Varato anche il tetto di spesa per ciascun candidato Sindaco: non si potranno oltrepassare i 53.000 euro
Non presentabile il simbolo della Torre civica, scelto dalla candidata a Sindaco Maria Grazia Mariani per rendere maggiormente presentabile una lista diversamente cara ai soli elettori filo Casa Pound?
E’ quanto, istruzioni alla mano, potrebbe accadere sfidando il regolamento del Ministero dell’Interno alla voce “ammissione delle candidature”, testo steso dal dipartimento Affari interni, direzione servizi elettorali, in data aprile 2018.
Il Regolamento in questione, infatti, al punto 1.8.1 recita testualmente: “E’ vietato l’uso di contrassegni che riproducono immagini raffiguranti simboli del Comune”, pena ricusazione del simbolo e invito alla sostituzione da effettuarsi entro il termine massimo di 4 giorni.
Vedremo a breve se il simbolo prescelto dagli esponenti della estrema Destra verrà sostituito di propria iniziativa dal gruppo o se invece la Mariani proverà a sfidare la sorte ignorando il precetto.
Da notare, alla voce articolo 13, anche l’introduzione dei limiti massimi per le spese elettorali dei candidati a Sindaco e dei partiti politici, segnatamente per i Comuni ricompresi tra i 15.000 e i 100.000 abitanti tra cui Osimo.
Ciascun candidato non potrà certificare a bilancio importi superiori a 25.000 euro più la quota forfettaria di 1 euro per ogni cittadino votante iscritto nella lista elettorale.
Considerato che gli aventi diritto osimani viaggiano attorno al numero di 23.000 ecco che la spesa massima ammissibile per ciascun candidato a Sindaco non potrà superare la somma di circa 48.000 euro.
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