𝗘𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗲𝘅 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲, 𝗹𝘂𝗰𝗶𝗱𝗮 𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗿𝗶𝘀𝗶 𝗱𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗱, 𝘀𝗶𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗚𝗹𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗔𝗻𝗱𝗿𝗲𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝗣𝗲𝗹𝗹𝗲𝗴𝗿𝗶𝗻𝗶. 𝗜𝗹 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗗𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝗿𝗮̀ 𝗹’𝗲𝘀𝗰𝗮𝗺𝗼𝘁𝗮𝗴𝗲 𝗮𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲𝗳𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗱’𝗔𝗹𝗽𝗼𝗻𝗲 (𝗩𝗲𝗿𝗼𝗻𝗮) 𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗲 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗧𝗮𝗿 𝗱𝗲𝗹 𝗩𝗲𝗻𝗲𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮 𝗿𝗶𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝘂𝗻 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗰𝗿𝗲𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝟭𝟵𝟭𝟱. 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗮𝗻𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝘁𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝗮𝗹 𝗧𝗮𝗿 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲, 𝗮𝗹 𝗣𝗿𝗲𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗢𝗿𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗲 𝗶𝗻 𝗣𝗿𝗼𝗰𝘂𝗿𝗮. “𝗦𝘂𝗹𝗹𝗲 𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝘁𝗿𝗮𝗻𝘀𝗶𝗴𝗲, 𝗣𝗶𝗿𝗮𝗻𝗶 𝘀𝗶 𝗱𝗶𝗺𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗲 𝗿𝗶𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗮𝗹 𝟮𝟬𝟮𝟰!”
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Ennesima conferenza stampa del Pd, post farsa comunale. Stavolta però il partito Democratico e alleati di Sinistra sembrano fare sul serio, dichiarando guerra vera all’Amministrazione despota del Sindaco Francesco PIRANI.
Michela GLORIO:
“Ci troviamo questa sera a fare l’ennesima conferenza stampa, molto molto amareggiati ed anche profondamente delusi da quello che è successo in Consiglio comunale.
Ancora una volta la maggioranza non aveva i numeri per poter procedere; ancora una volta una parte della maggioranza, non presentandosi, ha fatto si che non ci fosse il numero legale… ma purtroppo si è deciso un fatto alternativo.
Ossia il Sindaco, il Presidente del Consiglio comunale e il Segretario comunale (D’ANGELO, NdR.), hanno deciso di andare avanti lo stesso, nonostante non avevano i numeri, appellandosi ad una sentenza di un piccolo comune del Veneto – Monteforte d’Alpone (Verona), NdR. – in cui si diceva che con quattro Consiglieri comunali poteva comunque essere garantito il numero legale e poteva essere convocato in seconda convocazione.
Questi sono elementi un pò tecnici, non mi voglio troppo addentrare… ma pensate voi come può un Consiglio comunale del Comune di Osimo, una città di 35.000 abitanti, legiferare, deliberare e andare avanti con quattro Consiglieri comunali!
Questo è veramente scandaloso. Non è scritto da nessuna parte. Hanno non rispettato tutti i regolamenti, le leggi nazionali, il regolamento comunale, in barba a tutto se ne sono fregati e hanno deciso di andare avanti lo stesso… hanno fatto le surroghe, le tanto aspettate surroghe, per fare entrare i tre Consiglieri dimissionari, ovvero i sostituti dei tre Consiglieri dimissionari, e poi hanno di nuovo sospeso il Consiglio comunale.
Proprio perché, non avendo i numeri, non potevano approvare le linee programmatiche e non potevano approvare tutte le delibere conseguenti.
Noi riteniamo davvero un fatto gravissimo questo non rispetto del Regolamento; non l’hanno rispettato il 6 agosto (quando abbiamo chiesto la verifica del numero legale e non c’è stata accordata andando contro il Regolamento comunale; non l’hanno rispettato oggi. Non solo non hanno rispettato il Regolamento comunale ma si sono appellati ad un Regio decreto del 1915… e appunto sono andati avanti legittimandosi con almeno quattro Consiglieri comunali. Questo è inaccettabile!
Qualcuno deve intervenire. Noi come gruppo di minoranza e come coalizione di Centro-Sinistra faremo di tutto, presso gli organi competenti, per segnalare questa grave irregolarità. Ma qualcuno, davvero, deve intervenire per guardare alla situazione Osimo e per mettere fine a queste grandi scorrettezze.
Solo due giorni fa abbiamo fatto una Conferenza stampa, raccontando appunto che il Consiglio comunale dell’11 settembre era saltato ed io ho detto: PIRANI dimettiti. Nonostante sei una persona corretta, corretta istituzionalmente, ti devi dimettere perché devi prendere atto che non hai più i numeri in Consiglio comunale. Beh, oggi mi sento di rimangiarmi questa cosa. Purtroppo PIRANI non sei stato corretto istituzionalmente, hai fatto una cosa molto molto grave e di questo i cittadini devono prenderne atto.
La non correttezza istituzionale e il non rispetto di tutte le leggi, nazionali e dei Regolamenti, in barba a tutto pensate dir poter andare avanti. Pensate di avere sempre la verità dalla parte vostra e non vi sentite di rispettare nessuno.
La politica è servizio. Il vostro atteggiamento arrogante deve essere stoppato; stoppato il prima possibile.
Scusate ma stasera sono davvero un pò amareggiata e arrabbiata. Lascerei la parola a Mauro PELLEGRINI che tecnicamente ci spiega, appunto, cosa è successo questa sera… per fare tutti gli esposti e i ricorsi in tutti gli organi compenti, dal Tar al Prefetto, alla Procura della Repubblica, a tutti gli organi che garantiscono la democraticità e legittimità di questo Paese”.
Parola al Consigliere Mauro PELLEGRINI:
“Grazie ma per stemperare un pò potremmo dire, a chi ci ascolta da casa, per capire quello che è successo… il titolo ce lo da SIMONCINI. Quindi il titolo di questa Conferenza stampa potrebbe essere: “Ammò so cazzi tuoi!” Il famoso fuori onda che il nostro esimio signor Presidente del Consiglio comunale Stefano SIMONCINI, il cui galateo istituzionale è noto… che vuoi dire… si è rivolto, non accorgendosi che i microfoni erano accesi… si è rivolto così al Segretario comunale!
Chiaramente in tono ridanciano… però questo da la misura. La misura, diciamo, della leggerezza con cui questi signori, che rappresentano, oggi, le Istituzioni, hanno fatto una grave violazione di legge.
Ora spieghiamo e ricapitoliamo brevemente i fatti. Diceva prima la Consigliera GLORIO: veniamo dal 22 agosto e dall’11 settembre con due sedute andate a vuoto per mancanza del numero legale.
Andata vuoto la famosa seduta dell’11 settembre, il Presidente del Consiglio comunale, riconvoca d’urgenza il Consiglio comunale con lo stesso ordine del giorno della seduta precedente dell’11 settembre.
Si apre il Consiglio comunale con l’appello, alle ore 19: Consiglieri presenti numero nove. Quindi anche in questo caso non c’è il numero legale previsto dal nostro regolamento comunale che è di 13 Consiglieri. Ovviamente ricordo a chi è a casa che per fare 13 Consiglieri occorrono tutti i Consiglieri della maggioranza, compresi anche, diciamo, il gruppo dei quattro che fa riferimento alle Liste civiche originali.
Detto questo, ci saremmo tutti aspettati che SIMONCINI ci avesse detto… prendo atto che non c’è il numero legale… dichiaro sciolta la seduta. E invece il colpo di scena!
Il colpo di scena, qua, alla fine, per usare una similitudine delle grida Manzoniane…gli uffici del Comune tirano fuori il Decreto del 1915.
Siamo poco dopo lo scoppio della I Guerra mondiale, i fatti di Sarajevo sono del giugno del ’14— è il Testo unico dell’epoca che regge l’ordinamento dei Comuni e delle Province… e questo articolo 125 del 1915 dice come avviene la convocazione dei Consigli comunali, cosa è richiesto per la prima seduta e ci dice che per la seconda seduta… cioè qualora il Consiglio comunale si convochi in seconda convocazione, dice il Regio decreto del 1915, che bastano quattro consiglieri comunali.
Ora, per fare un pò di folklore, pochi anni dopo, con un altro Regio decreto, il legislatore dirà che, per quelli che, quelli che erano in guerra, non dovevano essere computati tra gli assenti.
Questo per dare il senso, per ridere un pò, per dare il senso della ridicolaggine dell’operazione che è stata fatta.
Ora però ovviamente… c’è stato dato un parere di cui è stata dato un parere giuridico di cui ci è stata data lettura e in cui si è citato un vecchio decreto e si è citata una sentenza del Tar veneto del 2016; quindi apparentemente, verrebbe da dire, è tutto in regola. No? Invece non è in regola assolutamente nulla.
Ma spieghiamo bene questa cosa. In molti Comuni, poiché su questo c’è una libertà di ogni singolo Comune nel disciplinare la materia, per i paletti che da la legislazione Statale, in cui il Comune disciplina il numero legale della prima convocazione e può… può, ma non è obbligato a farlo, può anche deliberare il Regolamento del Consiglio comunale, anche una eventuale seconda convocazione.
A che cosa serve? Qual è la differenza tra la prima e la seconda convocazione? La differenza è che, mentre nella prima convocazione è richiesto un quorum più alto, generalmente, di solito, la metà più uno dei Consiglieri assegnati (quindi nel nostro caso di Osimo è di 13 Consiglieri comunali), a volte ci sono Comuni che prevedono una seconda convocazione.
Questo che cosa comporta? Comporta l’abbassamento del quorum. E così era il caso del buon Comune veneto di Monteforte d’Alpone (Verona) – patria del vino Soave, circa 9.000 abitanti, NdR. – un nome che gli osimani dovranno ricordare.
Perché, cosa aveva fatto questo Comune? Questo Comune aveva un regolamento in cui prevedeva una prima convocazione e una adunanza in seconda convocazione. Così come in tanti altri Comuni italiani.
Solamente che, non aveva disciplinato il regolamento del Consiglio comunale di quel Comune, quale fosse il quorum previsto per la seconda convocazione.
Allora per non farla lunga, cosa dice la sentenza? (del Tar veneto, NdR:). Dice che, visto il regolamento del Consiglio comunale di Monteforte d’Alpone, che prevede la seconda convocazione ma che non ha previsto qual è il numero legale richiesto dalla seconda convocazione… siccome non l’ha previsto… allora si può applicare il Regio decreto del 1915 che dice, appunto va a quattro Consiglieri comunali.
Ora che cosa c’entra questa sentenza con il caso di Osimo? Anche perché è vero che il Testo unico per gli Enti locali, Tuel, quello del 2000, il testo che disciplina le funzioni dei Comuni d’Italia, richiama tra le norme transitorie questo Regio decreto del ’15 ma…lo richiama fino a quando le città non hanno i propri regolamenti e i propri Statuti al Testo unico degli Enti locali che è del 2000.
Ora, se uno si va a leggere il nostro regolamento, vede che dal 2000 in poi è stato modificato almeno dieci volte… l’ultima volta nel 2022.
Quindi, perbacco, certo che il nostro regolamento si è adeguato al testo unico degli Enti locali; il fatto che il Comune di Osimo, con lo Statuto e il regolamento, non preveda una seconda convocazione… questo non significa niente perché è una libera scelta dell’Ente locale.
E quindi non si applica nel nostro caso, non si applica assolutamente, questa regola del Regio decreto. E soprattutto, lo ripeto, perché da noi non c’è la seconda convocazione! Quindi, con un misto di… non voglio commentare, citando un pezzo qua di Regio decreto, citando e prendendo un pezzo della sentenza (sempre quella 2016 del Tar Veneto, NdR.) si è costruita una regola che non esiste!
Allora, seguendo il loro ragionamento, cosa ancora più grave, che cosa è stato detto? Si è vero che non c’è, nel nostro regolamento, per il Consiglio comunale la seconda convocazione… però che cosa si è detto…siccome la convocazione di oggi aveva lo stesso ordine del giorno di quella scorsa dell’11 settembre… allora il nostro Segretario comunale (D’ANGELO, ricordate questo nome per il futuro, NdR.) ne ha dedotto – o chi per lui ha preso questo parere – ne ha dedotto che questa era una seconda convocazione. Ma questa cosa è però completamente sbagliata!
Quindi? Quindi, al di la della politica, ci sono le regole. E sulle regole del gioco non si transige. E siccome sono state violate andremo avanti con tutti i ricorsi e le azioni legali del caso”.
Paola ANDREONI:
“Devo dire che in 20 anni di attività amministrativa non ho visto mai una cosa di questo genere. Una scorrettezza e una forzatura come quella che abbiamo assistito questa sera.
Noi abbiamo ricevuto la convocazione, una convocazione l’11 settembre, con un ordine del giorno e quella seduta non si è potuta tenere per mancanza del numero legale, imputabile principalmente alla maggioranza e ad un gruppo di maggioranza che non si è presentato.
Poi abbiamo ricevuto una nuova convocazione, in via d’urgenza, come una vera e propria forzatura. Gli atti, d’altronde, lo dimostrano. Oggi noi siamo stati convocati non come seconda convocazione ma come convocazione di urgenza.
Tutta questa forzatura è stata fatta perché sono state effettuate le surroghe dei tre Consiglieri che si erano dimessi, avendo preso incarichi esterni al Consiglio comunale; e comunque la maggioranza, senza i quattro del gruppo che fa parte delle Liste civiche da sempre… il Sindaco PIRANI non ce l’ha.
Tanto è vero che questa sera, appena fatte le surroghe, il Consiglio comunale è stato sospeso!
Allora la domanda è? Forse, se avessero deliberato con 12 Consiglieri, le delibere non sarebbero state valide? Non sarebbero state legittime? E nei prossimi Consigli comunali che cosa ci dobbiamo aspettare? Che forse il gruppo delle Liste civiche da sempre, adesso che sono state fatte le surroghe, prenderà la decisione di partecipare ai lavori del Consiglio?
E’ questo quello che spera il Sindaco? Avevano forse solo bisogno solo di fare le surroghe per convincersi di venire al Consiglio comunale? Staremo a vedere.
Certo è che le scorrettezze che sono state attuate ci fanno preoccupare per quello che può essere il futuro di questa Amministrazione, capace veramente di andare avanti a qualsiasi costo, rinnegando quelle che sono le regole democratiche della nostra città”.
Simone PUGNALONI:
“Non pensavo mai che al Mollificio PIRANI fosse scomparsa la molla più importante, quella della correttezza istituzionale. Forse è stata sostituita, dopo 11 anni, quando ha deciso di scendere di nuovo in campo con la Destra arrogante, con l’entrata in campo della molla del potere.
Stasera la abbiamo vista. E’ stata esercitata in maniera viziata, non rispettando le regole, non rispettando la legge.
Faremo tutti i nostri passi, a costo di fare una insurrezione popolare come si faceva un tempo… visto che l’abbiamo citato il Regio decreto. Abbiamo proprio bisogno di restituire agli Osimani quella che è la democrazia, non il potere forte che surroga senza il rispetto per il Regolamento comunale, senza il rispetto per lo Statuto comunale, senza rispetto per gli Enti locali… e che va indietro nel tempo pur di surrogare i tre Consiglieri perché sanno di non avere i numeri e sanno che devono andare a casa!
Si devono dimettere! Si dimettano subito perché stasera PIRANI ha fatto scomparire, tra i suoi prodotti, al Mollificio PIRANI, proprio la molla della correttezza istituzionale”.
Michela GLORIO, chiosa finale:
“Grazie a tutti i colleghi. Osimo stasera è ritornata al 1915… cerchiamo tutti insieme di ritornare al presente e guardare al futuro mandando tutti insieme, a casa, l’Amministrazione del Sindaco Francesco PIRANI”.