Latini e Bordoni segnalano alla Andreoni un cavillo di procedura e lasciano la Sala
CONSIGLIO COMUNALE COL VIZIO PROCEDURALE
APERTA LA STRADA ALLA NON REGOLARITÀ DEL BILANCIO 2017
Le conseguenze potrebbero portare il Tar ad invalidare la seduta.
Dietro l’ultima curva spunta il commissario prefettizio?
Consiglio comunale senza pace e col vizio… stavolta di procedura!
A rilevare la mancanza di puntini sulle “i” del Regolamento ha pensato proprio Dino Latini, ovvero colui che quel regolamento ha contribuito a scrivere e far approvare a tutela dei lavori del Consiglio.
Il vizio rilevato da Latini costituisce effettivamente materia di avvocato ma non per questo meno meritevole di essere fatto rispettare.
In pratica Latini, accompagnato nella richiesta dalla collega Monica Bordoni, ha fatto rilevare al Presidente del Consiglio Paola Andreoni come la convocazione ricevuta per la seduta odierna di questo pomeriggio (ore 14.30) sia da ritenersi inefficace e quindi da considerarsi mai prodotta in quanto pervenuta ai consiglieri delle liste civiche senza rispettare il metodo per ritenere compiuta regolarmente la notifica: ovvero, a norma dell’articolo 16 del Regolamento del Consiglio, il messo comunale o a mezzo telegramma.
“Notificato” il vizio procedurale in apertura dei lavori, Latini e la Bordoni hanno lasciato la Sala Gialla senza polemiche ma, in tal modo, precostituendo la motivazione per il ricorso al Tar per ottenere l’invalidamento dei lavori.
Dovesse il Tar sentenziare la ragione ai consiglieri Latini e Bordoni, si aprirebbe automaticamente per Osimo l’ulteriore vizio di non aver approvato nel tempo utile del 31 marzo, il Bilancio di Previsione 2017.
Ciò dovrebbe condurre, sempre automaticamente e quale conseguenza, alla messa in mora dell’Amministrazione Pugnaloni e aprire le porte al Commissario prefettizio e quindi (maggio 2018?) ad elezioni anticipate di un anno rispetto ai tempi della normale legislatura.
Fin qui le previsioni di legge. Resta l’unico dubbio sui tempi del Tar e dell’eventuale contro ricorso al Consiglio di Stato che potrebbero comportare un allungamento delle date indicate.
Insomma il rischio concreto è che l’Amministrazione Pugnaloni possa morire esattamente come è nata: attraverso sentenze, ricorsi, giudici, carta bollata, polemiche.
E rimpianti per una amministrazione di diverso segno, maggiormente affidabile per la città, che non è stata per 2 voti e l’incapacità della Sinistra a governare.