LA BATOSTA ELETTORALE PORTA CONSIGLIO
MAI COSÌ VICINA LA SANTA ALLEANZA
OSIMO CIVICA E REGIONE LEGHISTA

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LA BATOSTA ELETTORALE PORTA CONSIGLIO
MAI COSÌ VICINA LA SANTA ALLEANZA
OSIMO CIVICA E REGIONE LEGHISTA

La città al centro del progetto per la riscossa del 2020. Decisiva la mossa di Arrigoni.


ELEZIONI AMMINISTRATIVE 26 MAGGIO 2019: VOTA IL CANDIDATO A TE PIÙ VICINO

  • Dino LATINI (Liste civiche) (29%, 292 Votes)
  • Simone PUGNALONI (Partito Democratico + Movimenti di Sinistra) (25%, 247 Votes)
  • David MONTICELLI (Movimento 5 Stelle) (14%, 144 Votes)
  • Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI (Lega) (13%, 130 Votes)
  • Achille GINNETTI (Lista civica) (10%, 103 Votes)
  • Maria Grazia MARIANI (Difendiamo Osimo + Fratelli d'Italia + Casa Pound) (4%, 43 Votes)
  • Fabio PASQUINELLI (Estrema sinistra) (4%, 43 Votes)

Total Voters: 1.002

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Scusandoci per le 72 ore di black-aut tecnico, OSIMO OGGI.it riprende le trasmissioni dal punto stesso in cui le abbiamo lasciate: l’analisi del fenomeno Lega, alla rovescia, nel risultato amministrativo delle Marche.

Ribadito che il partito commissariato dal Senatore Arrigoni, alle recenti Comunali, non ha colpevolmente toccato palla (ballottaggi compresi), in particolare  nelle città di Falconara Marittima, Porto Sant’Elpidio e soprattutto nel capoluogo di regione Ancona, rimediando in pagella un voto complessivo pari a 4; occorre riconoscere ad Arrigoni ciò che è di Arrigoni, ovvero essere stato capace di intuire per primo e solo, nell’area Centro-Destra, la presenza nel territorio di una città anomala, capace di fare la differenza, per se stessa ed entrambi i collegi (Camera e Senato) abbinati: Osimo.

Comprendere prima del 4 marzo che entrambi i collegi potevano essere i soli, nelle Marche, a salvarsi dalla marea gialla grillina e in conseguenza di questa convinzione riuscire a farseli concedere, senza insistere troppo, dagli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia, ha costituito un autentico colpo di genio di cui va pubblicamente dato atto all’ingegnere di Lecco.

A riprova di questo sono bastati due candidati di secondo piano rispetto ad Osimo, pescati in extremis e con allacci relativi rispetto al territorio – Patassini Assessore a Treia e Pazzaglini Sindaco a Visso – per vincere una partita data per persa da quasi tutti gli addetti ai lavori non osimani.

Per la cronaca mentre Patassini ha battuto tutti alle urne, Pazzaglini ha mancato l’exploit per meno di 200 voti su circa 200.000 votanti, una differenza dello 0,01 ben compensata dal ripescaggio nel listino proporzionale.

Resta il dato politico di fondo di una città che pur risultando la quarta del collegio in termini numerici (dopo Ancona, Macerata e Jesi) riesce a far pesare la propria indicazione di voto, decidendo compatta verso il Centro-Destra, grazie al fenomeno ultra ventennale delle liste civiche.

8.000 voti sicuri, con possibilità di spingersi fino a 10.000 consensi, è quanto le civiche possono assicurare da sempre a se stesse e/o eventuali alleati. In qualsiasi competizione elettorale.

L’aver individuato per tempo questo bonus costituisce, per Arrigoni, un indubbio merito da contabilizzare con un 8 secco in pagella. Anche perchè da sempre i referenti della passata Casa della Libertà, per scendere indietro nel tempo fino ai primi anni del millenniun, si erano ostinati a non voler comprendere e quindi accettare il fenomeno.

Parliamo dell’ex coordinatore regionale di Forza Italia Ceroni e/o dell’intramontabile Ciccioli, capaci di aggiudicare alla propria area di riferimento batoste per decine di anni quanto inamovibili nel non voler prendere atto della realtà.

Da destra l’Onorevole di Osimo PATASSINI, il Senatore di Osimo PAZZAGLINI e il Commissario politico per le Marche della Lega Senatore ARRIGONI

Con Arrigoni, pare, sembra, si potrebbe pensare che – Comunali a parte – tutto questo appartenga all’album dei cattivi ricordi, al tempo del tanto peggio tanto meglio, all’epoca dei dualismi in famiglia dove l’importante era che, alla fine, per la pace di tutti, vincesse sempre e solo il terzo incomodo piddino!

Addirittura, sempre da Osimo, c’è allo studio l’iniziativa politica di riprendersi le Marche il prossimo 2020; data che sembra appartenere al futuro ma che in realtà si dovrebbe iniziare a preparare già ora contattando realtà comunali una dopo l’altra, così da realizzare una prima rete su cui fare base.

Osimo, unico territorio degrillizzato delle Marche e unica città in grado di schierare una potenza di fuoco elettorale unita e compatta, appare davvero in grado, anche in vista del 2020 di poter dettare la linea e porsi in testa tra le città che pretendono la fine dell’egemonia regionale Pd.

Fine del Pd regionale che dovrà passare, un anno prima, cioè nel 2019, con la resa senza condizioni del Pd osimano.

Ecco, detto che il voto finale di questa prima esperienza elettorale marchigiana corrisponde a 6 (4+8=12:2=6), occorrerà che Arrigoni, stavolta, dica per tempo a se stesso a ai marchigiani:

A) se si ritiene all’altezza di condurre una doppia prova amministrativa, 2019-2020, in un territorio mutevole come nessun altro, come le Marche, considerando che l’appuntamento del prossimo maggio coinciderà con il voto, favorevole, per le Europee;

B) se condivide o meno l’idea che vuole la riscossa del Centro-Destra marchigiano partire idealmente, numericamente, qualitativamente e politicamente, dalla città di Osimo;

C) se riconosce quale leader naturale per il doppio progetto (Osimo 2019-Regione Marche 2000) Dino Latini protagonista prezioso ed insostituibile rispetto al futuro “contratto” da sottoscrivere per le Cinque Torri e la regione Marche.

La stagione dei candidati mosci, il tempo delle guerre interne, lo spazio per quanti lavorano per esclusivamente per se stessi – insegnano le Amministrative da sempre – dovrebbe essere definitivamente lasciato in dote al Partito democratico.

Gli osimani a maggioranza chiedono una città a guida civica con sostegno leghista e una regione leghista con sostegno determinante civico: Arrigoni è d’accordo?


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