La vicenda sprofonda nel ridicolo: i Vigili urbani, invece di registrare l’avvenuto saldo hanno inviato solleciti con sanzioni raddoppiate!
ZTL irregolare di Porto Recanati, dopo il danno della o delle multe… ora anche la beffa di dover ripagare l’ingiusta ammenda alla falsa – sentenziano in coro tutti i giudici di Pace di Macerata – infrazione stradale!
La vicenda della ZTL estiva 2018 del borgo marinaro appena oltre il Musone, torna drammaticamente a far parlare di se con decine di multati, per lo più locali rispetto all’esercito di quasi 25.000 turisti colpiti, a far la fila davanti l’ufficio dei Vigili urbani per richiedere spiegazioni.
Fila bella lunga, come quella di ieri, affollata anche da un discreto numero di osimani (furono circa 2.000 i verbali elevati a concittadini, ognuno del valore di quasi 100 euro), tutti con in mano lo stesso avviso: ripagare la multa giù pagata! E farlo entro 5 giorni!
Ma 5 giorni da quando? E poi perchè ripagare se costoro hanno tutti in mano la ricevuta dell’avvenuto “furto”, pardon pagamento dell’ingiusta multa. Il semplice documento, come è universalmente noto, non presenta alcun valore legale essendo costituito da un foglio inviato per posta prioritaria agli indirizzi dei tartassati. E vale per quel che vale: una arrabbiatura i più e tempo perso al Comando alla ricerca di spiegazioni convincenti.
Spiegazioni che, nonostante una bella attesa, tardano in genere ad arrivare: ieri, ad esempio, il Comandante Sirio Vignoni – assente giustificato, si spera, per l’intera giornata – ha lasciato ogni incombenza pratica all’unica vigilessa presente in ufficio la quale, povera lei, doveva contemporaneamente rispondere al surriscaldato telefono, sbrigare le proprie cose e soprattutto star dietro ad una fila che, per l’intera mattinata, non si è mai esaurita.
Morale della convulsa giornata trascorsa con santa pazienza al Comando? “Cittadini contrordine. Chi ha ricevuto il sollecito non lo tenga alcun conto e lo cestini senza timore. Si è trattato, sembra di aver capito ai multati, tra una interruzione e l’altra delle comunicazioni fatte dalla solitaria vigilessa, che i codici a barre che contraddistingue ciascun verbale ci abbiano messo lo zampino e che, in pratica, questo abbia impedito Poste italiane di girare sul conto del Comune marinaro gli importi incassati.
Un’altra ipotesi degna di credito parla invece che, ad innescare una nuova brutta figura possa esserci la differenza tra la somma attesa e quella effettivamente incassata, ovvero che il Comune non abbia tenuto conto dello sconto, pari al 30% dell’importo, concesso in automatico a ciascun multato se in grado di chiudere la partita entro i primi 5 giorni.
5 giorni da quando? Dalla avvenuta notifica. E anche in questo caso molte varianti possono aprirsi, di caso in caso, rispetto ai tempi intercorsi effettivamente dalla spedizione alla consegna, fino alla ricezione del verbale da parte del multato.
Dell’intera nuova puntata, i vari comitati anti multe ZTL, almeno fino a ieri, non erano ancora a conoscenza. Solo in un caso – rimette insieme i pezzi della memoria la signora Stefania Giorgino – siamo stati contattati da una signora, titolare di un lavoro precario, che lamentava di aver ricevuto un mare di verbali e di non sapere come fare essendo trascorsi i termini per l’opposizione. Sappiamo che in questo, in via di autotutela, alcuni verbali sono stati annullati in quanto gli orari di ingresso in zona traffico limitato, troppo ravvicinati tra loro, non consentivano di elevare una doppia infrazione. Di questa richiesta da parte del Comune di Porto Recanati nessuno sapeva ancora nulla… vedremo di attivarci già da domani con i nostri avvocati in modo da rassicurare quanti hanno chiuso la partita preferendo pagare… ma non certo ripagare!”.
A proposito di avvocati, i legali del Comune, ancora fermi a quota 0 in fatto di vittorie davanti ai vari giudici di Pace maceratesi, stanno per presentare le prime notule all’Amministrazione Mozzicafreddo, in contemporanea con i primi conti giudiziari.
Quasi tutti i verdetti emessi, eccezione per un solo giudice su quattro, condannano infatti il Comune di Porto Recanati al pagamento delle spese processuali. Piccoli importi, in genere, che però moltiplicati per circa 500 cominciano a formare una discreta prima sommetta da iscrivere a Bilancio, cui toccherà aggiungere gli onorari di vinti e vincitori.
Tutto questo mentre i tre recenti Ponti di aprile e maggio – Pasqua, XXV Aprile e 1° maggio – hanno registrato, dopo molti anni, i primi vuoti a tavola e in gelateria.
Mangiare al ristorante, in molti casi, è stato possibile prenotando la sera stessa o anche senza fissare tavoli in anticipo; così come gustare un gelato – cono da passeggio o al tavolino – non ha provocato alcun tempo di attesa. Come non accadeva da tempo.
Tutto questo mentre l’estate 2019 bussa alle porte e con essa anche una nuova edizione del massacro ZTL.
Si parla, in questi giorni, della possibilità per l’Amministrazione in carica di contenere il perimetro della zona a traffico limitato, senza comprendere che il problema 2018 non è stato quanto potesse misurare l’area ma la mancanza di informazioni e di visibilità di nuove regole comportamentali, introdotte – di fatto, come dimostrano 25.000 ed oltre verbali in fotocopia – da un giorno all’altro.
Tutto questo turisti e villeggianti mordi e fuggi, l’hanno invece molto ben compreso, optando senza remore di tracciare una croce, per prudenza, alla voce Porto Recanati, già in epoca primaverile. A ZTL spenta.
Tutto lascia intendere che in estate il prossimo messaggio in partenza sarà ancora più forte e chiaro.
Mi dispiace moltissimo non frequentare più porto recanati,dove si poteva gustare ottimi gelati con i mie famigliari, per un verbale ZTL “PAGATO” ingiustamente!
Ai posteri l’ardua sentenza.