“CONSULTA PARI OPPORTUNITA’?
SOLO CHIACCHERE AL FEMMINILE”

“CONSULTA PARI OPPORTUNITA’? SOLO CHIACCHERE AL FEMMINILE”

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La Mariani sottolinea il solito approccio autoreferenziale: donne che si rivolgono a donne

“CONSULTA PARI OPPORTUNITA’?
SOLO CHIACCHERE AL FEMMINILE”

Donne e Lavoro, imbarazzo per la proposto dalla consigliera di nominare un Presidente uomo

Era il 1962 quanto Tina Anselmi toccava un tema importante: i diritti delle donne lavoratrici. Evidenziava, nel suo discorso, come la manodopera femminile avesse giocato un ruolo decisamente importante per la trasformazione socio-economica dell’Italia e sottolineava come, per contro, la società invece tendesse a non riconoscerle i diritti di lavoratrice.

Con determinazione sottolineava come si rendesse necessaria una modifica delle leggi a tutela della famiglia nell’ambito della società.

Un tema attualissimo quello della donna e il lavoro trattato venerdì scorso dalla Consulta Donne–Pari opportunità di Osimo, in un convegno organizzato presso i Cantinoni, lo testimonia.

Oggi, dopo 55 anni dal discorso di Tina Anselmi, nulla è cambiato: ma non dobbiamo meravigliarci!

Purtroppo quello di venerdì che doveva essere un incontro, scambio, concordanza e discordanza nel rispetto reciproco delle questioni femminili e maschili in ambito lavorativo, sembrava più un approccio di tipo autoreferenziale.

Presenti alcune donne e soli tre uomini tre (tutti addetti ai lavori). E come una delle stesse relatrici ha evidenziato, il tema è stato trattato da sole donne.

E questa la chiamiamo Pari opportunità? Una consulta composta esclusivamente da sole donne!

Ho proposto di nominare un uomo (dovranno pure essere garantite le quote celesti!) ma la sala è rimasta muta: nessuno è intervenuto!

Sulle politiche delle Pari opportunità manca il coinvolgimento, la sensibilizzazione di tutti. Purtroppo manca per colpa delle stesse donne che compongono la consulta.

Basti pensare che l’invito all’evento non è arrivato neanche ai Consiglieri comunali che ogni volta devono fare la caccia al tesoro per scoprire cosa sta succedendo in città! Bastava una mail. Io, personalmente, ho saputo del convegno per caso, navigando su internet.

E’ vero, la comunicazione non è il forte di questa Amministrazione. Eppure il Sindaco Pugnaloni dispone di un nutrito staff (tutti maschi), portavoce compreso.

Ma ritornando al tema “Donna e Lavoro”, mi chiedo come mai la Consulta non si è mai espressa quando, esattamente un anno fa scrivevo una lettera aperta alla Presidente della casa di riposo Bambozzi, andata su tutti i giornali, ove rappresentavo le condizioni di una lavoratrice donna costretta a licenziarsi.

Mi chiedo come mai la Consulta non ha mai preteso il rispetto delle “quote rosa” all’interno dei Cda delle società pubbliche di nomina politica?

Le quote rosa sono state solo un pretesto per il Sindaco per sostituire il Presidente Berrè da Astea con un altro uomo, Marchetti!

Il Sindaco, che si è tenuto la delega alle Pari opportunità, si è preso gioco delle donne (comportamento prettamente maschile) ma non ho mai letto una sola parola di protesta!

Eppure ad Osimo le donne occupano solo 17% degli incarichi.

Non mi ha mai esaltato il principio delle quote rosa, preferisco essere scelta per meritocrazia. Rimane comunque il fatto le donne devono avere gli stessi diritti e le stesse possibilità degli uomini.

Ma il potere nei fatti resta solo per i maschi e la consulta Donne di Osimo non mi sembra si adoperi abbastanza per cambiare rotta!

Sarà questo il motivo per cui la consigliera di minoranza Sara Andreoli, si è dimessa?





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