Troppo facile l’arresto di un tunisino e una ucraina con droga in bella vista in auto
Il sano appetito verso sempre nuovi spacciatori, piccoli e grandi, da associare – si sarebbe detto un tempo – alle patrie galere (nella realtà italiana di oggi, con sempre minori celle a disposizione, destinati invece a più soft arresti domiciliari) costringe sempre più spesso i Carabinieri di Osimo a “sconfinare” fuori territorio in cerca di prede in territori altrui.
Una autentica miniera a cielo aperto e senza fine di questo spregevole materiale umano è costituita, da almeno 30 anni, presso l’hotel House di Portorecanati.
Una struttura tristemente nota, edificata a pianta a croce e costituita da ben 17 piani e 480 appartamenti, cresciuta sulle rive del Potenza sul finire degli anni ‘60 e capace di offrire riparo di ogni tipo ad almeno 2.000 persone, destinate a raddoppiare in periodo estivo!
2.000 persone di cui circa il 90% stranieri in rappresentanza di almeno 40 nazionalità diverse; in questa autentica babele (nei cui paraggi, in questi giorni, sta addirittura venendo alla luce una sorta di cimitero della malavita) catturare “pesci” è davvero un gioco da ragazzi; basta averne sufficiente voglia e il bottino è assicurato.
A confermare il ragionamento è il risultato dell’altra sera portato a casa dagli uomini del Maggiore Raffaele Conforti; individuata una giovane coppia sospetta allontanarsi di tutta fretta, in auto, proprio dalla zona dell’hotel House, ai militari è stato sufficiente imporre l’alt per mettere le mani su oltre mezzo chilo di marijuana appoggiato in tutta disinvoltura sul sedile posteriore del mezzo!
Come dire che, ci fosse una adeguata volontà politica alle spalle, l’hotel House smetterebbe di essere un problema delinquenziale a valenza regionale in appena 24 ore… per trasformarsi in un immenso carcere domiciliare!
Tralasciando la volontà politica di un Governo che al momento non c’è ancora, restiamo all’operazione che è costato l’arresto in casa ad una coppia come sempre insospettabile, lui tunisino di 24 anni e lei ucraina di 22, entrambi incensurati.
Fermati e controllati attorno alla mezzanotte, i due sono stati sottoposti a perquisizione personale e veicolare con esito più che positivo.
In una tasca del giubbetto del ragazzo i Carabinieri hanno rinvenuto involucri contenenti 2,7 grammi di marijuana già pronta per lo spaccio ma la vera sorpresa è saltata fuori dall’auto dove, semplicemente appoggiata sul sedile posteriore, i militari hanno scovato un malloppo importante di oltre mezzo chilogrammo.
I due arresti sono scattati in automatico con la coppia trasferita ammanettata ad Osimo per gli adempimenti di rito e soprattutto cercare di comprendere a quale rivolo della malavita fosse appena stato indirizzato il pesante colpo.
Prima che la coppia si chiudesse nel silenzio si è così potuto comprendere della volontà dei due di attrezzarsi in proprio per allestire una rete fai-da-te di spaccio lungo la riviera del Cònero, servendosi dell’hotel House quale comoda sede di rifornimento e/o smercio.
Niente carcere fin da subito, però, per la coppia tunisin-ucraina, visto l’eterno tutto esaurito registrato dalle carcere italiane e concessione automatica dei domiciliari, in quel di Portorecanati, firmata dal PM di turno dottor Enrico Riccioni, a disposizione della Magistratura.