I CARABINIERI RESTITUISCONO LA TRASFERTA
E AMMANETTANO
ANCHE IL TERZO UOMO MANCANTE

I CARABINIERI RESTITUISCONO LA TRASFERTA E AMMANETTANO ANCHE IL TERZO UOMO MANCANTE

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Militari in Daunia per arrestare l’ideatore del furto di un fuoristrada ad Ancona

 

I CARABINIERI RESTITUISCONO LA TRASFERTA
E AMMANETTANO
ANCHE IL TERZO UOMO MANCANTE

 

Sbaragliata l’intera banda dedita al traffico estero di auto grossa cilindrata

E’ durata meno di due mesi la latitanza del foggiano Paolo Ricci, 48 anni, il terzo uomo in fuga a piedi, nei pressi del casello di Grottammare (Ap), dopo aver abbandonato la Range Rover Evoque di colore bianco rubata la notte del 24 maggio al Passetto di Ancona e di proprietà di un noto imprenditore edile del capoluogo.

Il foggiano, descritto dai Carabinieri di Osimo come un pericolosissimo delinquente per reati in curriculum come rapine e contro il patrimonio, è stato ammanettato dagli uomini del Capitano Conforti in trasferta in terra daunia.

Ricci ha potuto contare su qualche settimana di libertà in più rispetto ai complici Martino Natale, 40 anni, residente ad Ortanova (Fg) e Angelo De Palma, 36 anni, di Cerignola (Fg) in quanto il trio procedeva “a staffetta”: Natale e De Palma all’interno di una Alfa Romeo 147 e Ricci alla guida del fuoristrada rubato ad Ancona.

All’altezza di Osimo Stazione, in piena notte, come i lettori ricorderanno, lo stop alle due auto intimato dalla pattuglia a causa dell’altissima velocità sostenuta.

La prima auto, l’Alfa Romeo 147 “pulita” si è fermata allo scorgere della paletta mentre il fuoristrada rubato, scartata l’auto davanti, ha proseguito a tutta velocità sulla Adriatica fino al casello di Portorecanati e da qui in autostrada.

Il fatto di aver stretto ai polsi le manette ai due compari, inevitabilmente, ha fatto si che Ricci, scappato a piedi a Grottammare una volta braccato anche in autostrada, pure giunto in Puglia, potesse contare su una libertà, di fatto, a tempo.

Libertà terminata all’alba di lunedì 10 luglio quando i Carabinieri, restituendo la la fruttuosa trasferta marchigiana del trio, ha pareggiato i conti arrestando anche il terzo componente.

Ricci – al pari dei complici ritenuto elemento socialmente pericoloso, vero professionista del crimine – è indiziato fortemente dai Carabinieri di essere stato anche l’esecutore materiale del furto.

Dopo aver rotto un vetro del veicolo e penetrato all’interno dell’abitacolo, il foggiano ha collegato alla centralina elettronica del mezzo uno speciale dispositivo elettronico, in gergo denominato “Jammer”, idoneo a inibire il sistema antifurto del fuoristrada, a resettare la centralina e comunque a programmare una nuova chiave vergine, in modo tale da poter far partire il motore.

Tutta questa manovra rischia di costare a Ricci una aggravante per aver esercitato il furto con violenza sull’auto, ovvero oggetto parcheggiato in strada per necessità e alla pubblica fede; oltre che aver esercitato il furto con destrezza e utilizzato allo scopo un mezzo fraudolento, cagionando all’imprenditore anconetano un danno patrimoniale di rilevante gravità.

Grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri e al lavoro di intelligence affidato a Conforti, i militari hanno sbaragliato una intera organizzazione specializzata in furti fuori regione di auto di grande cilindrata, auto destinate al mercato clandestino del Sud Italia e dei Paesi balcani.

L’intero gruppo, ristretto in carcere tra Montacuto e la casa circondariale di Foggia, si ritrova ora in attesa di definizione delle responsabilità penali personali, con Ricci gravato peggio degli altri due.

Dovranno rispondere tutti di furto aggravato, oltre ad essere già stati deferiti in Questura per essere sottoposti – se così verrà deciso – alle misure ulteriori della sorveglianza speciale con obbligo giornaliero di firma in terra pugliese, obbligo di dimora nei luoghi di residenza e ritiro della patente.

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