Cui prodest? Farebbe dire Seneca alla sua Medea.
Semplice la risposta del filosofo romano, coevo di Gesù di Nazareth, secondo il quale la colpa di un delitto è da ricercarsi prioritariamente in colei a cui esso giova.
Di chi, trasportando il caso ai giorni nostri, la colpa politica del clamoroso autogol realizzato nella propria porta dalla maggioranza-Pugnaloni?
Quale mente grigia si nasconde in chi ha architettato l’uscita dai banchi dell’intero governo cittadino per ritorsione alla legittima protesta della minoranza?
Sedato Pasquinelli, l’interrogativo è giunto secondo, in ordine di arrivo, tra le cose da mettere a fuoco seguente all’imperativo di fine-lavori decretato dal Presidente.
Un interrogativo durato discretamente poco perchè, con parere unanime, al cui prodest si attaglia perfettamente il ruolo, l’atteggiamento, la storia politica, le ambizioni e soprattutto il futuro proprio di Paola Andreoni, presunto arbitro.
La palata di letame autoscagliata sul Pd, a conti fatti, sembra favorire proprio l’attuale Presidente del Consiglio comunale.
Quale infatti gli effetti che Seneca, col ragionamento del a chi giova, scoprirebbe facilmente. Mettendo in un angolo, in un colpo solo, partito e Sindaco, ecco che la Andreoni più facilmente può pensare al ritaglio di una posizione più forte in seno al partito stesso.
Non certo ad Osimo dove il Pd locale, confrontato con quello delle altre città che contano in provincia e in regione, esce con le ossa rotte…
Autoreferenziarsi, però – viste le torve nuvole elettorali osimane che minacciano bufera – tra i pochissimi personaggi da salvare, potrebbe, con un pò di fortuna, pre costituire un buon trampolino di lancio.
Per dove? Qui l’analisi fatta a caldo dalle minoranze si divide.
Qualcuno intravede per la signora Stronati, a referto il fallimento di un Pugnaloni non presentabile per un bis, una via preferenziale verso il ritorno alla candidatura a Sindaco. Essendo però già stata battuta nel 2009 dal Candidato Sindaco più debole del mondo, ovvero Stefano Simoncini, sembra impossibile che la stessa Andreoni abbia interesse a riprovarci.
Più facile lavorare per un posizionamento di qualità in vista delle Regionali (lontane 2020, forse troppo, chissà…) o invece puntare ad un colpo di fortuna, tipo quello toccato per due volte a Giacco nel recente passato, per tentare il gran colpo al Parlamento. In fondo è tutto un gioco di incastri fatti valere al momento giusto e dalla giusta persona. E in questo ambito la svendita dell’Ospedale al gran capo Ceriscioli costituisce una assicurazione preziosa da porre all’incasso.
Dunque, urge distinguersi dai compagni di viaggio per rincorrere una poltrona non impossibile ad Ancona o a Roma.
Col di più del vantaggio che l’unico a non averlo capito pare essere proprio Pugnaloni!
Bel colpo Paola…