Viaggio in due puntate attraverso le 1.001 disfunzioni dei servizi – legati alla cura dei nostri defunti – più amati dalle famiglie osimane. OSIMO SERVIZI al centro di quotidiane proteste, tutte incentrate su puntualità e scarsa qualità del lavoro offerto
Anche riuscire a passare a miglior vita, ultimamente ad Osimo, non pare operazione così semplice, al punto da prendersi sottogamba. Vero è che nessuno si è mai lamentato del trattamento ricevuto… ma in compenso alla Osimo Servizi Srl, titolare del buon andamento dei servizi cimiteriali nei 7 camposanti presenti sul territorio, le orecchie stanno fischiando quotidianamente da un pezzo.
Fortuna vuole che le proteste, pur discretamente numerose – tenete conto che in città il tasso di mortalità è pari ad un decesso al giorno – giungono sul tavolo del Cavalier Mirco GALLINA, responsabile del settore “verde” dell’azienda partecipata dal Comune, alla spicciolata, singolarmente, ognuna inconsapevole dei disagi toccati il giorno prima all’utente precedenti e più che mai ignara delle difficoltà che toccheranno in sorte al chiamato di turno di domani.
Eh si perchè le questioni da risolvere nei Cimiteri – presto e augurabilmente bene, a cominciare dal Cimitero Maggiore – sono ormai ataviche, incrostate dallo scorrere degli anni e conosciute a memoria dagli addetti ai lavori; detto in una parola le carenze del servizio offerto al pubblico sono ormai “strutturali” e la sola buona volontà – parrebbe spesa, oltretutto, solo a giorni alterni – non può bastare a contenere la questione.
In una rapida inchiesta di due articoli dedicati, il prossimo pubblicato domani, contiamo di riuscire a mettere a fuoco le disfunzioni più importanti lamentate, ospitando doverosamente anche il prezioso pensiero della Direzione di OSIMO SERVIZI, così da poter rendere alla città un puntuale servizio, non solo informativo.
Per prima cosa, sorvolando sul recente allarme fasullo delle salcicce avvelenate (?), seminate a bella posta lungo il viale del Cimitero Maggiore da qualche sanguinario cinofobo, se proprio dovete morire cercate di farlo evitando i cimiteri di San Paterniano, Casenuove, San Biagio e la vecchia struttura del San Giovanni: mandereste incontro i vostri eredi alle prime arrabbiature!
Da tempo infatti avreste dovuto sapere, se abitate a San Biagio o nel quartiere che ospita la residenza del Sindaco Pugnaloni, che i due camposanti di riferimento sono sold out. Un tutto esaurito, però, dovuto non certamente ai migliori servizi offerti ma più banalmente da intendersi letteralmente tale!
Da tempo i loculi necessari per ospitarvi in forma intera o incenerita sono esauriti. E non si ipotizza nemmeno quando nuovi spazi verranno realizzati.
Che succede, allora, se il caro estinto chiede, quale ultima volontà, quella di riposare nei pressi dei luoghi che l’hanno accompagnato per una vita intera?
Si può solo attendere. Tanto il tempo costituisce uno dei rari requisiti che un qualsiasi “de cuius” può vantare a sostegno nel proprio viaggio verso l’Aldila.
Attendere dove, come e quando? La risposta è abbastanza semplice; in genere il luogo adatto viene individuato tale, da quasi tutti, nel Cimitero Maggiore che, gentilmente, ma pur sempre a pagamento, ospiterà il feretro o le ceneri per tutto il tempo, cioè per tutti gli anni necessari all’attesa dei nuovi loculi.
Nuovi loculi che i cimiteri di campagna di Casenuove e San Paterniano (alzi la mano chi sospettava l’esistenza di quest’ultimo) in realtà possono fortunatamente offrire. Ancorchè soltanto sulla carta e a determinate condizioni. Prima condizione quella di accettare di essere inumati a livello di strada, ovvero in prima fila. Esattamente la dannazione, non tatnto vostra quanto dei familiari condannati per l’eternità, ovvero i prossimi 30 anni, a venervi ad accudire nello spazio più scomodo dove piazzare un fiore… per non dire dello sporco che inevitabilmente, per la forza di gravità, cade dall’alto verso il basso.
Amereste risolvere il problema, visto che è consentito scegliere, accedendo alla splendida terza fila o alla più panoramica quarta? Toglietevelo dalla testa, anzi dal testamento.
Il nostro amato, in vita, Comune, pare si sia dimenticato di abbinare, alle ultime palazzine realizzate, la necessaria scala di sicurezza (quella a binario per farci intendere da tutti) per poter consentire aivisitatoti di sistemare un fiore e consentire una preghiera vi-a-vis.
Un pò come comprare il cavallo, sistemarlo in una bella stalla ma dimenticare di dotarsi della frusta o della necessaria sella!
Non credendo alle sole testimonianze, pur tutte concordi sull’incredibile dimenticanza, siamo andati a verificare a bella posta sulla autenticità dell’informazione. In effetti, non volendo obbligare nessuno, tantomeno il più silenzioso degli Assessori, quello con delega ai Lavori pubblici Flavio CARDINALI (Partito Democratico) a volerci credere sulla parola, abbiamo scattato due immagini sullo stato di avanzamento dei lavori.
Come ognuno può notare, la seconda fila “comoda” risulta esaurita per l’intera larghezza sia a San Paterniano che a Casenuove… mentre tutti gli altri “fornetti” attendono inquilini… già pronti a protestare non essendo, una volta posizionati, raggiungibili da chicchessia. A meno che non annoveriate tra la parentela anche veri artisti, tipo acrobati, trapezisti e/o funamboli vari.