𝗜𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗴𝗿𝗮𝗱𝗼 𝗵𝗮 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗶𝗻 𝗹𝘂𝗰𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗶𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗿𝘂𝗳𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗼 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗳𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼, 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗳𝗮𝗿 𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗲𝘀𝗶𝗴𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗿𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗴𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮. 𝗗𝗮 𝗾𝘂𝗶 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗽𝗮𝗿𝗮𝗿𝗲, 𝗽𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲, 𝗮𝗹 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗼
Era l’estate 2018 e la pubblicità in vetrina parlava di viaggi indimenticabili ed esperienze uniche… ma certo l’affezionata clientela dell’agenzia di viaggi fidardense VANILLA, gestita dall’osimana Chiara SARACINI,36 anni, non immaginavano slogan talmente veritieri!
Almeno una ventina i clienti (tra coppie in partenza per il viaggio di nozze e famigliole in vacanza anticipata a luglio) a leggere e rileggere, di fronte all’ingresso sbarrato nella centralissima via Marconie al telefono muto dell’agenzia, se davvero tutto stesse proseguendo come da agognato progetto.
Nulla, però, a confronto di quanto capitato, nelle stesse ore, ad altri clienti colti dall’improvviso blocco dell’attività della VANILLA, quando ormai si trovavano sul posto, chi in Kenya, altri a Ney York, o meglio in Sudafricana o sparsi per qualche capitale europea: tutti senza più prenotazioni agibili o rimasti in mano con biglietti aerei non più validi, magari o persino a corto di denaro cash per far fronte una seconda volta a conti pagati da tempo in Italia ma non risultanti su alcuna contabiità internazionale.
Fino a quando sull’ingresso dell’agenzia qualche buontempone bene informato affisse il cartello: “Torno subito”, la classica goccia che ha definitivamente aperto gli occhi sulla realtà di una giovane e bella imprenditrice dedite alle piccole truffe, in fuga dall’Italia, dalla famiglia e soprattutto da una vita contabilmente condotta all’insegna del pericolo.
Madre di due figli avuti con uomini diversi (un avvocato fidardense e un pescatore di Porto Recanati), la donna non ebbe remore nel mettere in conto, programmando la propria fuga in Kenya, inizialmente ospite della madre Rossella CANTORI, di non rivedere i propri figli per lunghi anni e chissà fino a quando, nella impossibilità di poter e voler fare rientro in Italia e ad Osimo.
Debiti verso l’ex clientela non particolarmente gravosi, se vogliamo e ammontanti, secondo l’avvocato Fabrizio MENGHINI di Castelfidardo che segue l’ex imprenditrice, ad una somma non esattamente ingente, sotto i 50.000 euro, di cui una piccola parte, garantisce il difensore, già liquidata ai creditori in segno di buona volontà.
In ogni caso, al momento, di rientrare in Italia non se parla. Men che meno dopo i 2 anni e mezzo di reclusione rimediati in primo grado, ieri mattina, dal tribunale di Ancona, sentenza che – annuncia MENGHINI – verrà senz’altro appellata dalla donna.
Nel frattempo Chiara continua a vivere a Watamu, sulla sponda Indiana dell’Oceano centro-africano, in una sorta di esilio dorato riservato ad un turismo per italiani, meglio se poco trasparenti.
Grazie ai buoni uffici di mamma ROSSELLA (ex di Marco SARACINI, persona per bene scomparsa prematuramente già da qualche anno), Chiara ha avuto in questi anni tutto il tempo per rifarsi una vita, quantomeno sul piano lavorativo.
Lasciammo le piste dell’ex VANILLA nel 2018, con la SARACINI neo Direttrice del resort internazionale LILY PALM (una specie di Paradiso terrestre incastonato all’interno in un parco marino emozionale), nonché responsabile del restaurant MAPANGO attivo all’interno del resort per soli italiani.
Una sistemazione ottenuta, all’epoca, grazie ai buoni uffici di un anziano imprenditore bresciano, Rolando CANESTRINI, chairman di varie imprese attive nel settore turistico, import ed export Italia-Kenia; vedi la keniota Armo Aquarius Ltd controllata, di fatto, da manager del Belpaese