𝟰𝟭 𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝘂𝗻 𝗱𝗲𝗯𝗼𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗽𝗶𝗮𝗰𝗲𝗿𝗲 𝘀𝗼𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼, 𝗹’𝘂𝗼𝗺𝗼, 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘀𝘂𝗿𝗮𝘁𝗼, 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘃𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗱 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 𝘀𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶𝗴𝗶𝗼𝘀𝗮 𝗹𝗶𝗻𝗲𝗮 𝗱𝗶 𝗮𝗿𝗿𝗲𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗴𝗲𝘀𝘁𝗶𝘁𝗮 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗽𝗔 𝗕𝟰 𝗹𝗶𝘃𝗶𝗻𝗴 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗮 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼̀𝗻𝗲𝗿𝗼. 𝗜𝗹 𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗵𝗮 𝘀𝗰𝗮𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗺𝗮𝗻𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗯𝗲𝗻 𝟭𝟯𝟰 𝘀𝗰𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗶, 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗲𝘀𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘀𝗮𝗽𝗲𝘃𝗼𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗼𝘀𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗮 𝘂𝗻 𝗼𝗰𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗿𝗼𝗻𝗶𝗰𝗼 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗮𝗻𝗱𝗶𝗻𝗼 𝗲 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗹 𝘄𝗰! 𝗟𝗮 𝗽𝗲𝗿𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗲𝘀𝘀𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗲𝗿𝗮̀ 𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗮𝗴𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮, 𝗱𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹𝗹𝗲𝗰𝗶𝘁𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗮, 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮𝗻𝗻𝗮 𝗱𝗮 𝘀𝗲𝗶 𝗺𝗲𝘀𝗶 𝗮 𝗾𝘂𝗮𝘁𝘁𝗿𝗼 𝗮𝗻𝗻𝗶
Spiava le colleghe di lavoro intente a fare pipì nel bagno di servizio femminile! Una bella e piacevole pensata, – avrà creduto l’ideatore-guardone – “purtroppo” scoperta e quindi interrotta alla BONTEMPI CASA di Camerano dove, la pratica, fino a qualche tempo fa, è stata in uso quotidiano.
A metterla in pratica ad ottobre, a quanto si apprende da una nota tardiva dei Carabinieri del Comando provinciale di Ancona, un impiegato infedele di 41 anni, dipendente dello studio di design BONTEMPI CASA di Camerano, azienda nota per la progettazione e produzione di mobili e complementi d’ arredo di alta qualità.
Un aggeggio ormai alla portata di tutto, nel caso specifico dal costo inferiore a 37 euro, ma ormai disponibili sin quasi a spendere praticamente nulla.

Trattasi di una mini camera camuffata da “appendi qualcosa” e strategicamente sistemata dall’incensurato guardone sotto il lavandino, con occhio visivo a 180 gradi in direzione del wc.
Quanto basta per rubare 134 scatti pruriginose delle colleghe intente inevitabilmente ad alzare la gonna e abbassarsi gli slip più volte al giorno per molti giorni, settimane e mesi.
Insomma il tipo dovrebbe aver avuto tutto il tempo e la tranquillità necessaria a vedere tutto quello che c’era da vedere e bene avrebbe fatto a rimuovere il marchingegno… se non che, come spesso capita, o ha tardato o è stato anticipato, casualmente, da qualche addetto alle pulizie che, rassettando i bagni ha notato quell’appendino fuori posto.
Inevitabile segnalare la stranezza della cosa al titolare della BONTEMPI CASA (che abbiamo inutilmente cercato in quanto impegnato a Milano per una fiera di settore e senza cellulare al seguito) il quale, anziché cogliere in flagrante il responsabile ha preferito le vie brevi e denunciare l’accaduto ai Carabinieri di Camerano.
Il dispositivo elettronico è stato quindi sequestrato e posto a disposizione di un analista forense, consulente della Procura, che ha facilmente avuto modo di estrapolare le immagini “incriminate” ricostruendone date e protagoniste, tutte dipendenti o clienti della BONTEMPI CASA.

Di conseguenza, troppo facile accertare dove erano state inviate quei 134 scatti di mutandine abbassate e sederi prosperosi… vale a dire in casa dell’autore dello spionaggio sexy, denunciato all’autorità Giudiziaria per interferenze illecite nella vita privata; reato punibile, secondo la gravità del caso, da un minimo di sei mesi ad un massimo di quattro anni di carcere.
Un prezzo da pagare, considerata la natura di quanto rubato, decisamente alto… considerato oltretutto che il 41enne impiegato dovrebbe già aver pagato le proprie pulsioni da voyeur con il licenziamento in tronco di cui però, non avendo notizie in merito, possiamo soltanto ipotizzare il ricorso.
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