Una interrogazione di Simoncini scoperchia la fetente gestione delle volte Nerviane e il costo dello scempio: 12.000 euro! Un secondo ed ulteriore lurido intervento sullo spazio monumentale, sventato lo scorso anno, grazie alla prescrizione della Soprintendenza ad effettuare i murales su pannelli rimovibili
“I (lugubri) piccioni di piazza delle Erbe disegnati dal tal giapponese Hiroyasu TSURI, tra l’altro deturpando (irrimediabilmente?) le volte Nerviane del mercato coperto? Avrebbero fatto meno danno se l’aveste scelti per accompagnare la Sagra dei Frascarelli!”.
Giudizi artistici a parte (che spendiamo volentieri a salvaguardia del gusto per la vera bellezza, proprio della maggioranza silenziosa degli osimani), il resto della motivata critica, al sapor del piatto marchigiano per eccellenza, è opera dell’ex Sindaco Stefano SIMONCINI, bravo ad intercettare il malumore dei poveri cittadini costretti, ogni mattina, ad autentici esercizi di abbacinazione pur di non subire uno spettacolo, bontà sua, definito dall’Assessore PELLEGRINI “opera d’arte”; in realtà al limite dell’indecenza creativa.
Dunque i discutibili maxi colombi torraioli, disegnati dall’artista nipponico in stile alato trionfanti – che, ahi noi, da un paio d’anni, dominano il soffitto a cassettoni in corrispondenza dell’entrata dello storico mercato coperto – è finalmente approdato in Consiglio comunale.
A far discutere dei piccioni, per una volta, non il guano che i nostri amici alati, inevitabilmente, depositano più volte al giorno un pò dove capita; a sollevare fiere e motivate critiche, piuttosto, l’ennesima mancanza di rispetto, vero e proprio, dimostrata dall’Amministrazione PUGNALONI verso una importante struttura pubblica, oltretutto vincolata dallo Stato per interesse culturale e purtroppo tutelata dalle Istituzioni solo sulla carta.
Insomma tra SIMONCINI e PELLEGRINI non si è consumato alcun scontro duello artistico sui poveri piccioni di piazza (di gran lunga l’aspetto preponderante della questione, vista la distanza abissale tra i rispettivi concetti di arte) ma il confronto, verbalmente aspro, si è limitato al concetto, pure importante, di legittimità o meno degli spazi consumati in barba alla legge.
L’interrogazione di SIMONCINI, quanto meno, ha avuto il merito di scoperchiare un paio di realtà, sin’ora abilmente celate – ovvero non dette – all’opinione pubblica.
1) il lavoro, costato 12.000 euro (tratti dall’Amministrazione comunale dal capitolo sulle attività collaterali legate alla mostra su Banksy del ’19) è stato reso possibile aggirando abilmente le norme dettate dalla Soprintendenza (che tutela lo stile dei manufatti pubblici con oltre mezzo secolo di anzianità).
Ebbene si è appreso, direttamente dalla ricostruzione degli avvenimenti fatta dall’Assessore PELLEGRINI, che nel maggio di due anni fa, l’Amministrazione comunale, facendo leva sulla necessità del mercato coperto di accedere ad un intervento di ordinaria manuntenzione della volta (opere ovviamente autorizzate) abbia in realtà approfittato del via libera ministeriale per concedere carta bianca all’iniziativa del giapponese TSURI… a sua volta ingaggiato nell’ambito del discutibile festival del PopUp, organizzato in città dall’anconetana Monica CAPUTO della società PopUp studio.
2) nel ’20, l’anno dopo, altri “piccioni” avrebbero dovuto svolazzare all’interno del mercato coperto, ovvero nella parte restante verso l’uscita, con PopUp studio ad affidare questa volta il lavoro all’artista di strada foggiano Agostino IACURCI. Sempre fiancheggiando il dettato artistico caro a PELLEGRINI.
Se tutto questo non è successo di nuovo è perchè il Ministero, messo sull’avviso attraverso un esposto della “fregatura” incassata l’anno prima, questa volta ha dettagliatamente prescritto al Comune di Osimo di utilizzare per eventuali murales, in luogo della copertura in muratura, appositi pannelli rimuovibili.
La condizione posta ha prima portato il Comune alla decisione di soprassedere e spostare l’iniziativa di sei mesi, per poi – parole dell’Assessore PELLEGRINI – rinunciare definitivamente all’intervento di IACURCI e ai nuovi volatili!
A favore della tesi ardite, sostenute dell’Amministrazione, ovvero la convinzione di aver agito facendo il bene e l’interesse della città di Osimo, l’Assessore PELLEGRINI ha quindi portato due testimonianze; la prima è costituita da un articolo di apprezzamento di CORRIERE ADRIATICO mentre il secondo via libera è tutto nella presenza dei piccioni osimani in una pubblicazione per addetti ai lavori spagnoli! Decisamente un pò poco.
Per la cronaca scopriamo come la brutta cosa, firmata per 12.000 euro (pagati dal Comune a Hiroyasu TSURI, in “arte” TWOONE) ha anche un nome, essendo stata denominata dall’autore “New dawn, new day, new life”; inoltre, a beneficio dei più (e chi avrebbe mai potuto immaginarlo?) i piccioni risultano ispirati all’autore dalla natura del Cònero, in particolare dal volo del falco Pellegrino.