Pestaggio in piazza la vigilia di Pasqua: si aggrava la posizione di Marco Biondi, 65 anni, titolare dell’impresa di pompe funebri NAOF, attiva da 39 anni in via Chiaravallese, 5.
A rendere meno agevole per la difesa, il quadro probatorio della vicenda (gravata di suo da un referto sanitario di 30 giorni che rende automatico il perseguimento del reato) la doppia circostanza che vedrà sia la parte lesa Fabio Baiocco, 65 anni, da 36 anni addetto alle pubbliche affissioni, che Astea SpA – responsabile del servizio – costituirsi parti civili nell’inevitabile processo per lesioni che si renderà necessario per stabilire la verità dei fatti.
Se infatti non sussistono dubbi circa la dinamica dell’episodio, testimoniato da un paio di sbalorditi passanti e soprattutto dalle immagini catturate dalle telecamere poste a Palazzo comunale, più ingarbugliate – per quanto potranno valere – appaiono le motivazioni che hanno portato allo scontro fisico.
Sembra che proprio a causa dei rispettivi lavori che, nel tempo, hanno posto i due protagonisti a contatto, non corressero ottimi rapporti tra Marco Biondi e Fabio Baiocco, coetanei.
A moltiplicare le occasioni di confronto proprio la norma comunale, ormai vecchia di circa 20 anni, che ha revocato ai titolari di imprese funebri la facoltà di fare da se in fatto di affissioni.
“Quella mattina ho chiesto educatamente conto a Biondi di fare chiarezza su cose che lui dice su di me e su cui non c’è mai stato un vero chiarimento” – ha spiegato Baiocco.
“Senza strepitare o men che meno mettere le mani addosso al signor Biondi. Ma anche senza ottenere risposte. Allora gli ho chiesto conto di quella volta lontana in cui Sindaco e Assessore dell’epoca, dopo insistenze ripetute, dovettero occuparsi del mio lavoro o dell’episodio delle lettere anonime girate in città sul mio conto. Pure su questo non hai nulla da dirmi?”.
Insomma tanta acredine accumulata nel tempo di cui, a torto o a ragione, Baiocco si è sempre e solo sentito vittima; parole, al contrario, rigettate dall’imprenditore che, di certo, quella mattina pre pasquale non immaginava di dover subire tante reiterate richieste di spiegazioni per vicende lontane e indimostrate.
Da qui, proprio dall’insistenza di porsi del Baiocco (ormai prossimo alla pensione prevista per maggio e probabilmente proprio per questo voglioso di chiarire anni di episodi) è partita la spropositata reazione di Biondi, il quale visto l’uomo a portata di pugno, lo ha colpito con un montante giunto a segno sotto la mascella e capace di far traballare a terra l’addetto Astea.
Un pugno discretamente forte che avrebbe dovuto “colpire” anche la coscienza di chi lo ha sferrato e indurlo a soccorrere una controparte colpevole di petulanze fuori misura; nella realtà Biondi, forse in preda ad un attimo di sufficiente presenza a se stesso, ha rincarato la dose assestando a Baiocco due calci ulteriori, ad un “nemico” a terra, fuori condizione di replica.
Un calcio all’altezza della spalla e l’altro del costato, prima che Biondi, tornato in se, abbandonasse la piazza salendo alla guida della propria auto.
Assistito da testimoni-passanti e ricoverato al S.S.Benvenuto e Rocco per le cure del caso, Baiocco è giunto in ospedale più che frastornato.
“Ho subito una aggressione che confermo essere stata vile, oltre che priva di giustificazioni; per tutto il tempo mi sono limitato, con quel signore, a chiedere conto di tante situazioni pregresse riguardanti il mio lavoro e di cui, neanche stavolta, ho avuto soddisfazione.
Poi quel pugno alle spalle e quei due calci con cui ha infierito quando ero già a terra, salvo abbandonarmi in quelle condizioni, con il sangue che colava già dal naso…
In ospedale mi hanno fatto un paio di tac alla testa ed ho ricevuto la visita di un Commissario di Polizia che, nel raccogliere la mia versione del fatto, mi ha informato che la prognosi, superando i 20 giorni, consentiva loro di procedere di ufficio.
Da allora sono passati una decina di giorni e la situazione resta sostanzialmente la stessa che a caldo; anche ora faccio fatica a restare in piedi per più di qualche istante e debbo tornare a stendermi…
Sono amareggiato di questo episodio gratuito di violenza; le conseguenze le lascerò trarre al mio avvocato (Lorenzo Giuliodori, Ndr.) in quanto inevitabile come sia stato io a pagarne esclusivamente le conseguenze”.
Per la cronaca OSIMO OGGI ha contattato più volte anche la controparte NAOF di Marco Biondi, non interessata in questa fase ad intervenire con la propria versione dei fatti… limitandosi a far notare di essere fiducioso come in sede processuale – pena prevista da sei mesi a tre anni, oltre all’eventuale risarcimento del danno quantificato in sede civile – possa saltar fuori un altro tipo di verità.