Torna il sereno nell’opinione pubblica cittadina, turbata dalla falsa notizia di un episodio rilevante. A subire il furto di pochi monili di scarso valore è così stato l’emporio di Piergiorgio Diamanti, in fase di trasloco
Ristabilito l’ordine pubblico. Sconvolto per qualche ora dalla sconclusionata notizia (secondo alcune testate poco attente) di una rapina ad una oreficeria del centro storico… secondo altre fonti la gioielleria sotto attacco di Corso Mazzini avrebbe addirittura subito un assalto vero e proprio, stile Fort Apache.
Ora però dimenticatevi tutto. Nessun rapinatore si è mai presentato ad Osimo, oltre tutto a notte fonda tra giovedì 2 e venerdì 3 settembre, per svaligiare chissà quale caveau dei suoi preziosi oggetti contenuti; e neanche nessun pellerossa superstite ha mai preso in considerazione l’idea di alleggire il market Casa brillante di corso Mazzini, 4!
E si, perchè dopo aver passato l’intero pomeriggio di venerdì a verificare, come dovrebbe saper fare qualsiasi aspirante cronista di fronte alla prima notizia di carriera, si è subito compreso come nessun assalto, nessuna rapina e neanche un fottutissimo furto di schimbescio ha, per fortuna, mai interessato le gioiellerie osimane!
Tirano un sospiro di sollievo e ringraziano i vari GIULIODORI, LAMPA, SISTI, GRACIOTTI, GABRIELLI e DEL COLLE tutte ascoltate, una per una, dai cronisti di OSIMO OGGI alla ricerca della verità. Persino il negozio COMPRO ORO di via Fuina, sentito per scrupolo, ha negato qualsiasi noia.
Cosa era allora successo? Eppure il comunicato puntualmente emanato dal vice Questore Stefano BORTONE, anche a rileggerlo una decina di volte come ci è toccato fare per eccesso di coscienza, parlava e parla chiaro: colpita una gioielleria del centro storico di Osimo.
Dagli e ridagli, alla fine la fortuna ci ha premiato, non prima di un ultimo passaggio a vuoto presso il bazar di cineserie di piazza Leopardi dove, in effetti, abbiamo trovato di tutto tranne diamanti, zirconi, oro e argento. Solo tanta… mirra ma, tra la clientela, anche la dritta giusta.
Dritta che si è in effetti materializzata al 4 del corso, in pratica all’imboccatura della “vasca” un tempo cara anni osimani dell’altro millennio, esattamente sulla porta del negozio, stile acqua e sapone, amministrato dall’amico Piergiorgio DIAMANTI; negozio il cui nome, in effetti, potrebbe avrebbe tratto in inganno i poliziotti osimani: Casa brillante!
Solo che a luccicare non erano, nella fattispecie, oggetti preziosi, metalli, pietre, ori o gioielli ma pavimenti, tavoli e piatti! Qualche piccola differenza, obiettivamente.
Senonchè i ladruncoli, una coppia di fidanzati 20enni, lei osimana e palo della coppia ladruncola, lui originario nordafricano ed esecutore del raid, una volta forzata la porta e vistisi di fronte catenine, anellini e girocolli simil oro hanno pensato bene di mutare la ragione sociale del colpo lasciando sul bancone scope, saponi e deodoranti per portare via qualcosa che ritenevamo ben più prezioso!
Mal gliene incolse! Portati a valutare dai soliti Compro Oro (sempre disponibili a rischiare una accusa di ricettazione pur di fare un affare), gli oggetti sottratti sono stati catalogati, ufficialmente, come bigiotteria! Talmente bigiotteria e senza valore che la coppia di giovani amanti, per non farsi sangue amaro, ha preferito abbandonare e gettar via pur di non vederla più di torno. Spicciati pochi biglietti da 100 per i pezzi più preziosi, in mano ai fidanzatini è così rimasto il grosso del malloppo, roba oggettivamente brutta e senza mercato, che in compenso, è valsa loro l’incolpazione completa del furto.
Quando l’altro giorno i poliziotti – 45 giorni dopo i fatti e bussando alla porta all’alba come si usa fare, si son fatti vivi in casa (dei genitori di ciascuno, dove lui e lei vivono) la sorpresa del resto della famiglia è stata grande. Da qualche parte, nelle camerette di ciascun amante, sono spuntati fuori gli oggetti, un tempo preziosi se costituiti da oro o almeno argento, ma oggi ormai invendibili per antichità e bruttezza oggettiva!
A portare i poliziotti a bussare ai campanelli giusti han pensato, involontariamente, gli stessi ragazzi che hanno affrontato il colpo armati di mascherina anti Covid d’ordinanza e un mini cappuccio stile “passa collina”, non sufficiente, essendo mini, a celare la parte più importante del volto: gli occhi. Celare a chi? Celare alle innumerevoli telecamere – pubbliche e private – che, anche i bambini piccoli, sanno non mancare in quasi tutta Osimo. Figuriamoci lungo il Corso!
Riepilogando occorre precisare come il negozio Casa brillante, al momento del furto, stava traslocando dal numero 4 al vicinissimo numero 20 di Corso Mazzini; operazione che potrebbe aver indotto i due osimani a pensare ad una minore difesa del tutto.
In effetti per entrare nell’emporio di casalinghi, un tempo regno di “Varichina” ORTINI, al ragazzo è bastata una semplice spallata; neanche troppo decisa. Nessun impianto di allarme, ovviamente, era stato posto a guardia dei detersivi e lavapiatti in attesa di trasloco. E poi, in un angolo, c’erano loro, quelle catenine e girocollo così invitanti e brillanti…
Ma come san bene le gazze (ladre) non tutto oro è quel che luccica!
Alla fine della storia restano comunque alcuni perchè: come mai una banale spallata è stata rivenduta all’opinione pubblica osimana addirittura come una rapina o peggio un assalto (tralasciando per carità di Patria quanto di sensazione di pericolo diffuso una notizia del genere trascina comunque con se).
Ma soprattutto, si stanno già chiedendo gli osimani, come è possibile pettinare la notizia con tanta fantasia e dovizia di particolari… inesistenti?
Che a condurre le indagini e ad operare sia stata, anche stavolta, la stessa pattuglia impegnata a luglio a Campocavallo in un inesistente intervento salva vita di un condominio mai a rischio incendio?