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𝗔𝗽𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗹𝗮𝗽𝗶𝗱𝗲 𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹 “𝗿𝗶𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼 𝗲𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝘂𝗱” 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗮𝗴𝗼̀ 𝗰𝗼𝗻 𝟰𝟮𝟱, 𝘁𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗲𝗱𝘂𝘁𝗶, 𝗳𝗲𝗿𝗶𝘁𝗶 𝗲 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗲𝗿𝘀𝗶, 𝗶 𝗱𝗶𝗲𝗰𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝘃𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹’𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮𝗻𝘁𝗲 𝘁𝗲𝗱𝗲𝘀𝗰𝗼. 𝗖𝗼𝗺𝗯𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗼𝗻𝗼 𝗲𝗿𝗼𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲… 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗻𝗰𝗮𝗹𝘇𝗼, 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘀𝘂𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗲𝗻𝗼 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝟮𝟬𝟬 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗶, 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗙𝗶𝗹𝗼𝘁𝘁𝗿𝗮𝗻𝗼

(da Youtube la banda congedati del Nembo)

In ricordo dell’eccidio del 30 giugno 1944 di dieci innocenti cittadini filottranesi, prelevati nelle proprie case da un manipolo di circa 20 SS tedesche, comandate da un Tenente alla ricerca di dieci uomini a caso da fucilare; quale ammonimento alla popolazione filottranese circa la parte con cui stare in vista dell’imminente battaglia – 1° luglio, 9 luglio – combattuta per liberare la risalita alleata verso il porto di Ancona.

Un parà della Nembo sorregge col Sindaco Luca PAOLOROSSI una lapide posta in ricordo degli 80 anni trascorsi

Armando FALAPPA (muratore), Aniello BONTEMPI (muratore), Armando ARMILLEI (pittore), Domenico MANTINI (sarto), Ovidio GIULIODORI (facchino), Luigi FUSCO (terrazziere), Giuseppe BOTTEGONI (muratore), Giocondo MENGARELLI (straccivendolo), Pietro TAVOLONI (fruttivendolo) ed Eraldo GIULIODORI (fattorino postale).

Senza alcuna dichiarazione di accusa i dieci martiri vennero sequestrati e condotti al foro Boario per l’esecuzione di massa, di ammonimento alla popolazione, in vista della battaglia imminente… la Battaglia di Filottrano, ricordata ieri, a 80 anni dai gloriosi fatti d’arme che nel rinato esercito del Sud, dopo la sciagura dell’8 settembre, trovò la consacrazione per il riscatto dell’Italia.

PAOLOROSSI mostra ad un reduce una cartina riepilogativa dei luoghi della lunga Battagli per la libertà, dal 1° al 9 luglio 1944

Protagonisti, ieri come allora, luglio ’44-liglio ’24, del duro scontro sull’occupante tedesco, furono i parà del 183° e 184° reggimento “Nembo” che pagarono con la vita la riconquista della libertà, insieme alle truppe alleate polacche e inglese, per 425 volte tra morti, feriti e dispersi.

Autorità civili e militari presenti in piazza a Filottrano, da dx il Presidente dell’Assemblea regionale Dino LATINI

In ricordo del valore e dell’eroismo dimostrati nella battaglia per la liberazione di Ancona e delle nostre contrade (tra le più significative combattute sotto la linea Gotica di occupazione, subito dopo quella di Cassino) ieri pomeriggio Filottrano ha ospitato, come ogni anno, una rappresentanza della Nembo, il cosiddetto “cuore di rincalzo” che consenti a tanti giovani di allora di unirsi al nucleo parà e scegliere le armi per puro amor di Patria!

Non a caso celebre di quei giorni, in un cimitero improvvisato con 185 militari caduti, fu la frase scritta da un anonimo: “Curate i nostri morti, sono morti per voi”.

Il palco degli oratori allestito a Filottrano per la consueta cerimonia annuale, a ricordo quest’anno, degli 80 anni trascorsi.

Una emozione forte, da lacrime agli occhi, quella di ieri vissuta a Filottrano con tante gente a seguire il ricordo di quei giorni solo apparentemente lontani.

Con Luca PAOLOROSSI per la prima volta presente alla rievocazione con tanto di fascia Tricolore, la cerimonia è proseguita con l’apposizione di una lapide di marmo con su scritto:

“In ricordo di tutti i civili e i militari che, guidati da amor di Patria, senso dell’onore e coraggio, hanno sacrificato la propria vita per l’Italia.

Luca PAOLOROSSI sull’attenti, attorniato dai militari della Nembo

A dimostrazione tangibile di altruismo e spirito di servizio senza uguali nel difendere i valori e la libertà del nostro Paese. Ora e sempre… Nembo!.

Presente per la Regione Marche il Presidente Dino LATINI e rappresentanze militari delle varie Armi, l’appuntamento per gli 80 anni della Battaglia è scorso via rapido, suscitando in ognuno emozioni e ricordi personali.

La Torre dell’acquedotto filottranese con la ritrovata, dopo 5 anni, bandiera Tricolore

Il prossimo anno, per l’81° anniversario e maggior tempo a disposizione dell’Amministrazione PAOLOROSSI per una rievocazione più degna, si spera di organizzare l’appuntamento della prima decade di luglio in maniera ancor più degna, prevedendo magari il lancio su Filottrano dei paracadutisti dell’attuale 183° e 184° reggimento Nembo con rispettiva bandiera di guerra e la festosa presenza della banda congedati del Nembo.

Le bandiere italiana, europea e filottranese garriscono al vento

Auspicabile anche, per Filottrano tutta, che PAOLOROSSI riesca del miracolo di ridare nuova “visibilità” ad un avvenimento che meriterebbe ben altra eco rispetto alle sbiadite cronache locali, neanche puntuali, che narrano senza pathos dell’amor patrio filottranese come un ricordo confinato agli anziani e a quanti ne patirono le conseguenze con la vita.

W Filottrano, W l’Italia!

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