𝐏𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐢𝐥 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐨𝐭𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐚𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐢 – 𝐨𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐡𝐞𝐝𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐢𝐭𝐭à 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐭𝐚𝐫𝐠𝐡𝐞 𝐚𝐮𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐨 – 𝐡𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐨 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐨. 𝐏𝐞𝐜𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐛𝐨𝐭𝐭𝐢𝐧𝐨, 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐞𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐝𝐮𝐫𝐚, 𝐬𝐢𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐢𝐦𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐭𝐨𝐥𝐚𝐦𝐞. 𝐎𝐬𝐢𝐦𝐨, 𝐜𝐨𝐧 𝟏𝟑𝟏 𝐭𝐞𝐥𝐞𝐜𝐚𝐦𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭à 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐚𝐝 𝐚𝐯𝐯𝐚𝐥𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐜𝐧𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐚𝐝 𝐚𝐥𝐠𝐨𝐫𝐢𝐭𝐦𝐢
Zingari alla caccia di scatolette di tonno! Il sistema operativo denominato ROC (riconoscimento ottico dei caratteri, ovvero un programma in grado di leggere, catalogare, interpretare e fare molto altro con le targhe delle nostre auto, attraverso un banale algoritmo) ha dunque brillantemente avuto il battesimo del fuoco.
Licenziato da appena tre settimane dalla Prefettura (che grazie alle 131 telecamere già attive sul territorio ha scelto Osimo quale città capofila provinciale del progetto di videosorveglianza), il Grande Fratello avrebbe obiettivamente meritato un episodio di cronaca meno banale.
Peccato, però, come si insegna in Redazione, che le notizie non si possano scegliere! E’ così toccato a tre poveracci, zingari senza patria e senza meta, collaudare definitivamente la bontà del programma ROC, inaugurando di fatto un modo nuovo di controllare il territorio.
Un programma, pressochè infallibile e a basso costo che, nel tempo, man mano immagazzinerà nuovi e ulteriori dati, sarà davvero in grado di fornire, a Carabinieri e Polizia, utilissime informazioni in tempo praticamente reale.
Esempio pratico: quanti pregiudicati non osimani sono passati in città nelle ultime 24 ore? Pochi istanti e ROC fornirà alle Forze dell’ordine una risposta precisa e documentata.
E volendo essere più precisi? Quanti zingari, tra i volti già noti, si sono trovati a passare per Osimo e per quali strade? Un attimo ancora e un clic darà via libera ad un preciso elaborato in grado di sputare sulla scrivania documenti a raffica con interessanti risposte!
Se poi, a questo punto, volessimo toglierci lo sfizio di verificare se, per caso, il veicolo in questione si trova, magari, ancora ad Osimo e chiedere persino dove… nulla di più facile. Si continua la ricerca e l’applicazione svela l’arcano in un battibaleno: “Il furgone che stai cercando si trova, in questo momento, presso il supermercato Eurospin; due ore fa, se ti interessa, si è fermato presso il supermercato Si con te…”.
Troppo facile, a questo punto, il compito dei Carabinieri che effettivamente avevano avuto notizia di un paio di piccoli furti in supermercati di Jesi e di Moie. Vuoi vedere che? In effetti alla pattuglia del Norm accorsa nel parcheggio dell’Eurospin, è risultato sin troppo semplice ritrovare il furgone letto e segnalato dal ROC. Con i tre poveracci (una rumena 60enne e due italiani di 20 e 60 anni, tutti nomadi con base a Fabriano) intenti ad uscire dal supermercato con un quantitativo record di scatolame – tonno, alici, piselli e fagioli – appena sottratto. Tutta da rivendere sotto costo per tirar su, insieme alla merce rubata altrove e ritrovata nel furgone, appena qualche biglietto da 100 euro.
Insomma, non parlassimo pur sempre di furto, da condannare a prescindere, sarebbe stato più giusto, visto come i tre erano messi, regalar qualche altro prodotto mangereccio, piuttosto che…
Dura lex, sed lex. Il trio è stato regolarmente denunciato e le scatolette di tonno, una volta restituite ai quattro supermercati legittimi proprietari, finite di nuovo sugli scaffali, in attesi di acquirenti più onesti.
Resta, significativa, l’alba di un nuovo giorno per la sicurezza degli osimani. L’importante è che i malviventi forestieri, dai più piccoli a quelli in grado di procurare problemi, ne prendano rapidamente atto e attivino tra loro il passa parola. Evitare Osimo.
In alternativa utilizzare un’auto pulita. O andare a piedi! Fintanto che, speriamo mai, un nuovo ROC non sarà in grado di leggere in fronte… anche i nostri pensieri.