COVO A CRACOVIA, PADRE GIOVANNI APPIEDATO A CAMPOCAVALLO
I FEDELI NON CONTRIBUISCONO… ORSETTI OFFRE IL VIAGGIO!
Doppio ribaltone a Campocavallo. Guerra tra parroco e difensori del pino abbattuto: 2-1
Campocavallo caput mundi. Non si era ancora spenta l’eco del curioso siparietto Latini-Pugnaloni che già un’altra gag, stavolta più seria, stava già passando in bocca in bocca.
La guerra agli alberi (che al momento vede in vantaggio padre Giovanni Maria Severini sulla comunità parrocchiale per 1 pino a 0) pur non essendo ancora entrata nel vivo a livello di battaglia aperta, registra da un pezzo una serie di scaramucce pesanti, da una parte e l’altra del fronte, preludio dell’annunciata battaglia finale che come tutte le guerre vedrà vincitrice una sola delle parti in lotta.
In quell’attesa i due “eserciti” stanno lavorandosi ai fianchi nel tentativo l’uno di stanare l’altro, coglierlo in fallo e posizionarsi strategicamente in modo da chiudere la controparte nella trappola preparata all’avversario.
Guerra che potrebbe trovare un compromesso, nelle mani del Vescovo, grazie all’opportunità offerta dalla vicina parrocchia del San Carlo; l’ex parroco don Paolo Sconocchini, fisicamente in buona salute e sempre in forma nonostante l’avanzare dell’età, appare in grado di riprendersi la gestione del santuario…
scambiandosi i fedeli con le più tranquille pecorelle devote al castissimo arcivescovo di Milano dell’epoca (noto per l’autentica fobia per il sesso femminile che in qualche modo lo accomuna con gli attuali frati grigi di Campocavallo).
Insomma soluzioni alternative ad una battaglia all’ultimo sangue… ops all’ultimo albero, appaiono ancora fattibili, in modo da evitarsi, l’una parte all’altra, situazioni imbarazzanti, non degne della comune fede cattolica.
In questo clima di aperta sfiducia e reciproci anatemi, va letto l’episodio legato all’annuale festa del Covo, riproducente quest’anno la basilica gotica di Santa Maria, in quel di Cracovia, città del Papa polacco.
Come sempre anche quest’anno ad accompagnare le spighe di grano mirabilmente intrecciate dai maestri del Covo, c’erano una trentina di fedeli, pronti a ricambiare la visita polacca del 5 agosto.
Per quanti ospiti in vitto e alloggio dei gemellati fedeli mariani, il viaggio in Polonia e la permanenza all’estero per circa una settimana ha pur sempre un costo minimo da affrontare (quest’anno circa 18.000 euro per una quota di circa 600 euro a testa) da cui, in passato, si è sempre fatto in modo di ricavare uno o due posti in più da omaggiare il parroco del costo del viaggio.
In pratica invece di versare i soli 600 euro necessari, i 30 pellegrini avrebbero dovuto tirar fuori 20 euro a testa in più, così da partire per Cracovia forti anche della propria guida spirituale.
Ebbene, a sorpresa, non essendosi mai registrato un evento del genere, stavolta i parrocchiani hanno detto apertamente no a coprire le spese di viaggio anche del parroco, mettendo Padre Maria Giovanni Severini nelle condizione insolita di sborsare con mezzi propri la somma necessaria o restare gioco forza vicini al Covo… solo in preghiera!
Ad esultare per la momentanea vittoria, portando temporaneamente il punteggio della guerra in parità (Abbattitori Pino 1 – Parrocchiani Campocavallo 1), è toccato stavolta ai fedeli, felici di aver lasciato Padre Giovanni Maria a casa, a rimuginare sulle troppe malefatte botaniche.
Partenza per Cracovia all’insegna della soddisfazione, dunque, per i parrocchiani, ignari delle mille e una capacità, negate ai comuni mortali, di cui invece abbondano frati e preti quando il gioco si fa duro.
Neanche il tempo di scendere dall’aereo e raggiungere gli alloggi di Cracovia che già la truppa era stata raggiunta dalle prime, temibili, avvisaglie.
“Padre Giovanni Maria – si poteva leggere nei tanti sms archiviati durante il volo – è in arrivo a Cracovia! Non è solo. Ad accompagnarlo è nientemeno che Orsetti…”.
Lasciamo ad ognuno immaginare, nel volto dei poveri campocavallesi, tutto lo sconforto e la frustrazione che una notizia del genere è in grado di produrre.
“Ma come è possibile? – hanno commentato in molti – Prima ha rinunciato e poi manca poco che arrivi in Polonia prima di noi? Allora non è vero che non aveva soldi per il viaggio… Stai a vedere che si è fatto pagare la legna del pino…”.
Mille interrogativi, tante ipotesi ma nessuna, a caldo, pare abbia centrato la soluzione.
Mentre già il tabellone aggiornava, in tempo reale, il nuovo risultato della guerra (Abbattitori Pino 2 – Parrocchiani Campocavallo 1), la verità iniziava a far capolino nei ragionamenti dei campocavallesi polacchi e nostrani: a sanare l’imbarazzante situazione aveva pensato il Sindaco Orsetti pagando di tasca propria, si pensa, il biglietto aereo Verona-Cracovia-Verona necessario a Padre Giovanni Maria per ribaltare “l’ammutinamento” dei fedeli in un nulla di fatto ai fini della “guerra”; un pareggio, quello del Covo, che oltre a lasciare i francescani in vantaggio per 2-1 ha il sapore della beffa e il retrogusto che contro certi avversari le armi degli umani, anche se coraggiosi e sprezzanti del pericolo, hanno ben poche speranze.
Di tutto questo, cosa avranno compreso i gemellati polacchi resta un capitolo a parte, altro mistero insondabile. Ci auguriamo, per la reputazione e la faccia di molti, che assai potè la diversa lingua…