗿𝗮… 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮𝗻𝗱𝗼𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗮𝘁𝗮𝗽𝘂𝗹𝘁𝗮𝘁𝗮 𝘀𝘂𝗹 𝘃𝗶𝗮𝗹𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗿𝗮𝗴𝘂𝗮𝗿𝗱𝗼! 𝗦𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗵𝗲𝘇𝘇𝗮, 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗲 𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗶𝘁𝗮̀ 𝗺𝗮 𝘇𝗲𝗿𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮̀ 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗶 𝘀𝗮𝗹𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗮, 𝗮𝗳𝗳𝗼𝘀𝘀𝗮𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗿𝘁𝗼 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗰𝘂𝘁𝗶𝘃𝗼
All’ultimo giro, provenendo dal Guazzatore la carovana, anziché attraversare Largo Trieste interrotto dal cantiere dei Tre Archi, avrebbe potuto agevolmente proseguire per via Battisti e svoltare a destra lungo via Zara, ritrovandosi in un battibaleno sul rettilineo del traguardo storico di via Cinque Torri.
Stessa lunghezza del percorso, maggior spettacolo per un approccio in salita con chichane agli ultimi 500 metri, stesso arrivo e maggior gusto.
Il pur prestigioso Trofeo Rigoberto LAMONICA, assente da anni nel palinsesto ciclistico nazionale, avrebbe potuto tranquillamente effettuarsi pur in presenza degli imprevisti lavori occorsi a Porta Vaccaro.
Solo questione di buona volontà e della voglia effettiva di tornare a spendere ed investire in uno sport, il ciclismo, che all’Amministrazione PUGNALONI evidentemente, interessa senza badare a spese solo quando organizzato in prima persona, senza dover dividere le luci della ribalta con altri comprimari.
Modificare il percorso finale, per questioni indifferibili, di appena 400 metri, non sarebbe stata una richiesta impossibile da accogliere, anzi avrebbe reso l’arrivo, specie se in volata, ancora più incerto e tecnicamente valido.
Per giungere ad una soluzione in grado di salvare il LAMONICA bastava… pensarci (strano che l’idea non sia maturata nella società ciclistica di Campocavallo che organizza il criterium) e/o serviva la volontà politica. Non pervenuta.
Se ne riparlerà con la nuova Amministrazione in arrivo il 9 giugno.