Una volta in Patria Anna avrebbe visto moltiplicare per 4 il valore del furto (170.000 euro in contanti) messo a segno in casa di Mario. La donna, dopo tre anni di convivenza, non sperava più nel matrimonio e temeva di tornare a fare la badante. Tradita dall’elastico fucsia con cui il 71enne osimano rilegava le mazzette
Aveva acquistato un biglietto Wizzair di sola andata per Chisinau, capitale della Repubblica moldova. Il decollo da Bologna era ed è fissato per domenica 25 ottobre, ore 15.25 ma difficilmente l’amante moldova salirà la scaletta dell’airbus A320 in attesa al Marconi.
Peccato per i 19.99 euro pagati per il biglietto, ben poca cosa a confronto dei circa 170.000 euro in contanti derubati al proprio anziano amante osimano che di sposarla, dopo tre anni di petting e sesso manuale, non aveva più alcuna intenzione. Neanche minima.
L’arrivo improvviso in casa della Polizia, con tanto di mandato di perquisizione, ha mandato all’aria ogni progetto di un piano ben studiato, ma non nei particolari; piccoli difetti che hanno finito col tradire la donna che, per convenzione chiameremo Anna.
Due in particolare gli errori commessi: il primo, fondamentale, riguarda il bottino: essersi liberata a cavolo dell’elastico con cui Mario, l’altro protagonista sotto copertura, rilegava ogni mazzetta da 10.000 euro, si è rivelato un peccato mortale per dare corpo ai sospetti dell’uomo.
L’altro errore, tipicamente femminile, è invece risultato dal non aver saputo resistere ad uno spelacchiato visone anni ’80 appartenuto alla scomparsa moglie di Mario. Un oggetto da quattro soldi, oggettivamente caro all’uomo solo a livello affettivo per i ricordi capaci di suscitare. Un oggetto, soprattutto, marchiato da sempre da iniziali d’oro della defunta moglie (A.M.), iniziali che Anna non ha avuto il tempo o ha dimenticato di rimuovere, sistemando addirittura la pelliccia in bella vista, nel proprio armadio!
Per gli uomini del Commissario BORTONE è così stato un gioco da ragazzi bussare alla porta di Anna, quartiere San Marco, rinvenendo al volo il cappotto animale, con tanto di iniziali al loro posto.
Questi i soli errori della 60enne moldova Anna che per il resto ha mostrato di saperci fare a cominciare dal fatto che ha evitato di rubare all’osimano una ricca collezione di orologi di valore, detenuti in casa dal 74enne; e soprattutto, non prelevando l’intero somma custodita nel bauletto della moto utilizzata da incredibile ripostiglio, Anna ha inteso mettersi al riparo da una possibilissima accusa di furto; con ciò intendendo lasciar credere che l’accusa del compagno osimano non potesse risultare credibile: sia per il luogo e il mezzo utilizzato che per la somma effettivamente importante per essere lasciata libera di “girare” per casa.
Senza contare la circostanza pratica che vuole i ladri, quando ne hanno l’occasione, rubare tutto quanto possibile, senza lasciare spiccioli o mance da 8.500 euro.
Insomma non fosse stato per quel banale elastico, caduto e dimenticato per troppa fretta sul tappetino della propria auto, i sospetti sull’ex badante innalzata ad amante avrebbero fatto una misera fine visto che la donna avrebbe fatto osservare al povero pensionato che qualsiasi ladro avrebbe fatto piazza pulita di tutto. E che di conseguenza era da pazzi credere ad un furto di tanti soldi non portato a termine, magari insinuando una certa mancanza di lucidità nell’ex imprenditore in pensione. Tanto è vero che neppure il figlio di Mario, sentito sulla vicenda, ha saputo dir nulla sulla natura di quella ingente somma e sul bizzarro nascondiglio utilizzato dal padre.
La verità, come sempre, sta nel mezzo. Conosciuta Anna ad una festa da ballo circa tre anni fa – 71 e 57 anni le età dell’epoca della coppia – i due si sono piaciuti al punto di iniziare una convivenza sotto lo stesso tetto di lui.
Smesso il lavoro di badante presso anziani, attività che ha portato la bella Anna prima in Italia e quindi ad Osimo, l’intraprendente moldova ha mantenuto per se la propria auto e ovviamente l’appartamento in affitto, a San Marco, da pagare.
Nessun problema fintanto, tra la coppia, le esigenze affettive si sono sposate con quelle sessuali, sempre più spinte; esigenze a cui la donna ha da prima corrisposto con un estro spontaneo per poi far affievolire la cosa, al punto da far nascere nell’uomo l’interrogativo se stesse facendo bene a puntare tutto su quell’amica ballerina straniera.
Interrogativi fatali che hanno portato la coppia fatalmente in crisi, con la donna sempre più evidentemente tesa alla ricerca di risposte matrimoniali che spinta a risolvere le crescenti problematiche relazionali di coppia.
Ma quel matrimonio, per Anna – proveniente da quella Repubblica moldova arretrata da un secolo ininterrotto di comunismo, considerata da sempre la “campagna della Romania” e soprattutto con un tenore di vita economico medio, nonostante la crisi italiana, di 4 volte inferiore al nostro – s’era da fare. O da rubare.