𝗜𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗚𝗮𝗯𝗶𝗯𝗯𝗼-𝗯𝗶𝘀, 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲 𝗽𝗮𝗹𝗲𝘀𝘁𝗿𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗼𝘁𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝘃𝗮𝗿𝗶 𝗧𝗿𝗶𝗯𝘂𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗼𝘇𝘇𝗶𝗻𝗮 𝗱𝗶 (𝗶𝗻𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶?) 𝗱𝗲𝗰𝗿𝗲𝘁𝗶 𝗶𝗻𝗴𝗶𝘂𝗻𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝘀𝗮𝗿𝗰𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗶 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶 𝘀𝘂𝗯𝗶𝘁𝗶. 𝗔𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲 𝗽𝗿𝗲𝗳𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗽𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗮𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗹𝗮𝘀𝘀 𝗮𝗰𝘁𝗶𝗼𝗻 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝗻𝗴𝗮 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗽𝗽𝗶𝗮 – 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝗩𝗮𝗿𝗮𝗻𝗼 𝗺𝗮 𝗼𝘀𝗶𝗺𝗮𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 (𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗗𝗨𝗖𝗔 𝗱𝗶 𝗖𝗮𝘀𝗲𝗻𝘂𝗼𝘃𝗲) 𝗲 𝗗𝗶𝗮𝗻𝗮 𝗛𝗘𝗧𝗖𝗛𝗘𝗟 (𝗶𝘁𝗮𝗹𝗼-𝘁𝗲𝗱𝗲𝘀𝗰𝗮) – 𝗱𝗶 𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀
Si allarga alla Spagna e acquista un profilo internazionale il fallimento milionario della Bear Fitness di Camerano, al centro dell’inchiesta di Striscia la notizia del mese scorso.
Insolvenza contrattuale o truffa, sta di fatto che anche una palestra di Bilbao, la Kia Kaha, ha contattato la Redazione di OSIMO OGGI BLOG per saperne di più dei numerosi casi italiani di insolvenza patiti; la palestra basca, gestita dal signor Iker LARAUDOGOITIA, lamenta non a caso un pagamento avvenuto da tempo per 40.000 euro, in cambio del nulla ricevuto.
Questo il messaggio ieri, via mail: “Siamo riusciti a trovare, grazie ad OSIMO OGGI BLOG, le ultime notizie sull’azienda Bear Fitness: Purtroppo anche noi siamo stati ingannati per un valore di 40.000 euro; e con noi anche più aziende spagnole.
Sarebbe possibile ottenere maggiori informazioni su questo caso? Magari attraverso le aziende italiane rimaste coinvolte? O magari potete indicarci qualche strada per tentare di recuperare qualcosa dei soldi sottratti? Sperando di conoscere buone notizie, vi auguriamo il meglio. Firmato Iker LARAUDOGOITIA”.
Abbiamo fatto sapere alla Kia Kaha della situazione in corso con Mediaset e della possibilità che il Gabibbo o qualche altro inviato possa tornare a San Biagio, presso la palestra Auximum Academy gestita da Alessandro DUCA e dalla compagna Diana HETCHEL, nel tempo titolari delle peripezie contabili della Bear Fitness e delle varie altre denominazioni fiscali, nel tentativo di porre con le spalle al muro l’osimano e l’italo-tedesca.
Truffa milionaria (come molti indizi lascerebbero intendere) o insolvenza contrattuale moltiplicata per decine e decine e decine di casi italiani e ora anche internazionali?
Solo la magistratura, penale e/o civile o entrambe, potranno chiarirlo; con i tempi della giustizia italiana, notoriamente elefantiaci. Al riguardo segnaliamo che almeno una dozzina di aziende del Torinese, truffate o incastrate nel fallimento della Bear Fitness, hanno chiesto e ottenuto da vari Tribunali altrettanti decreti ingiuntivi nei confronti dell’ex azienda fallita di Camerano, nella speranza di ottenere qualcosa di quanto anticipato a vuoto, anni fa, per forniture mancate.
Altre aziende, invece della via civile, hanno invece scelto la strada penale, denunciando l’accaduto come una scelta tutt’altro che fortuita ma deliberata dalla coppia osimana. Al riguardo si valuterebbe anche la possibilità di unificare il tutto attraverso un unico procedimento, denominato class action, ovvero una azione collettiva da parte di singoli gruppi di consumatori, vittime di raggiri, soprusi, disservizi, al fine di ottenere dalla giustizia il beneficio di un risarcimento per i danni materiali e morali subiti.
Al di la di tutto e delle strade intraprese – civili o penali o entrambe – appare difficile che la vicenda possa concludersi con un lieto fine.
Quandanche, infatti, dovesse rispondere a verità l’intento professato a Striscia la notizia da Alessandro DUCA di voler rifondere la clientela dei danni subiti… è stato lo stesso DUCA a mettere le mani bene in avanti specificando di non farsi illusioni non sapendo come questa operazione di indennizzo potrà essere iniziata e men che meno attraverso quali mezzi finanziari”.
Oltretutto, visto che guai non vengono mai soli, si preannunciano già all’orizzonte l’accampare dei diritti di altre imprese ginniche francesi, inglesi e tedesche… tutte rimaste vittima dello stesso procedimento commerciale: prima i soldi e poi niente!