NEL VECCHIO SCARPONE ANCHE L’HASHISH
DI NUOVO NEI GUAI IL CALZOLAIO TIRANTI

NEL VECCHIO SCARPONE ANCHE L’HASHISH DI NUOVO NEI GUAI IL CALZOLAIO TIRANTI

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NEL VECCHIO SCARPONE ANCHE L’HASHISH
DI NUOVO NEI GUAI IL CALZOLAIO TIRANTI

L’artigiano fidardense con laboratorio ad Acquaviva trovato con 22 grammi di droga


Da qualche tempo la sostituzione di tacchi e solette avveniva un pò troppo spesso… insomma la normale clientela de “La bottega del calzolaio” di Iuri Tiranti, noto calzolaio fidardense di 46 anni, ma con laboratorio all’Acquaviva di Castelfidardo, ultimamente era come rifiorita, quasi come i tempi belli (per i ciabattini) quando le scarpe, prima di essere buttate, venivano sistemate e risistemate fino all’ultimo passo possibile.

Altri tempi, appunto. Oltretutto questo improvviso rifiorire del mestiere, avevano notato coloro che non amano troppo farsi gli affari propri, non era legato a tutte le categorie, uomini e donne, vecchi e anziani ma solo uomini e giovani o giovanissimi.

Tutto questo ha suscitato più di un interrogativo fino a convincere i Carabinieri del Norm, coaudiuvati dai militari della locale stazione fidardense, a tornare a vederci più chiaro.

Iuri Tiranti

Tornare perchè Tiranti era già caduto, in passato, in vicende border line ai limiti della legalità. L’apertura del fascicolo e l’avvio delle ulteriori indagini sono così culminate, sabato pomeriggio, con l’ottenimento della perquisizione del laboratorio artigiano divenuto meta di nuova clientela alla continua ricerca di lacci per scarpe, calzanti, nuovi lucidi, spazzole e soprattutto fumo.

La perquisizione ha in effetti portato all’individuazione di un involucro, nascosto all’interno di un vecchio scarpone, contenente droga.

La clientela, come immaginabile, non aveva bisogno di rimettere a nuovo scarpe vecchie ma di portare a casa, senza problemi o destare sospetti, dosi di hashish e quant’altro il calzolaio poteva, di volta in volta, trovare sul facile mercato, sempre aperto, dell’hotel House, a Portorecanati.

Il vecchio scarpone conservava al sicuro il fabbisogno per il week-end, ovvero 22 grammi di hashish, nonchè un bilancino di precisione e quanto poteva servire per il taglio e confezionamento della miscela proibita.

Condotto in caserma ad Osimo, Iuri Tiranti, già recidivo, prima di chiudersi nel silenzio consentito dalla legge, ha ammesso di aver acquistato la partita a Portorecanati e di averlo fatto sia per utilizzo personale e per quello di suoi, non troppo, amici fidati.

Nessuna informazione utile, invece, è giunta sul conto del proprio fornitore, salvaguardato come sempre avviene, almeno nelle fasi iniziali, dal cliente sgamato.

Il pomeriggio in caserma de calzolaio fidardense si è così concluso in tarda serata con la confisca della droga e del materiale e la notifica, a piede libero, all’artigiano della scarpa, della denuncia per illegale detenzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti.

Considerata, infine, la pericolosità sociale dell’uomo – a contatto tutti i giorni con clientela di tutti i tipi – sul conto di Tiranti è stata redatta proposta – alla Questura di Ancona – per l’irrogazione della misura di prevenzione detta dell’avviso orale.

Cogliamo l’occasione offertaci dalla rettifica sui dati del reale protagonista, per scusarci con Paolo Paci e l’errore ostativo commesso nella stesura dell’articolo originario.

Purtroppo la fretta innata del mestiere e una sequela di coincidenze sulla verifica del calzolaio fidardense effettivamente destinatario del provvedimento di giustizia – stessa città, mestiere ed età – ci hanno involontariamente indotto in errore.

Con ciò torniamo a scusarci, con il diretto interessato e la platea dei lettori, per l’involontario infortunio incorsoci.


PRIMAVERA 1947, "TORNATE A CASA VOSTRA"
QUANDO LO SPERMATOZOO PD SPUTAVA PROFUGHI ISTRIANI
PUGNALONI PENSA AL FUTURO DA EX SINDACO
BOCCIATO DAL COMUNE DI JESI QUALE FUNZIONARIO!

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