CIVICI: IN DISCESA CON LATINI PRESIDENTE E PUGNALONI PENSIONATO
UN PASSO DALLO SCIOGLIMENTO, RICONQUISTANO PARADISO E FUTURO

CIVICI: IN DISCESA CON LATINI PRESIDENTE E PUGNALONI PENSIONATO UN PASSO DALLO SCIOGLIMENTO, RICONQUISTANO PARADISO E FUTURO

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La sorte ha restituito, con gli interessi il maltolto subito nel 2014 e nel 2019. Su la Testa e soci possono ora permettersi il lusso di dettare l’agenda politica 2024 della città: spazio alla prima donna Sindaco o largo ai giovani migliori?


Il meritato colpo di fortuna che ha baciato in fronte Dino LATINI e i pochissimi che a Ferragosto credevano ancora in un colpo d’ala del mentore politico e strategico delle Liste civiche, va ora fatturato politicamente.
L’elezione in Consiglio regionale e la conseguente nomina, niente meno a Presidente del Consiglio, hanno scompaginato e mandato all’aria i vari de profundis che PUGNALONI e soci – da Sinistra, Destra e Centro della politica cittadina – si apprestavano a cantare in Duomo, in maniera solenne.
Non solo, quindi, gli osimani non parteciperanno a Te Deum di ringraziamento per la scomparsa di Su la Testa e imitazioni varie… ma addirittura, nel 2024 – prossimo appuntamento con le urne e trentennale della nascita del movimento anti partitico fondato da LATINI – i nuovi Udc dovrebbero poter fare bingo, forti di una strada mai come questa volta facile da percorrere… ovvero tutta in discesa!

Corrado PAPA, esempio di giovane da coltivare nelle Liste civiche in vista del prossimo futuro

A meno di autogol di cui i nostri potrebbero, comunque, essere capaci, magari per troppa sicurezza, ecco lo scenario possibile, già apparecchiato dal fato: PUGNALONI, l’unico capace, pur senza meriti propri, di battere due volte LATINI ai ballottaggi, destinato ad un precoce pensionamento politico, travolto dal proprio io, dai mega errori collezionati per troppo nepotismo, nonchè dalla crisi in corso e che maggiormente attanaglierà la casa Pd; crisi particolarmente tremenda visto che attraverserà, quando sarà, anche le prossime Politiche 2023… o quando sarà.
A casa PUGNALONI e con i Dem ridotti al ruolo di sparring partners – a meno che davvero non si voglia attribuire ai vari GLORIO, GATTO e CAMPANARI capacità miracolose di attrazione del consenso che neanche sognano – i civici dovrebbero soltanto fare la fatica di decidere chi, tra loro, eleggere Sindaco.
Detto che LATINI, all’epoca, avrà davanti ancora un anno di cammino in Regione e che per strappare una riconferma fino al lontanissimo 2030 non ci sarà ragionevolmente bisogno del coraggioso sforzo messo in campo lo scorso settembre… davvero per fare il pieno e riconquistare la strategica Osimo al perduto potere civico, si dovrebbe frapporre il solo imbarazzo. Della scelta.
Scelte che, pare inevitabile, dovrebbero al momento essere guidate da due, alternativi, passaggi chiave: A) ritenere maturi per Osimo i tempi di essere guidati da una donna; in questo caso la prescelta è facilmente individuabile sin d’ora in Monica BORDONI (grandi meriti nell’operazione Udc per LATINI e obiettivamente di almeno una lunghezza in vantaggio sulle altre possibili pretendenti femminili);
B) puntare grosso sui giovani presenti nel movimento – 20 e 30enni – cercando l’erede di LATINI tra i migliori a disposizione (in questo caso maschi o femmine senza distinzioni) e offrendo loro, sin da subito, la possibilità di costruirsi ben tre anni di utilissima gavetta in Consiglio comunale.
Il difficile, semmai, pare giusto l’operazione più ovvia e logica: ringraziare gli attuali 50enni e 60enni di quanto dato alla causa e mostrare loro il nuovo obiettivo da inseguire e ottenere attraverso il ringiovanimento di corpi e cervelli.
Certo, tra essere umani ognuno dotato della propria testa e visione, non tutti potrebbero aderire col giusto slancio. Possibile che qualcuno non approvi, qualche altro non capisca o altri ancora tardino ad arrivare a comprendere che il futuro può essere costruito solo dal giusto mix tra esperienza e beata gioventù, da fondere in idee in grado di rivoluzionare Osimo e non farla vivacchiare alla PUGNALONI, per intenderci.

Per Monica BORDONI, invece, una strada già tracciata in caso di scelta femminile

Qualcun’altro, magari, lascerà. Pazienza. In politica è del tutto normale, per qualunque movimento – e le Civiche non fanno eccezione – specie nei passaggi epocali, perdere qualche consenso residuale e magari acquistarne di nuovi, prima insospettabili.
Riteniamo però che proprio il rinnovato entusiasmo e il ritrovato consenso iniettato nelle vene degli attivisti dal capolavoro del 20 e 21 settembre 2020 da cui attingere linfa – perchè di autentico capolavoro trattasi – risulterà più che sufficiente, in più di molti, per serrare le fila e avviare la ripartenza.
Esempio pratico prendendo a prestito proprio le risultanze 2019 di Su la Testa, lista emblematica del passato e chiave del futuro civico. Dei 24 schierati in lista i più giovani, come capita normalmente, sono stati i meno conosciuti dalla società osimana e dunque i meno votati!
Per fare nomi e cognomi Corrado PAPA, Francesco SALLUSTIO, Francesco SEVERINI, Mirco CAPOMASI, Giacomo MARINELLI, Alessio SCHIAVONI, Martina BORA e Mery REBICHINI (sperando di non aver tralasciato nessuno) risultano essere i più giovani ma anche i meno votati dell’ultima tornata.
Il lavoro a cui il movimento è chiamato è di sincerarsi quanti, tra costoro, hanno capacità e desiderio di spendere il futuro migliore della propria vita e di offrirlo alla società per realizzare un modello alternativo.
Immaginiamo che non tutti i ragazzi nominati abbiano in testa esattamente questo obiettivo; poco male. Per fortuna il bacino di riferimento su cui le Civiche possono sperare di attingere è molto ampio e spazia su almeno le altre 5 liste presentate, oltre che su nuovi ingressi sempre possibili.
Insomma da questo lavoro di centellinata ricerca del meglio dovrebbe poter uscire una rosa di almeno sette o otto rgazzi e ragazze da aiutare a crescere attraverso la scuola del Consiglio comunale e la politica pratica di tutti i giorni vissuta sulla strada, in trincea, tra la gente. Come LATINI insegna.
Se questo lavoro partirà in tempo (diciamo gennaio 2021) e risulterà soprattutto condiviso, ecco che a fine 2023, giusto un triennio, il movimento sarà in grado di ben compiere la scelta decisiva: quinquennio di transizione (alla SIMONCINI per intenderci) con Monica BORDONI candidata o affidarsi fin dal 2024 all’entusiasmo e alla progettualità di un promettente volto nuovo?
Decisione benedetta da un LATINI, per quella volta, avviato ad essere venerato, da seguaci ed ex avversari, quale padre nobile della Patria osimana.


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