16.000 EURO ALLA CONFCOMMERCIO
TRA I CONTRIBUTI 2017 DI PUGNALONI
Ai commercianti un terzo dell’intera torta per attività di cui si ignora l’esistenza
Quasi 31 milioni di vecchie lire (esattamente 30.980.320 lire del passato conio pari pur sempre a 16.000 euro tondi tondi) è quanto l’Amministrazione Pugnaloni ha elargito alla ConfCommercio di Ancona con la delibera 262 del 29 dicembre scorso riguardante la concessione di contributi, a valere per l’anno 2017, a favore di associazioni, privati e no profit impegnati nella organizzazione di concerti, rappresentazioni teatrali, feste, mostre, nani e ballerine, ricchi premi e cotillons a favore della collettività osimana.
Andando a spulciare il documento sottoscritto dalla Giunta si notano le seguenti note di spesa che, magari decisamente poco equilibrate tra loro, figurano tra gli enti aventi diritto.
Confcommercio a parte la forchetta dei contributi spazia dai 12.000 euro destinati all’associazione civica “Scuola di Musica” (decisamente super beneficiata per un apporto di limitata rilevanza per la città) agli appena, miserrimi 200 euro (meno della carità) destinati al centro missioni; in mezzo a queste cifre una dozzina di altri contributi a pioggia del tipo: 4.700 euro all’Accademia d’Arte Lirica, 4.500 al complesso bandistico, 1.800 all’associazione musicale “Polo Music” di cui non si conosce molto, 1.000 al circolo fotografico “Giacomelli”, altri 1.000 ad Agoradio (ma la radio on line non riceve già fondi per trasmettere, in qualche modo, le sedute del Consiglio comunale?), 500 euro (in attesa della prossima imminente polemica, vista la vicinanza della data e l’esiguità della cifra, alla Pia Unione del Cristo Morto, altrettanto (ed è praticamente nulla) all’associazione ricerche e studi sul covo di Campocavallo ed infine le mance da vergogna alla parrocchia di San Domenico del Padiglione, al circolo culturale dell’Abbadia, all’associazione Teatro Aperto e infine, record negativi, due biglietti da 100 euro anche alla sezione di Italia Nostra per un ragguardevole impegno complessivo di spesa pari a 53.150 euro. Da spendere molto meglio.
A far lievitare il conto, oltre ai misteriosi 16.000 euro concessi alla Confcommercio, concorrono anche i 10.000 euro stanziati in favore della parrocchia di Santo Stefano di cui, al pari dei fondi finiti sul conto dell’organizzazione dei commercianti, non si conosce alcuna specifica attività.
A meno che Pugnaloni e la Giunta tutta, volando in alto con la fantasia, non abbia scambiato i lavori di ristrutturazione del campanile per una sorta di attività ludica o una festa paesana o chissà cos’altro ancora pur di giustificare il conto, saldato con i soldi di tutti gli osimani.
Dulcis in fundo veniamo da dove avevamo iniziato, ovvero con i 16.000 euro destinati alla Confcommercio. Per l’intera mattinata abbiamo provato, ad Ancona, il rintraccio del Direttore provinciale Massimiliano Polacco, oltretutto osimano.
Non l’abbiamo cercato mille volte ma solo die o tre, lasciando tutti i recapiti alla solerte segreteria. Ma senza effetti pratici.
Ci affidiamo quindi alla rete e a Wikipedia dove alla voce “Confcommercio” si legge: “Denominazione con cui è comunemente nota la Confederazione generale italiana delle imprese, delle attività professionali e del lavoro autonomo. E’ un organismo italiano di rappresentanza delle imprese impegnate nel commercio, nel turismo e nei servizi che associa oltre 700.000 imprese.
Wikipedia, poi, prosegue con una serie di informazioni tecniche indicando i vari ambiti di estensione dell’interesse associativo: ambiente, qualità e sicurezza, commercio, comunicazione e immagine, credito, fisco, formazione, innovazione, internazionalizzazione, relazioni sindacali, marketing, osservatorio legislativo, previdenza e assistenza soci, relazioni con il sistema associativo, studi economici-sociali, trasporti ed infrastrutture ed infine turismo.
Insomma nessuna traccia statutaria tra le motivazioni indicate da Pugnaloni e soci per giustificare un esborso, da solo, pari ad un terzo di quanto costato per e all’intera città.
Siamo certi che il misterioso giustificativo, misteriosamente mancante dalla determina di spesa (con tanti saluti alla trasparenza che dovrebbe governare, sulla carta, ogni atto pubblico di coloro che spendono i soldi di tutti) salterà fuori domani, senza neanche cercarlo troppo. E che tutto tornerà nell’alveo delle cose comprensibili. E da commentare.
Al momento prendiamo atto che nel sito comunale, dalla determina 252 alla determina 269, ammesso e non concesso che la 269 sia l’ultima intrapresa, mancano all’appello ben 14 delibere giustificate di Giunta, lasciando con ciò spazio ai peggiori pensieri in libertà dei cittadini osimani tutti…