Al pettine le prime cambiali elettorali: con il doppio no a Gallina e a Natalucci già eroso l’esiguo vantaggio del 9 giugno
Bocciata richiesta di adeguamento contratto da 3.000 a 3.500 euro mensili. Come un qualsiasi calciatore, reduce da una buona annata, ha ormai acquisito la buona usanza di chiedere alla propria società un ritocco verso l’alto del proprio ingaggio milionario… così Mirco Gallina, dirigente settore Verde di Astea, venendo incontro ai tempi, ha appena fatto presente un adeguamento economico di circa il 20% al proprio datore di lavoro.
Una richiesta ardimentosa, paragonarsi addirittura a celebrati goleador alla Icardi o a centrocampisti emergenti tipo Pulgar, che l’ex Pci-Pds-Ds-Pd e Liste civiche – senza poter contare su uno straccio di procuratore in grado di far valer meglio il lavoro oscuro portato avanti in campagna elettorale – non è riuscito a portare a felice conclusione.
Anche perchè dall’altra parte non c’erano Inter, Roma o Bologna ma la più parsimoniosa, quando vuole Astea.
Oh, intendiamoci, non è che la neonata Osimo Servizi, ancora alla ricerca di un Cda, tra cui appunto Gallina possibile papabile, non potesse soddisfare le richieste, tutto sommato anche morigerate (cosa sono 7.000 euro in più l’anno quando a pagare è Pantalone?) vista l’importanza della posta portata in porto con la rielezione.
Solo che, appunto, senza procuratori alla Wanda Nara e con compagni di squadra tipo Antò de Biscia, Mark lo Sfregiato e Beppe Dò coglio coglio – invece di Dybala, Perisic e Santander – strappare una qualsiasi regalia diventa un’impresa.
Il desiderato aumento di 500 euro al mese – più tredicesima, quattordicesima, premio produzione, premio obiettivo centrato, quindicesima e sedicesima – rimane congelato e tutt’altro che incassabile.
A dir no la solita Paola Andreoni (al posto dell’appena delegato Pellegrini), una volta più avvezza di tanti altri a mostrare la faccia cattiva e farsi rispettare.
Come l’altro giorno è toccato alla Andreoni battezzare l’uscita dai ranghi del soldato, ormai inutile, Natalucci… è toccato di nuovo all’ex Presidente del Consiglio imporsi e rimandare indietro, negate, le aspirazioni dell’ex delfino di Latini.
Morale? In poche ore, non più servo sciocco ma utile, Pugnaloni si è liberato di un Natalucci non più presentabile ma valevole 70 voti e di un Gallina, presentabile ma senza grinta, anima sufficiente per incidere e lasciare il segno come piace al nostro immarcescibile Sindaco.
In ogni caso il peso specifico di un Gallina con motore al minimo vale pur sempre 100 voti i quali, sommati a quelli ripudiati con Natalucci fanno già circa 170… qualcuna in più di quanto serviva (150) per vincere.
Il sentiment popolare, ordunque e per quel che vale, vista la facilità di cambiare opinione che gli osimani e gli italiani stanno manifestando in queste ultimissime tornate elettorali, torna a sorridere ad un Latino condiviso da una maggioranza silenziosa e alla finestra.
Nel frattempo altre cambiali elettorali stanno giungendo fatalmente al pettine, come quella per il cognato di Simone Alessio Angeloni, di fatto Presidente della Osimo Servizi, per il quale l’inflessibile Andreoni ha già preannunciato pollice verso: massima responsabilità, massimo rigore. Stipendi immutati.