𝗜𝗻 𝗿𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮̀ 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝘃𝗮 𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝗿𝗹𝗮 𝗶𝗹 𝗧𝗮𝗿 𝗮𝗱 𝗼𝗿𝗲, 𝗮𝗹 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝘃𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱𝗶̀, 𝗽𝗲𝗿 𝗲𝘃𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮𝗿𝗴𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝘀𝗼-𝗢𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗹 𝗣𝗿𝗼𝘃𝗶𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗔𝗻𝗰𝗼𝗻𝗮, 𝗶 𝗰𝘂𝗶 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗶 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶 (𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗶 𝗲 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝟰𝟳 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶, 𝗲𝘀𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶 𝗹𝗮 𝗠𝗮𝗿𝘁𝗶𝗻𝗶, 𝗠𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝘇𝘇𝗶 𝗲 𝗦𝗮𝗹𝗹𝘂𝘀𝘁𝗶𝗼) 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗲𝘀𝗶 𝗮𝗹 𝘃𝗼𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮
E sul Regio Decreto 1915 il Sindaco Francesco PIRANI, non avendo in buona sostanza nulla da perdere, si fa sempre più temerario; sfidato il Senato della Repubblica e financo il tutore dell’ordine pubblico per eccellenza Matteo PIANTEDOSI, Ministro dell’Interno.
Di più: PIRANI, nuovo padre-padrone (senza voti) butta dalla finestra anche 11.494.95 euro dei cittadini osimani, cifretta non di poco conto se di fatto regalata ad un avvocato per una causa apparentemente stra persa (nel caso l’amministrativo Daniele DISCEPOLO di Ancona); avvocato che tace, acconsente e ringrazia per l’incarico ricevuto di resistere avanti al Tar.
Causa per la cui sospensiva di validità il Tribunale amministrativo, avanzata dal partito Democratico, dovrebbe pronunciarsi (è negli auguri) già domani o al più tardi venerdì in modo da consentire (o non consentire ai Consiglieri sub judice MIGLIOZZI, MARTINI e SALLUSTIO) la partecipazione al voto di domenica 29 settembre per il rinnovo dell’Amministrazione provinciale.
Inevitabilmente la faccenda 1915, suggerita dall’ex Segretario Alessio Maria D’ANGELO (da oggi sostituito, a tempo pieno, dal più esperto ex Segretario di Chiaravalle Mauro SOPRANZETTI, anconetano, 51 anni) si sta trasformando da locale a provinciale, da provinciale a regionale e da regionale a nazionale… con tutti gli effetti, sin qui solo mediatici, che una simile sortita, basata sul Regio decreto 148 sottoscritto da Antonio SALANDRA il 4 febbraio del 1915, senza poter immaginare che mezzo secolo dopo – il 29 dicembre 1965 – ad Osimo sarebbe nato un certo Francesco PIRANI che, altri 60 anni, quasi, dopo, si sarebbe ancora ricordato dell’esigenza di non sguarnire troppo i Consigli comunale d’Italia con troppi Consiglieri chiamati, il 24 maggio 1915, al fronte contro l’impero asburgico!
Ma cosa dice, di proprio pugno, il Prefetto Saverio ORDINE nel rispondere all’esposto sottoscritto da tutti i partiti di minoranza?
Il Prefetto, da buon napoletano, attento alla forma ma anche alla sostanza, ha girato al Ministro dell’Interno Matteo PIANTEDOSI, responsabile del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali, il proprio parere affidato alla grande prudenza suggerita al Presidente del Consiglio Stefano SIMONCINI.
“Caro SIMONCINI – scrive il Prefetto – a parer mio, che non sono un giudice e non ho particolari poteri in merito, tu stai giocando con il fuoco e rischi seriamente di rimanere col cerino che ti brucia in mano.
Io, al tuo posto non lo farei… anzi… per auto tutelarmi da qualsiasi accidente futuro, rimetterei ogni cosa al proprio posto e soprattutto eviterei di giocare ai soldatini. Insomma non vorrei che diventassero, come dici tu, “cazzi miei…”. Poi fai tu… sei alto e grosso abbastanza per arrivarci con la tua testa, senza bisogno di suggerimenti da Ancona, Roma e neanche Bruxelles.
P.S. Alla Grande guerra, nota come I Guerra mondiale, l’Italia ha alla fine deciso di partecipare, sia pur in ritardo, come ci capita di fare. L’episodio bellico, dopo la Rotta di Caporetto, si è risolto in un successo per i nostri Colori, spintisi ad inseguire un nemico in fuga fin quasi le porte di Vienna!
Da allora il Decreto SALANDRA ha, di fatto, perso ogni interesse pratico essendo i soldati-Consiglieri tornati alla politica, seppur per poco…
Vedi tu cosa fare; non puoi sbagliare!”.
Nel frattempo da piazza del Viminale a piazza Madama il tragitto è certamente breve; fatto a piedi, per evitare il traffico della Capitale, sono meno di due chilometri, esattamente 1.915 metri… ah ridalli!
Al Senato, proprio in queste ore, è stato depositata una interrogazione parlamentare sul caso Osimo-1915, a firma Beppe DE CRISTOFARO (Verdi e Sinistra), Presidente del gruppo misto.
Semplici i due interrogativi posti dal Senatore napoletano, 53 anni, al Ministro PIANTEDOSI: “Caro Ministro, non ravvedi anche tu una violazione della normativa vigente che stabilisce che il Consiglio comunale non può deliberare su alcuno degli argomenti iscritti all’ordine del giorno se, alla seduta, non interviene almeno la metà dei Consiglieri assegnati al Comune, compreso il Sindaco?
E che qualora i Consiglieri non siano presenti nel numero prescritto (di 13, NdR.), il Presidente del Consiglio comunale debba dichiarare nulla la seduta?”