Regione e Comune hanno perso le tracce de “Il Gatto e la luna”. Atteso per la prima ad Osimo lo scorso ottobre, il film avrebbe dovuto circuitare nelle sale italiane prima del grande salto negli States!
“Il Gatto e la Luna”, scatta l’inchiesta interna alla Regione! Che fine ha fatto il lungometraggio firmato dal Luppolis e prodotto (?) da Milazzo Andreani?
Ma soprattutto, si chiedono, in Regione, che fine hanno fatto i 100.000 euro di contributo concesso?
Due banali domande che l’Assessore in materia Moreno Pieroni ha da qualche giorno posto agli uffici competenti.
Due banali interrogativi a cui, però, i competenti uffici stanno faticando a rispondere, rimpallando da un tavolo all’altro le varie responsabilità di verifica e quant’altro; ad iniziare dalla regolarità della fidejussione che garantisce – o forse dovrebbe garantire soltanto – la Regione Marche in caso di mancata consegna del prodotto artistico concordato.
Eh si perchè se OSIMO OGGI pensa male del progetto fin dal primo ciak (con Pugnaloni investito sul campo dell’inedito ruolo di guest star) anche in via Raffaello Sanzio si inizia a mormorare, sempre meno a bassa voce.
Incassati sulla fiducia i primi 40.000 euro una volta che “Il Gatto e la Luna” si era aggiudicato – ben 8 anni fa – i favori di Marche Film commission (carrozzone pubblico a guida Pd dove parcheggiare politici in attesa di rilancio), la produzione romana, tra uno stop e l’altro, una rinuncia e l’altra dei vari attori protagonisti (su tutti Philippe Leroy), è comunque giunta fino all’estate scorsa e all’annuncio della volta buona.
La nuova produzione di Giuseppe Milazzo Andreani, denominata indipendente (cioè senza legami con Rai o Mediaset) pareva davvero in grado di evitare una brutta figura. Per se stessa, la città, la Regione e tutti.
Sostituito a Ferragosto Leroy con Lo Verso (non sarà la stessa cosa ma non era più tempo di guardare al capello) e soprattutto registrato l’arrivo a Sirolo di Maria Grazia Cucinotta, protagonista femminile del film osimano, tutto sembrava finalmente volgere al meglio.
Lo stesso Milazzo Andreani contattò OSIMO OGGI per invitarci a toccare con mano che tutto era finito bene. Come sempre.
Invitati a farlo, noi toccammo. Salvo restare con i nostri dubbi, senza risposta, costretti dal ruolo indagatore del giornalista a fare la parte del cattivo in commedia.
Da allora, era grosso modo settembre 2019 inoltrato, due solo certezze: la Regione Marche erogò puntualmente i 40.000 restanti del finanaziamento pubblico euroeo (per un totale di 100.000 euro a fondo perduto) e il film venne in qualche modo promesso e ultimato entro la data, già in regime di proroga, di settembre.
Cosa successe oltre quella data non è dato sapere. In via teorica, con la consegna alla Regione della copia numero uno del film montato in versione definitiva, sarebbe dovuto seguire la proiezione ad Osimo in pompa magna-
Una “prima” non esattamente collocabile visto che la città non possiede più gli spazi tecnici una volta detti “cinematografici”; come sappiamo, però, il problema di dove andare per una prima tutta da ammirare (visto che Osimo con le sue strade, i suoi palazzi e i suoi volti era la vera protagonista del film) non si pose mai.
Dopo ottobre giunse novembre. E con Natale e il 2020 fece seguito, in pratica, l’avvento del virus con tutte le sue conseguenze optionals.
Ad Ancona, nel frattempo, alla Film Marche Commission si procedeva ad un doverso cambio di Presidenza e anche in Regione, complice il Covid e l’avvento del lavoro da casa, mutarono le scrivanie di referenze.
Risultato? Allo stato, non solo del film si è persa ogni traccia dei benefattori del contributo; ma anche chi ha erogato ha ora altri incarichi e i nuovi poco sanno. Anzi nulla.
Anche se a fare domande scomode, nel frattempo, non è più OSIMO OGGI ma il richiedente risponde al nome dell’Assessore Pieroni, personaggio che con elezioni imminenti alle porte, meno di tutti appare disponibile ad insabbiare, nascondere, rinviare.
Pieroni si è formalmente impegnato a venire a capo della situazione ordinando un’inchiesta tesa a ricostruire certezze della vicenda. E per non sbagliare è probabile che l’inchiesta possa partire, come tutta la storia al contrario de “Il Gatto e la Luna”, proprio dalla fine: ovvero dal controllo sulla fidejussione, allegata dall’allora Ventitrè Srl (con quote a Lippolis e ad Enzo Storico) a garanzia del buon fine dell’operazione.